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La Primavera Della Scienza

Archivio Categoria: SCIENZA

I prodotti biologici non sono migliori. Chi lo dice? “LA SCIENZA”. Tremate.

Pubblicato su 6 Giugno 2013 di Claudio Cardone
marchio biologicoCOMMENTO ALL’ARTICOLO DI D. BRESSANINI SUL CIBO BIOLOGICO, APPARSO OGGI SU FQ: CLICCA QUI

Si tratta di un articolo condivisibile, entro certi limiti. E’ una risposta piccata ad un altro pezzo apparso sullo stesso giornale, ed è comprensibile che sia tagliente. Va dato inoltre atto che dice “Il confronto tra agricoltura biologica e convenzionale si può fare su vari livelli.” Ecc.

Tuttavia, per contrastare una tesi, secondo me, finisce per tendere a generalizzare e lasciare nel lettore l’idea che “biologico e convenzionale sono uguali”.

Varie ricerche mostrano che il contenuto nutrizionale è pressochè comparabile tra cibi biologici e coltivazioni “convenzionali” . O sono tutti a libro paga oppure è vero. Anche nel caso sia vero, tuttavia, è un dato isolato, cioè non ti dice che uno sia “meglio” dell’altro, o che siano uguali. Ti dice solo che nutrizionalmente potrebbero essere uguali, cioè medesime componenti chimiche. Gli scienziati superficiali (per usare un eufemismo) pensano che prendi due cibi, controlli che abbiano vitamine minerali, proteine ecc. Se due cibi di questi hanno stessi contenuti, allora sono pari. Peccato che potresti aver confrontato un piatto di pasta con un rotolo di merda, che pure ha proteine, minerali, ecc.

E questo perchè si dimenticano varie cose. Ad esempio (ma vi invito ad aggiungere altro):

– che oltre ai componenti nutrizionali “che testi” c’è altro. l’Acqua contenuta nel cibo, tanto per cominciare, e la sua qualità. La biodisponibilità dei nutrienti, come si strutturano e “amalgamano” le macromolecole nel prodotto finale.

– che nel convenzionale ci sono residui di vari pesticidi. Ma se, ad esempio, dei frutti non confronti le bucce, forse il dato non viene fuori. Se non vai a cercare specificamente i residui di quel pesticida nel frutto, il dato non viene fuori. Una mia amica che lavorava nei controlli sulle uova, mi diceva che trovava quantità non trascurabili di composti ormonali che davano alle galline anche nell’uovo, nonostante questo non “dovesse” accadere, stando alle certificazioni correnti. Si dirà: anche nel biologico si utilizzano “pesticidi naturali” e anche quelli sono tossici. Su questo prima di esprimermi dovrei approfondire, ma occhio al riduzionismo.

– che la coltivazione convenzionale , con i pesticidi, è anche più omologata. C’è meno variabilità genetica in quello che mangi, e uno che si dice “biologo” dovrebbe sapere l’importanza della biodiversità, non solo per la Natura (tanto per fare il fricchettone) ma anche per chi quella natura “se la mangia”. Il nostro organismo è evoluto con una diversità dei cibi, non a mangiare sempre lo stesso biotipo di farina, di pomodoro, ecc. E’ un po’ come se al sistema immunitario presentassi solo un tipo di antigene, diventa incompetente un sistema così.

Però qua pare che, al solo tirare fuori la parola scienza, tutti dobbiamo calarci le braghe di fronte al sapere dei numeri. Questo è scientismo, non atteggiamento scientifico. E’ un esercizio estremo di riduzionismo: invece di usare la scienza per farsi delle domande, la si usa per darsi delle risposte definitive.

Detto ciò, la filiera del biologico ha una serie di pecche, i distributori sono pochi e fanno cartello, e un cosa che mi viene in mente e che mi fa abbastanza incazzare, ad esempio, è quando su frutta e verdura – con la scusa che è biologico – mettono non solo dei prezzi assurdi, ma spesso la roba è visibilmente vecchia e dovrebbe – almeno – costare la metà!

 

P.S.

Oh, a proposito: vi sono dati scientifici promettenti sul fatto che IL CIBO BIOLOGICO PROVOCHI L’AUTISMO (clicca qui). Mi raccomando, in guardia!

