• PROPAGANDA
  • ECONOMIA E POLITICA
  • LOGIC CHECKING
  • SCIENZA
  • Chi Sono

La Primavera Della Scienza

Archivio Categoria: RICERCHE

Tumori Per Caso: parte seconda (meglio)

Pubblicato su 26 Aprile 2017 di Claudio Cardone

casualità

Gli autori della ricerca sull’impatto dei fattori casuali sul cancro hanno “corretto” oggi quello che nel mio piccolo avevo sottolineato 2 anni fa, ossia che era stato trascurato il ruolo dei fattori mutageni aspecifici.

Ovviamente non mi si caga nessuno, ma resta agli atti.
2017: http://science.sciencemag.org/content/355/6331/1330.full
2015: http://www.laprimaveradellascienza.it/epic-fail-su-science…/

nell’articolo del 2017 sono stati molto più cauti nel tirare le conclusioni. Lo studio è comunque mooolto interessante. Da tener presente, inoltre, che il loro ragionamento “per esclusione” sui fattori di rischio (ambientali + genetici + mutazioni casuali) resta aperto a nuove acquisizioni.

Ossia: se solo il 10% di un cancro è considerato prevenibile in relazione a determinati fattori ambientali, e magari non ha predisposizioni genetiche note, la maggior parte delle mutazioni cancerogeniche dipenderebbero dagli errori di replicazione cellulare. Ma se ci sono fattori ambientali o genetici oggi sconosciuti, potranno essere considerati in seguito nel calcolo del rischio, anche se secondo il modello elaborato dagli autori, il fattore R (replicazione) resterebbe sempre alto.

Mi resta da capire perchè nel modello hanno considerato solo fattori (genetici o ambientali) che non alterino la media delle 3 mutazioni per ciclo replicativo, ma probabilmente sono cose di oncologia che non so.

Da un punto di vista di medicina cinese manca un’altra grossa incognita nei fattori ambientali: l’ambiente interno (emozioni e sentimenti). Anch’esso (chissà) potrebbe agire come modificatore aspecifico della mutagenesi e quindi impattare in modo statisticamente omogeneo sulle cellule in rapporto al loro tasso di replicazione. (sul ruolo dei modificatori aspecifici vedi articolo del 2015)

Condividi via:

  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter
  • Tumblr
  • Pinterest
Pubblicato in RICERCHE, SCIENZA | Lascia un commento |

EPIC FAIL su “Science” : un errore da dilettanti

Pubblicato su 15 Gennaio 2015 di Claudio Cardone

casualitàRecentemente è stato pubblicato sulla rinomata rivista Science un articolo scientifico sul cancro che ha generato un certo dibattito. Ne ho letto per caso una sintesi su Wired. Come mai è un tema caldo?

Gli autori della ricerca (C. Tomasetti e B. Vogelstein – quest’ultimo soprattutto molto noto) sostengono che la maggior parte dei casi di cancro è determinata da errori casuali nella replicazione cellulare, ossia hanno poca influenza i fattori ambientali ed ereditari. Caspita, una bomba, detta così! Ma la loro ricerca dice davvero questo? Andiamo a vedere i fatti:

I tessuti del corpo umano si rinnovano con una certa frequenza, attraverso un pool di cellule staminali che, dividendosi e poi differenziandosi, danno origine a nuovi elementi del tessuto (fanno il turnover). Tomasetti e Volgenstein (T & V) hanno individuato una forte correlazione tra il tasso di turnover tessuto-specifico e il rischio di cancro statisticamente rilevato (negli USA) a carico di quel tessuto. Ossia: più le cellule di un tessuto vanno incontro a replicazione, più è “facile” che in quel tessuto si verifichi una proliferazione tumorale.

Inoltre, gli stessi autori hanno verificato che per alcuni tessuti il rischio di cancro era significativamente superiore rispetto al turnover cellulare: in questi casi spesso si possono individuare dei fattori ambientali o ereditari che agiscono come cancerigeni specifici: ad esempio il vizio del fumo influisce significativamente sul rischio di cancro ai polmoni ma non su altri tessuti presi in considerazione.

Fin qui tutto ok.

Ma come è possibile che da questi dati sperimentali gli autori (e chi li segue) arrivino a dire che la CAUSA dei 2/3 dei tumori è prevalentemente SPIEGATA da errori casuali nel tasso di replicazione cellulare? Una correlazione NON E’ una causalità, perdio! Questo lo sa qualunque dottorando e, sperabilmente, qualunque laureando in materie scientifiche!