 

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Pubblicato in LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO, MEDICINA E SANITA', OPINIONI, SCIENZA | 6 Commenti |

Complottismo e “debunking”: nuove religioni al festival del giornalismo

Pubblicato su 1 Giugno 2013 di Claudio Cardone

teorie del complotto

Mi è capitato di vedere questo video e mentre lo vedevo mi partivano “i 5 minuti” per via del modo approssimativo e irridente di parlare di questioni spesso tutt’altro che semplici. Così ho appuntato, a caldo, dei pensieri che posto qui.

PREMESSA: Nel video vengono dette cose interessanti sulla selezione delle fonti, sulla completezza delle informazioni e sulla verifica dei fatti. Giustissimo il riferimento alla “delega” della verifica delle fonti che si fa nei social network.

Tuttavia:

minuto 16:10: la giornalista ricorda la scelta delle fonti, che corrisponde alla fallacia della Eliminazione delle Prove, molto simile per certi versi all’Uomo di paglia. La stessa fallacia commessa pochi minuti prima dai presenti, commentando la teoria complottistica dell’ 11 settembre.

minuto 17:40 : si evoca la relazione tra Letta, Bilderberg e Trilaterale come complottismo perchè “riecheggia” la teoria del Nuovo Ordine Mondiale. Attenzione, la partecipazione di Letta ad alcuni gruppi quali quelli citati è – mi pare – verificata. Riportata anche da Wikipedia, per dire. E non smentita. Che poi ci sia una o più teorie “semplicistiche” di complotto relativo a quei gruppi di interesse o commissioni di personalità influenti, NON costituisce un motivo per abbandonare qualunque sospetto o dubbio rispetto a quelle partecipazioni o al ruolo che quelle riunioni hanno rispetto all’indipendenza dei processi decisionali democratici dei vari Stati. Ancora una volta si finisce per sottintendere che, SICCOME una cosa è stata indicata come “sospetta” da una teoria complottista, ALLORA non serve a nulla, è carta straccia.

minuto 24:15 : “nel mondo scientifico l’autorità è tabù”. Magari, Attivissimo. Nel Mondissimo Idealissimo di Attivissimo, forse. Magari in qualche caso: prendiamo lo studio di Reinhart e Roghoff sull’austerità: autori stimati, recentemente (sonoramente) smentiti: è un caso di auto-correzione nella comunità scientifica, ma ahimè non così frequente. Moltissimo si basa sull’autorevolezza. Il numero di citazioni di un articolo – al di là della qualità dell’articolo – dipende fortemente dalla notorietà dell’autore e della rivista (sempre anglofona) su cui viene pubblicato. Per non parlare del valore storico-culturale della scienza, questione più volte sottolineata dai post popperiani, e quindi della scienza come costruzione umana, i cui paradigmi sono intimamente legati al contesto sociale in cui vengono proposti, così come i dati alle relative interpretazioni. Ma certo non ci aspettiamo che Attivissimo conosca la scienza o l’epistemologia, per parlare di scienza. Questo atteggiamento di sufficienza – purtroppo – appartiene anche a una grossa parte del mondo “scientifico” (chi c’è dentro lo sa), ed è un atteggiamento non molto diverso, credo, dalla media delle persone anche non formate in ambito scientifico: si discute spesso più di uomini che di idee. Infatti qualcuno ha definito il sistema tradizionale delle pubblicazioni scientifiche (quello basato sulle citazioni) come un sistema di stampo feudale.

minuto 31:00 : argomento “cui prodest”. E’ fallace. Alcuni interessi non sono così evidenti da riconoscere. Per dire: il vaccino che “causa” l’autismo, a prescindere dalla verità del fatto, potrebbe incontrare l’interesse delle case farmaceutiche perchè trasforma un (probabile? futuro?) malato “acuto” in un malato “cronico” e difficilmente guaribile. Se non si considera questa eventualità come “cui prodest”, è facile smontare qualunque tesi, basta essere superficiali nel considerare tutte le possibili conseguenze.

minuto 1:01:24 : la segretezza di un complotto è uno dei requisiti perchè vi sia un complotto. Ma potremmo anche dire che a volte le bugie hanno le gambe lunghe, anche se tante persone ne sono a conoscenza, e anche se ci sono fatti giudiziari e storici accertati. Mettere la segretezza nella definizione di complotto è una sfumatura terminologica: se c’è una disinformazione diffusa su un tema che è “alla luce del sole” è complotto o no? Su Attivissimo che ridicolizza la “segretezza” riguardo a Roswell: lo stesso Attivissimo mostra foto del caso del lancio Terra-Luna dei russi che sono rimaste segrete per decenni. Quindi i segreti si possono mantenere anche a lungo no? Quanto è il limite di tempo massimo per la durata della segretezza, 10 anni? 20? Attivissimo ce lo può dire?

minuto 1:15:00 : Domanda sulla Siria. Ecco un’altra situazione in cui capita che una informazione non viene assolutamente data per decenni, senza che nessuno si chieda il perchè. “Vent’anni son lunghetti”, dice infatti la ragazza.

minuto 01:26:40 : Attivissimo ridicolizza non solo Hamer, ma “tutte le medicine alternative”, che secondo lui “semplificano”. Attivissimo ha forse studiato medicina cinese o medicina ayurvedica? Ma no, Attivissimo non ha bisogno di questo per classificare come “semplicistiche” TUTTE le medicine alternative.
Ma ecco un altro esempio: quel medico che diceva che i tumori si possono curare con il bicarbonato. Bene, questa sì mi sembra una semplificazione. Eppure, NONOSTANTE questo, abbiamo diversi articoli scientifici (cercate su PubMed) che riportano come l’assunzione orale di bicarbonato possa essere utile (sperimentato negli animali) per inibire le metastasi. Un approccio critico dovrebbe portare a fare una analisi fattuale SEMPRE, non in base a quanto riteniamo “credibile” o no, a priori, sulla base di giudizi affrettati e ideologie. Per restare in ambito scientifico, non è un mistero che molto spesso le teorie più interessanti sono e sono state controintuitive e fortemente avversate dalla maggioranza delle persone (un esempio su tutti Copernico).

 

NOTA BENE: Le critiche che ho fatto qui sopra non significa che “appoggio” una idea piuttosto che un’altra su vaccini, 11 settembre ecc ecc. Io ho le mie idee, chiaro, ma qui il problema è il METODO, ciò che critico è il METODO e riservo un cordiale vaffanculo anticipato a chiunque dovesse eventualmente rispondere non comprendendo che parlo di METODO. Grazie per l’attenzione.

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Pubblicato in CURIOSITA', OPINIONI | 1 Commento |

Lo scientismo 2.0

Pubblicato su 24 Maggio 2013 di Claudio Cardone

Ho visto il video qui sopra. Un tripudio di scientismo, almeno per un bel pezzo. Inizia dicendo che la risposta alle domande è “nella scienza”, poi dal minuto 31:06 comincia a ragionare 😀 è dice che tutto, anche la scienza, è un modello. Ma ha qualche timore nel dire che il cervello stesso, o la mente, fanno parte dello stesso modello. E dimentica che certe risposte sui modelli di realtà non sono un’esclusiva della ricerca scientifica. Ma vabbè non si può avere tutto.

Ecco, mi sa che a qualcuno piace il relativismo “ad hoc”, buono quando vogliamo dire che non c’è un’unica verità, ma comincia a puzzare quando anche la scienza comincia a far parte di questa relatività.

“Dubitare della vera natura della realtà non ha senso”, dice, perchè resta sempre il nostro desiderio individuale, la nostra mente. Ma anche il concetto di desiderio, e di mente è un prodotto della nostra mente, in questo stesso modello “scientifico”. Come si può pensare di uscire dalla autoreferenzialità con queste poche parole? Perchè fare tutto un discorso sulla impossibilità epistemologica di una “verità univoca” quando poi si dà per scontato che il modello interpretativo scientifico sia “il migliore”?

Ci sono quindi vari modelli interpretativi della realtà e, dice, “è impossibile appurare la veridicità di questi modelli”, in un’ottica di “realismo dipendente da modelli”. Wow, sono d’accordo.  Poi parte con una descrizione di quello che “la scienza ci ha insegnato”, cioè l’esistenza del cervello, della mente e quindi della coscienza che è parte della mente, che elabora modelli di realtà. “Tutto questo, i 13,7 miliardi di storia dell’universo, esiste come modello della nostra mente”. Ma perchè, la mente non è, anch’essa, parte di un modello?