Leggiamo insieme cosa dicono gli autori:

“We show here that the stochastic effects of DNA replication can be numerically estimated and distinguished from external environmental factors. Moreover, we show that these stochastic influences are in fact the major contributors to cancer overall, often more important than either hereditary or external environmental factors.”

“A linear correlation equal to 0.804 suggests that 65% of the differences in cancer risk among different tissues can be explained by the total number of stem cell divisions in those tissues.”

“The incorporation of a replicative component as a third, quantitative determinant of cancer risk forces rethinking of our notions of cancer causation. The contribution of the classic determinants (external environment and heredity) to R-tumors is minimal” (R-tumors sarebbero i tumori dovuti ai soli errori di replicazione, secondo loro)

Notate il salto logico deduttivo:

1- Sappiamo che nella replicazione cellulare si possono determinare errori, e possiamo quantificare questi errori

2- Questi errori POSSONO essere indipendenti da fattori esterni di disturbo, ossia si possono generare casualmente. (Occhio: non “sono indipendenti”, ma “possono esserlo” !)

3- Maggiore è il tasso di replicazione, maggiore è il rischio di cancro per un tessuto

QUINDI

4- Sono gli errori casuali, intrinseci al processo di replicazione, che DETERMINANO con maggiore probabilità il cancro in quel tessuto

Vi torna?

correlazione aereoNO! ASSOLUTAMENTE NO! Il fatto che vi siano degli errori casuali intrinseci al processo di replicazione non implica che quegli stessi errori non siano anche influenzabili da fattori esterni!

Quanti passaggi salta questo ragionamento fallace che fanno gli autori ? Immaginiamo che, come solitamente si ritiene, una cellula tumorale nasca a causa di una mutazione di una cellula sana. Seguendo l’interessante ritrovamento di T & V (perchè è in effetti interessante), questa mutazione avverrà molto probabilmente a seguito di un errore di replicazione cellulare, ossia:

errore di replicazione ->  si origina una cellula possibilmente tumorale -> si sviluppa effettivamente un tumore -> il tumore entra nelle “statistiche” mediche

Nessuno di questi passaggi è “scontato”: avremo tanti errori che non danno origine a cellule possibilmente dannose, tante cellule tumorali che non daranno origine a un tumore, tanti tumori che non vengono diagnosticati (ed è possibile che alcuni passino più inosservati di altri).

In questi passaggi possiamo benissimo immaginare fattori esterni che influenzino il percorso verso la formazione di un tumore, ossia fattori che facciano fare “più errori” durante la replicazione, o che facciano fare errori “più inclini a dare esito tumorale”.

Questi fattori che influenzano la replicazione cambierebbero la forte correlazione trovata dagli autori? NO se sono fattori a-specifici, ossia fattori che impattano su tutti (o molti) tessuti allo stesso modo! Esempi:

– Un patogeno a cui siamo esposti e che attacca ASPECIFICAMENTE le cellule durante la loro replicazione (più le cellule si replicano, più il patogeno ha opportunità di attaccarle e trasformarle in tumorali)

– Un fattore ambientale cancerogeno ASPECIFICO, ad esempio un vecchio rifiuto nucleare radioattivo: chi si trova nei pressi è maggiormente investito da quella radioattività, e le sue cellule (tutte), durante la replicazione, ne vengono influenzate.*

Allora, fermo restando che quel patogeno o quel rifiuto radioattivo non cambiano assolutamente nulla nella correlazione tra tasso di replicazione cellulare e rischio di cancro, vi sembra che si possa dire a chi è esposto al patogeno o alle radiazioni che se gli viene il cancro è per pura casualità? Chi è che gioca “a major role” nella genesi del cancro, il fattore che influenza la replicazione cellulare o il “bad luck”?

T&V fanno finta che queste eventualità semplicemente non esistano: per loro esistono “solo” gli errori genuinamente casuali o comunque sono solo quelli (e/o i fattori specifici) che danno origine al tumore!

Molti hanno rilevato incongruenze nello studio di T&V, ad esempio l’ IARC , Silent Spring , ecc. , però mi pare che il livello del dialogo sia su un contrasto di tipo fattuale, ossia: vediamo che ci sono fattori (come la radioattività, l’esposizione al sole) che non sono intrinseci, inevitabili o casuali, ma che aumentano il rischio di tumore nelle popolazioni o individui esposti ad essi, come fanno a dire T&V che sono ininfluenti?

Il problema non è lì. Prima ancora di una confutazione fattuale, qui c’è un problema logico-deduttivo: LA CORRELAZIONE NON E’ CAUSALITA’. E se i referee di Science non se ne sono accorti, se i commentatori scientifici che ne parlano non se ne sono accorti, siamo messi male. Un ragionamento deve avere prima di tutto coerenza interna.