 

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Pubblicato in CURIOSITA', SCIENZA | 4 Commenti |

Logic Checking: usiamo la logica per non farci fregare

Pubblicato su 9 Aprile 2013 di Claudio Cardone

Qualche tempo fa parlavo di Fact Checking e del fatto che pur essendo una buona pratica quella di verificare i fatti, spesso distinguere tra “fatto” e “interpretazione” non è semplice. Soprattutto poi quando si parla di questioni tecniche, che richiederebbero delle conoscenze in materia: chi è informato su un tema e/o ha delle ottime capacità oratorie può facilmente convincere altri di una tesi, anche se magari si tratta di una idea infondata o irrazionale.

Ho l’impressione (fondata?) che stiamo via via perdendo la comprensione della retorica e della logica nelle nostre discussioni, cioè dialoghiamo senza renderci conto che sia noi, sia il nostro interlocutore, commettiamo continuamente errori logici o manipolazioni retoriche al fine di dimostrare una tesi, quella che ci sta a cuore, badando sempre meno alla sostanza di ciò di cui si discute. Ci trasformiamo così in “tifosi”.

fallacie logichePer questo vi propongo questo schema grafico sulle “fallacie Reto – logiche”, come ha voluto definirle l’autore (qui lo schema originale in inglese): è un vademecum sui più diffusi artifici retorici che spesso anche inconsapevolmente utilizziamo nell’argomentare delle idee. Clicca sull’immagine per leggerle tutte.

Manipolazioni logiche e retoriche sono ampiamente utilizzate da politici, giornalisti e personaggi che si occupano di comunicazione per persuadere il pubblico. Noi stessi “assorbiamo” questi modi di ragionare, facendoli nostri e riproponendoli ad amici, parenti e persone con cui ci troviamo a dibattere su un tema.

COME USARE LO SCHEMA?

Per il momento, come un vademecum: leggerlo aiuta a riconoscere una argomentazione fallace e a smascherarla quando viene proposta. Come puoi vedere ci sono vari colori a seconda della “categoria” della fallacia… non si tratta di una classificazione “canonica” che usa chi si occupa di logica filosofica, quanto piuttosto di una organizzazione informale che possa semplificare la consultazione.

Ogni fallacia ha una sua icona e una sua etichetta: è possibile applicare questa matrice di fallacie a qualunque discorso, ad esempio gli autori dello schema lo hanno fatto con un discorso tenuto da un vescovo britannico sul matrimonio omosessuale, andando a vedere quante delle sue argomentazioni fossero falsi ragionamenti. Ma nel nostro panorama politico e giornalistico italiano abbiamo solo l’imbarazzo della scelta…

APPELLO ALLA PARTECIPAZIONE

Adattando lo schema originale all’italiano, ho notato che molti degli esempi che venivano forniti per le distorsioni logiche erano “american friendly“, e in un primo momento ho pensato di cambiare solo quelli. Poi, visto che in quest’ultimo periodo sono entrato un po’ nel dibattito su euro ed Unione Europea, ho presentato tutti esempi connessi alla disinformazione che si fa quotidianamente sul tema Europa (i “luogocomunismi” di Bagnai).

Suggerimenti e correzioni sono i benvenuti! Potrei aver commesso io stesso degli errori logici nel presentare alcuni degli esempi, quindi mi auguro che se ho sbagliato.. mi corigerete.

Inoltre penso sarebbe utile fare una sorta di archivio di esempi di fallacie, in vari ambiti, quelli che scopriamo o ci vengono in mente. Se avete dei suggerimenti, inserite nei commenti e cercherò di trovare la forma più adatta per pubblicare i vari esempi di fallacie a seconda del tipo

POST HOC PRO HOC

Ovvero: farne un uso consapevole…

Usare una manipolazione retorica o una fallacia logica durante un discorso non vuol dire necessariamente che si stia cercando di convincere l’altro di una cosa falsa. La persuasione è un’arte e il dialogo è fatto di tante sfumature.. Tanto per cominciare può essere un fatto inconsapevole: alle volte facciamo errori logici in buona fede.

In aggiunta, alcune fallacie non sono assolutamente “fuori dalla realtà”. Prendiamo ad esempio ciò che sta scritto nella “Circostanza ad personam” : “Affermare che un’argomentazione non è credibile per via dell’interesse che ha l’avversario nel sostenerla.”. Ora, se è vero che non dobbiamo squalificare una teoria perchè chi la presenta ha degli interessi in proposito, d’altra parte nella vita quotidiana facciamo bene a tener conto di questo fattore.

L’esempio che ho riportato in relazione a questa fallacia riguarda uno studio economico con elementi a sfavore di chi considera l’uscita dall’euro una possibilità reale per l’Italia. Il senso è che risulta logicamente forzato squalificare questo studio solo per via degli interessi che ci sono dietro (è possibile utilizzare altri argomenti..), tuttavia sarebbe anche eccessivamente ingenuo non considerarli affatto, questi interessi, no? Quindi OCCHIO a fare i puristi 😉

Infine, se è vero che “una fallacia non fa primavera”, cioè se una persona fa qualche errore logico in un discorso è la “normalità”, teniamo anche presente le proporzioni e le dimensioni delle cose: un discorso con errori logici macroscopici oppure frequenti e ripetuti, beh, sarà difficile che si tratti di “una svista”. Ancor più se non si tratta di un dialogo orale, ma di parola scritta…

QUI TUTTE LE FALLACIE UNA PER UNA:

A1-appello-autorita
A1-appello-autorita-anonima
A1-appello-consuetudine
A1-appello-denaro
A1-appello-ignoranza
A1-appello-incredulita
A1-appello-maggioranza
A1-appello-novita
A1-appello-probabilita
A1-appello-tradizione
A2-appello-adulazione
A2-appello-conseguenze
A2-appello-desiderio
A2-appello-natura
A2-appello-odio
A2-appello-paura
A2-appello-pieta
A2-appello-ridicolo
AT-ad-personam
AT-circostanza-ad-personam
AT-colpevole-per-associazione
AT-fallacia-genetica
AT-scaricabarile
AT-uomo-di-paglia
CE-affermazione-del-conseguente
CE-cum-hoc-ergo-propter-hoc
CE-due-torti-una-ragione
CE-ignorare-causa-comune
CE-logica-circolare
CE-negozio-antecedente
CE-post-hoc-ergo-propter-hoc
FD-composizione
FD-compromesso
FD-divisione
FD-evento-aneddotico
FD-fallacia-giocatore
FD-fallacia-perfezionista
FD-fallacia-relativista
FD-generalizzazione-affrettata
FD-generalizzazione-esagerata
FD-media-non-distribuita
FD-saltare-conclusioni
M-bugia
M-conferma-pregiudizio
M-depistaggio
M-dettaglio-ingannevole
M-eliminazione-prove
M-falso-dilemma
M-generalizzazione-interessata
M-indimostrabilita
M-salvataggio-ad-hoc
M-valanga
52 elementi)

P.S. Consiglio per chi è interessato all’argomento questo articolo interessante e di scorrevole lettura sulle fallacie logiche, trovato in rete e davvero utile. Segnalo inoltre fallacielogiche.it per esempi e articoli sulle fallacie nel contesto dell’informazione di massa e quotidiana (anche se non sono d’accordo con le tesi e il modo di usare la logica in alcuni articoli)

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Pubblicato in CURIOSITA', ECONOMIA E POLITICA, OPINIONI, SIMBOLISMO | 7 Commenti |

La Scienza nella Fede – Seconda Parte

Pubblicato su 5 Dicembre 2012 di Claudio Cardone

Continuo l’analisi che avevo cominciato nella prima parte.. so che è un po’ lunga, se vi scocciate andate subito alle conclusioni 😉

 

–          59. in etologia il fatto che animali non possano imparare cose nuove o diverse in un certo contesto è noto come “limite di griglia”. Un bambino non potrebbe fare la tela come un ragno, anche se avesse la stessa “dotazione” (peso, tela, zampe, ecc.) perché il ragno ha un programma innato per farlo. Ma non per questo è più evoluto di noi.

–          65. “gli scienziati stanno usando il cervello per capire il cervello”. Questo dimostra che il libro accetta l’idea di una relatività, ma non la applica. Se gli scienziati non riescono a capire il cervello perché è tramite esso stesso che cercano di capirlo, come si può pretendere di usare la ragione per comprendere Dio che trascende la ragione per definizione, e poiché egli stesso avrebbe creato la ragione?  Inoltre, gli scienziati con il loro cervello (sarebbe meglio dire “mente”) tentano almeno di comprendere un altro oggetto osservabile dal loro cervello-mente (ovvero un altro cervello). Ma Dio, se c’è, non è osservabile dalla nostra mente, altrimenti non sarebbe Dio.