Detto ciò, lo studio in sè è interessante, il problema sono le conclusioni che se ne traggono. Secondo me l’importanza che riveste l’analisi fatta da T&V risiede nel fatto che risulterebbero evidenti due cose:

1- il momento chiave in cui si origina un tumore risiede nella replicazione cellulare

2- ci possono essere molti cancerogeni che agiscono in maniera aspecifica, ossia modificando la tendenza di tutti o molti tessuti a sviluppare cellule tumorali durante il turnover

Insomma, sarebbe bastato “volare un po’ più basso” e lo studio, pur rimanendo interessante e valido, sarebbe stato più ragionevole. Ma la sensazione che mi resta è che alcuni ricercatori di fronte ad una correlazione forte si sentano come il bambino che ha trovato le caramelle e perdano qualunque sensatezza, così può capitare che i dati dicano una cosa, e le interpretazioni un’altra (qui un altro esempio famoso).

*E’ bene tener presente peraltro che le cellule che hanno un turnover maggiore, banalmente, sono proprio quelle più esposte a stress esterni ! Es. la cute, o l’apparato digerente, le cellule del sistema immunitario..

correlazione autismo

Condividi via:

  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter
  • Tumblr
  • Pinterest
Pubblicato in LOGIC CHECKING, RICERCHE, SCIENZA | 4 Commenti |

Come “vincere” una discussione

Pubblicato su 26 Maggio 2014 di Claudio Cardone

In teoria il dialogo dovrebbe servire a chiarire le idee fra tutti i dialoganti ma, si sa, quando dibattiamo ognuno spreme tutte le proprie forze nel tentativo di convincere gli altri. Siamo così, dai: “queste convinzioni a cui sono abbracciato e che amo come me stesso devono vincere per me la battaglia (dialettica)”.. sì! …voglio vedere l’altro perdere, ammettere la sconfitta, dire che ho ragione, come se fossimo su un ring. Io per primo, e voi?

discussioneNon dovrebbe essere così, o meglio sarebbe utile per me, per voi che non fosse così, però la maggior parte delle volte succede così. Le parole diventano il surrogato di pugni e calci, di quell’aggressività fisica che ormai non esprimiamo mai, che reprimiamo socialmente.

In questo discorso rientra anche tutto quel discorso, di qualche post fa, su come e in che misura un po’ di logica potrebbe aiutarci a migliorare la qualità del dialogo, parlando di fallacie logiche.

A parte questo sfogo, volevo segnalare questo articolo : “Il modo migliore per vincere una discussione“. I risultati di alcuni studi sul comportamento umano e sul cambiamento delle proprie convinzioni, sembrano dimostrare che il metodo più efficace per dialogare cercando di far cambiare idea o “ammorbidire” le posizioni dell’interlocutore è.. il metodo socratico!

Bella scoperta, si dirà. Però forse vale la pena ripeterlo e ricordarselo: invece di affermare le proprie idee e “smontare” quelle dell’avversario, molto meglio cominciare “in sordina” e con understatement. Ovvero chiedere all’altro di spiegare le sue, di idee, cercando di farlo esprimere sul come e sul perchè la sua idea dovrebbe funzionare, soffermandosi sugli aspetti tecnici, sul “come funziona”. Senza spocchia e senza voler subito tirare verso le nostre conclusioni.

Ognuno di noi, quando spiega a voce alta un’idea, si può rendere conto dei suoi limiti, di cosa non ha capito, come accade quando ripetiamo a voce alta una lezione o quando ci può capitare di dover insegnare qualcosa a qualcuno. E’ in quei momenti che ci si rende conto magari di non aver capito a fondo qualcosa, o perchè ci si è convinti di qualcosa senza indagare granchè, o perchè l’idea che ci siamo fatti non ha basi poi così solide.

Tutto qui, spero di rileggere questi appunti ogni tanto per ricordarmelo, e magari potete trovarli utili anche voi.

Condividi via:

  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter
  • Tumblr
  • Pinterest
Pubblicato in OPINIONI, RICERCHE | 1 Commento |

L’uomo pipistrello ESISTE !

Pubblicato su 8 Novembre 2012 di Claudio Cardone

Lo so, questo titolo è un po’ per fare scena   😀

Con l’idea dell’uomo pipistrello, in realtà, volevo riferirmi ai vari esperimenti sull’ecolocalizzazione umana. Diversi ciechi usano il metodo dell’eco-localizzazione per distinguere le distanze e la forma degli oggetti sulla base del ritorno eco delle onde sonore prodotte da “click” effettuati con la lingua sotto il palato.