–          68. Valori morali : anche società di animali esprimono valori morali, servono a far sopravvivere la società. Ad esempio un pipistrello può farsi succhiare il sangue da un altro pipistrello se quest’ultimo ne ha davvero bisogno per vivere, è un fenomeno di altruismo che consente alla società di quella particolare specie di pipistrelli di sopravvivere meglio all’ambiente.

–          71. attratti da un Creatore: parimenti, si può pensare che il credere in Dio sia un “valore” evolutivo, ovvero che contribuisce al mantenimento della società di uomini. Non perchè sia vero o giusto, ma semplicemente è possibile che tale valore si sia sviluppato perché, credendo in un Dio, la società umana propaga meglio se stessa.

–          75. come già detto, non ci possono essere prove scientifiche dell’esistenza di un Creatore, per motivi epistemologici

–          78. l’immagine mostrata contiene una fallacia logica: la disgiunzione binaria, per essere valida, deve essere del tipo affermazione/negazione: “ha avuto causa” dovrebbe avere come scelte “è qualcuno di eterno” oppure “non è qualcuno di eterno”. Altrimenti si traggono conclusioni falsamente pilotate. Ci sarebbe anche da discutere sulla veridicità di causa ed effetto, ma presuppone delle conoscenze di fisica quantistica che qui non viene per niente citata. Per le particelle subatomiche, ad esempio, l’asse del tempo non è lineare con lo spazio, perciò non si può dire cosa sia causa di cos’altro, cioè c’è un ordine ma causa ed effetto “vengono meno”. Infine, in ogni caso non si capisce per quale motivo sia più ragionevole pensare che “qualcuno” sia la causa, piuttosto che “qualcosa”

–          79-81. L’ordine naturale delle cose non può “rivelare”altro, se non se stesso, ovvero che c’è un ordine. Se vengono tratte altre conseguenze, in realtà si tratta di supposizioni, non di logica

–          85, 103. Visto che si citano studi scientifici: ci sono prove che Mosè sia esistito e abbia scritto un testo 3500 anni fa?

–          91-92. Di nuovo, si attribuisce come necessario il legame tra la presenza di un ordine e il fatto che questo ordine dipenda da un creatore di ordine

–          93. Si usa la logica relativa al settimo giorno trasponendola ai sei precedenti. Allora dal punto di vista logico è equivalente (e anzi più fondato) fare l’inverso, cioè dire che anche il settimo giorno deve essere durato esattamente un giorno.

–          96. “quando il nutrimento cominciò a scarseggiare”. Secondo la teoria dell’evoluzione, che viene citata, i cambiamenti avvengono continuamente in natura, non “quando il nutrimento scarseggia” o “all’ultimo minuto”. Le variazioni vantaggiose rispetto all’ambiente vanno avanti, e ciò accade in un tempo che può essere anche lunghissimo (rispetto all’uomo). Poi si può immaginare che in momento di “stress” evolutivo (ad es quando manca cibo) ci possano essere maggiori variazioni (o mutazioni) in risposta a quell’ambiente difficile, che aumentano le probabilità che qualche mutazione sia “vincente”. Ancora una volta, però, nel testo si pone l’accento sui “tempi brevi” che avrebbero portato all’evoluzione di cose molto complesse, anche se la teoria scientifica non dice questo. La mancanza di “anelli di congiunzione” tra specie è inevitabile, perché noi nella nostra vita abbiamo a disposizione della nostra osservazione un singolo fotogramma di tutta la storia dell’universo. Infine, nuove specie (e sottospecie) nascono continuamente in ambienti dove c’è ampia variabilità (es foreste pluviali). Con la nostra lotta batteriologica creiamo continuamente nuove specie di batteri e di virus. Se non si formassero nuove specie la cosiddetta creazione sarebbe statica, e la stasi non è vita. Non solo ma il concetto stesso di specie è in discussione per la scienza, perché laddove è possibile studiare tanti campioni di una specie e delle sue sottospecie, si trova spesso che alcune sottospecie hanno molta somiglianza con individui di una specie differente: le specie non sono categorie fisiche distinte, ma classificazioni umane, fatte per semplificare. Così come i concetti di regno animale, vegetale, ecc. Tanto che i virus non si è mai saputo in che regno metterli. E pure molti funghi e piante hanno caratteristiche “ibride”.

–          104. Ci sono persone che hanno premonizioni. Ci sono metodi di “divinazione” orientale che funzionano. L’astrologia (fatta bene) ha spesso riscontro. Fenomeni di preveggenza esistono e non è dato sapere “da dove vengono”. Coinvolgono persone di diverse religioni, etnia, età, ecc.

–          111. Anche altri testi sacri di altre culture mostrano accuratezza “scientifica” nella descrizione della natura

–          182. Il testo rappresenta un esempio di come in questo libro si usa la ragione per dimostrare qualcosa (le capacità di Dio) che non possono essere esplorate con la ragione

–          In tutto il testo si fa riferimento a varie teorie fisiche o biologiche ma non viene mai citata l’ultima grande rivoluzione nel mondo della fisica che ha davvero cambiato le cose: la fisica quantistica. Evidentemente non è funzionale alla teoria della creazione, poiché la fisica quantistica e la relatività descrivono un mondo in cui la realtà è creata in ogni istante dall’uomo, poiché l’osservatore (l’uomo) e l’osservato (il mondo) si influenzano l’un l’altro e non sono nei fatti separabili così come la fisica newtoniana e il metodo galileano ci hanno sempre insegnato.

Appunti sulla propaganda:

Il libro utilizza diversi metodi comunicativi tipici della propaganda, ovvero di tecniche per condizionare il pensiero/ le risposte del lettore o più in generale del ricevente.

–          criterio della “moltitudine”: consiste nel sottolineare che una cosa è creduta da molti altri. Es. molte persone credono che.. molti scienziati (o ancora di più) la maggior parte degli scienziati ritiene che.. ecc. L’estremo di questo criterio è ben rappresentato da quella famosa battuta/finta pubblicità: “Ogni giorno milioni di mosche mangiano merda. Mangia merda anche tu !”

–          criterio del “regalo”: dare qualcosa può spingere una persona a dare qualcosa in cambio, nel tentativo appunto di ricambiare e essere “in pari”. Nel testo ricorre “Dio ci ha dato tutto questo”, Dio ha donato, ha creato per noi, ecc.

–          criterio della “ripetizione”: ripetere lo stesso concetto più volte con piccole variazioni induce la mente del ricevente ad abituarsi e a considerarlo come vero. Nel testo ricorre l’idea che gli esseri viventi sono complessi, ricorrono i termini di “progetto”, “creatore”, ecc. Ricorre il modo di interrogarsi: “è ragionevole pensare che..”

–          criterio dell’ “emozione“: usare uno stato emotivo per indurre la persona a credere qualcosa, sull’onda di quell’emozione. Nel testo ricorre l’emozione dello stupore: “quant’è complessa la vita”, “quant’è perfetto l’universo” ecc. Lo stupore è l’emozione che meno si apre alla critica: come si fa a giudicare qualcosa che lascia stupefatti, ovvero che appare improvviso, non razionale, oltre le proprie possibilità? Se si ha paura di qualcosa ci può essere una minaccia concreta, così per il disgusto, per la gioia. Lo stupore, invece, ha spesso un oggetto poco definito, poiché si basa sul fatto che non si è in grado di “dominare” ciò che produce stupore

–          Uso di fallacie logiche: Le fallacie logiche sono errori logici che conducono a conclusioni logicamente errate. Spesso vengono usate anche inconsapevolmente nel linguaggio e sono molto insidiose perché danno l’idea di aver raggiunto una conclusione logica perfetta quando invece non si è dimostrato nulla. Esempio: affermare la falsità di una tesi per far risaltare come vera la propria, senza dimostrarla. Nel testo si sottintende che non è ragionevole pensare, ad esempio, che non ci sia un certo ordine nel mondo. Da qui si giunge alla conclusione del creatore, che però non è la diretta conseguenza della prima affermazione, si dà per scontato dopo aver “smontato” una credenza vagamente (e non precisamente) opposta.

Considerazione conclusiva:

La biologia ci insegna che c’è vita dove c’è varietà. Per l’uomo, questo può significare anche varietà di pensiero e opinioni: guai se fossimo tutti atei, tutti cattolici, tutti taoisti o tutti testimoni di Geova! E’ bene che ognuno prenda la strada che gli è più congeniale

 

 

“I miracoli non avvengono in contraddizione alle leggi della natura,

ma in contraddizione a ciò che noi riteniamo di conoscere della natura.”