Una cosa interessante è che non sono richieste particolari abilità per imparare a eco-localizzare: basterebbero 2 ore al giorno di allenamento per un paio di settimane per cominciare a poter dire se c’è o meno un’oggetto di fronte a noi, e un altro paio di settimane per essere in grado di distinguere tra degli alberi e un pavimento. Queste le parole di Juan Antonio Martínez, un ricercatore che con il suo team ha studiato il fenomeno. Questo l’articolo in questione su ScienceDaily: http://www.sciencedaily.com/releases/2009/06/090630075445.htm

La news più recente è che è stato visto che i ciechi che usano l’ecolocalizzazione per riconoscere l’ambiente circostante, lo fanno attivando le loro aree visive, ossia c’è una conversione del segnale uditivo in vere e proprie elaborazioni visive, o perlomeno è quella la parte di corteccia che va ad elaborare le informazioni che provengono dall’eco. Qui l’articolo: http://www.sciencedaily.com/releases/2011/05/110525181420.htm

 

Claudio

 

Condividi via:

  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter
  • Tumblr
  • Pinterest
Pubblicato in RICERCHE, SCIENZA | Lascia un commento |

Cellule che ringiovaniscono, segreti di immortalità..

Pubblicato su 22 Ottobre 2012 di Claudio Cardone

Il team di riceerca di Sheng Ding, professore associato allo Scripps Research Institute di La Jolla, in California, pare che abbia trovato proprio il modo di rendere dinuovo totipotenti delle cellulegià in parte specializzate, dei fibroblasti. Anche se bisogna ancora comprendere quali differenze ci siano tra staminali embrionali e queste “cellule ringiovanite”, è comunque un risultato quantomai eccezionale e significativo.

Sembra anche che molti laboratori di ricerca si siano messi a studiare il metodo di Ding anche solo per replicare i suoi risultati, e per vedere con i propri occhi se effettivamente l’esperimento funziona. Anche se le cellule ringiovanite dovessero dimostrarsi meno “dotate” di quelle originare e anche se si è partiti da cellule non molto differenziate (fibroblasti), una ricerca del genere apre la strada non solo alle molteplici applicazioni in campo medico per le malattie, ma anche più in generale – volendo osare –  all’idea della rigenerazione di tessuti complessi e di intere parti del corpo.

 

Claudio

Condividi via:

  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter
  • Tumblr
  • Pinterest
Pubblicato in RICERCHE, SCIENZA | Lascia un commento |

10 aggiornamenti scientifici sul cervello e la mente

Pubblicato su 20 Ottobre 2012 di Claudio Cardone

Nella infografica qui sotto si vedono 10 campi in cui si è “capito di più” su come funziona il cervello e la mente da un punto di vista scientifico. Un riassunto brevissimo:

1. Ancora nessuna cura per l’Alzheimer ma pare che possa funzionare bene un vaccino contro gli accumuli di beta-amiloide, uno dei composti “imputati” di provocare i danni che portano alla malattia di Alzheimer

2. Con la risonanza magnetica funzionale (fMRI) è possibile monitorare le aree del cervello attive durante particolari task, e in alcuni casi fare l’inverso, cioè capire cosa una persona sta pensando a partire dall’attività cerebrale rilevata

3. L’intelligenza dipende dalla genetica (si ma come hanno misurato questa “intelligenza”? boh, non lo dice). Insomma pare che la genetica influisca per un 40% sulle differenze intellettive individuali

4. Ci sono 2 tipi di intelligenza, l’intelligenza “cristallizzata” e quella “fluida”

5. Ci sono similarità genetiche tra l’autismo e l’ ADHD (disordine dell’attenzione con iperattività)

6. Essere innamorati nel cervello ha un effetto simile a un tiro di cocaina 😀 . Tenersi per mano tra innamorati riduce il senso del dolore

7. Se sviluppassimo le nostre abilità in gruppo, con attività per promuovere l’intelligenza collettiva, saremmo capaci di grandi cose (capirai che scoperta)

8. Sono stati fatti degli esperimenti in cui si è provato a realizzare degli avatar in connessione con il cervello di alcuni individui (proprio come nel film Avatar, più o meno). Oltre al fatto che dev’essere un’esperienza spirituale fighissima, in realtà questo è stato fatto per vedere se è possibile “riprogrammare” il modo in cui il cervello vede il proprio corpo, usando al suo posto un corpo digitale. Questo sì che è interessante

9. Somministrando dei farmaci (nel topo) è stato possibile impedire il passaggio da memoria a breve termine verso memoria a lungo termine. Queste ricerche possono essere utilizzate anche per potenziare la memoria

10. L’uso dei social network da un lato può aiutare i timidi ad esprimersi, dall’altro stimolare il narcisismo e portare a un più basso rendimento scolastico

11. Ma non dovevano essere 10 punti? Boh, io ne ho contati 11, infografiche bugiarde. Comunque. Il modo  in cui pensiamo il dolore influisce molto su come lo percepiamo e c’è molta variazione nella percezione da persona a persona. Si può imparare a controllare e limitare la percezione del dolore. (Anche qui, scoperta dell’acqua calda)

Ed ecco l’infografica, con i disegnini tutto è più figo:

 

teorie sul cervello

Claudio

Condividi via:

  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter
  • Tumblr
  • Pinterest
Pubblicato in CURIOSITA', OPINIONI, RICERCHE, SCIENZA | 1 Commento |

Nessuno può dire quanto siano efficaci gli psicofarmaci

Pubblicato su 20 Ottobre 2012 di Claudio Cardone

Gli psicofarmaci funzionano in modo molto vario da persona a persona ed è difficile prevedere l’effetto che si otterrà su un particolare soggetto. Detto ciò, la risposta che il mondo della ricerca si è data pare che sia che ci potrebbero essere delle variazioni genetiche individuali che influiscono sul modo in cui quel particolare soggetto risponde ad un trattamento con un dato psicofarmaco.

Ebbene, da una analisi fatta sulle possibili variazioni (circa mezzo milione) che potrebbero influire sulla reazione ai farmaci, su un campione di 1790 soggetti dichiarati depressi, non è stato possibile stabilire nessuna correlazione, pare. In sostanza è molto difficile ad oggi prevedere come può rispondere un dato individuo ad una particolare sostanza in grado di influenzare il suo equilibrio psicoemotivo, ovvero se la sostanza funzionerà o no, e quanto.

 

Fonte: PLOS Medicine , numero di Ottobre

 

Claudio

Condividi via:

  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter
  • Tumblr
  • Pinterest
Pubblicato in RICERCHE, SCIENZA | Lascia un commento |

TEMI DEL BLOG

  • PROPAGANDA
  • ECONOMIA E POLITICA
  • LOGIC CHECKING
  • SCIENZA
  • Chi Sono

Categorie

  • CURIOSITA'
  • ECONOMIA E POLITICA
  • I MIEI STORIFY
  • LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO
  • LOGIC CHECKING
  • MEDICINA E SANITA'
  • Medicine Alternative
  • OFF TOPIC
  • OPINIONI
  • PROPAGANDA
  • RICERCHE
  • SCIENZA
  • SIMBOLISMO
  • TECNOLOGIA
  • WEB

Cerca nel Blog

Pagine

  • Chi Sono
  • Ho votato X perchè..
  • Informazioni sui Cookies
  • Informazioni sulla Privacy
  • Ricette Agopuntura

Archivi

  • Novembre 2019
  • Giugno 2019
  • Maggio 2019
  • Maggio 2018
  • Aprile 2017
  • Febbraio 2017
  • Novembre 2016
  • Ottobre 2016
  • Settembre 2016
  • Ottobre 2015
  • Settembre 2015
  • Agosto 2015
  • Luglio 2015
  • Maggio 2015
  • Aprile 2015
  • Marzo 2015
  • Gennaio 2015
  • Settembre 2014
  • Agosto 2014
  • Luglio 2014
  • Giugno 2014
  • Maggio 2014
  • Aprile 2014
  • Giugno 2013
  • Maggio 2013
  • Aprile 2013
  • Marzo 2013
  • Febbraio 2013
  • Gennaio 2013
  • Dicembre 2012
  • Novembre 2012
  • Ottobre 2012

Categorie

  • ECONOMIA E POLITICA (41)
    • LOGIC CHECKING (6)
    • PROPAGANDA (14)
  • I MIEI STORIFY (7)
  • LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO (6)
  • MEDICINA E SANITA' (3)
    • Medicine Alternative (2)
  • OFF TOPIC (15)
  • OPINIONI (28)
  • SCIENZA (23)
    • CURIOSITA' (8)
    • RICERCHE (7)
  • SIMBOLISMO (4)
  • TECNOLOGIA (8)
    • WEB (5)

WordPress

  • Accedi
  • WordPress

CyberChimps WordPress Themes

© La Primavera Della Scienza
Questo sito usa cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando la navigazione del sito autorizzi all'uso di cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso clicca qui. Accetto
Privacy & Cookies

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessario
Sempre attivato

Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.

Non necessario

Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.