S. Agostino

 

 

Claudio

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Pubblicato in OPINIONI, SCIENZA | 1 Commento |

La Scienza nella Fede

Pubblicato su 5 Dicembre 2012 di Claudio Cardone

Noi viviamo – grazie a Dio – in un’epoca senza fede. (Ennio Flaiano)

Qualche tempo fa, ho avuto una serie di discussioni con alcuni Testimoni di Geova. Qualunque opinione abbiate su questa fede, vi invito a non sottovalutare la questione e a considerare le argomentazioni che fanno parte del loro corpus dottrinale. Vi sono due aspetti che voglio discutere qui:

1. Il fatto che spesso i Testimoni di Geova usano argomentazioni “scientifiche” per avvalorare dei loro ragionamenti sulla fede

2. A mio parere, usano degli strumenti di propaganda che sono molto simili a quelle usate in pubblicità, in politica ecc. Illustrerò alcuni di questi aspetti nella seconda parte di questo articolo.

 

Premetto e sottolineo che il mio intento non è giudicare la fede di qualcuno o “attaccare” qualcuno, ma solo osservare da un punto di vista LOGICO e in certa misura SCIENTIFICO delle affermazioni che vengono fatte. Poi ognuno si regola come vuole.  Alcuni fatti che descrivo qui riguardano  non solo il caso specifico di questa fede, ma argomentazioni che vengono usate anche per avvalorare altre credenze religiose o anche semplicemente dei discorsi su fatti scientifici che alle volte sono privi di fondamento.

c'è un creatore?Vi voglio quindi sottoporre un analisi critica che feci di un testo divulgativo dei Testimoni di Geova. Il testo si intitola “ESISTE UN CREATORE CHE SI INTERESSA DI NOI ?” (Qualcun altro si è già cimentato, ho notato: http://www.thenautilus.net/books/jehovah1/)

Cercando di riassumere i contenuti del  libro, si nota che le argomentazioni esposte ruotano tutte intorno al tema e all’idea che la incredibile complessità dei sistemi viventi implichi la presenza di una intelligenza superiore e personale, ovvero di una divinità.

 

Questo postulato può essere perlomeno considerato al pari della discussa teoria del “brodo primordiale”, con la differenza che quest’ultima si basa sulla conoscenza scientifica di regole che potrebbero dare origine all’evoluzione, prima organico-molecolare, poi cellulare e organistica, mentre dire che qualcosa, poiché incredibilmente perfetto e complesso, non possa avere altre spiegazioni che la presenza di un Creatore non appare affatto “ragionevole”. Ci possono essere molte valide spiegazioni, e per nessuna di esse ci sono “prove definitive”.

 

L’idea che sia possibile avere dati scientifici per supportare la tesi della creazione e la presenza di un creatore è poco plausibile in sé, per una semplice questione di epistemologia: la scienza, come diceva Popper, può solo dire “ciò che è falso”, ovvero smentire credenze (popolari o scientifiche) preesistenti sulla base di nuove osservazioni e verifiche. La scienza, contrariamente a quanto solitamente si crede, non serve per stabilire delle certezze e delle verità, ma per sfatarle. Un esperimento, al fine di poter stabilire una certezza, dovrebbe essere ripetuto infinite volte e dare sempre il medesimo risultato. Al massimo un esperimento può affermare che l’esperimento precedente ha dato risultati errati, o che una teoria si è dimostrata errata.

 

Per questo la scienza è incompleta e imperfetta, e pertanto non ha senso utilizzare i suoi risultati nè per appoggiare teorie che ricadono al di fuori del suo ambito di indagine (l’esistenza di Dio, un fenomeno in sé non osservabile), nè per affermare altre teorie sulla base della sua imperfezione, come ad esempio dire che c’è una creazione solo perché mancano troppi “anelli” di congiunzione alla catena evolutiva, che è un fenomeno “ricostruito” dalla scienza, non un dato di fatto osservabile nella sua interezza e contigenza.

Ma veniamo alle singole affermazioni (numeri = pagine del libro): 

–          13-14. Origine dell’Universo: si sostiene che l’inizio, oltre a richiedere energia, ha richiesto intelligenza e lungimiranza, per via della precisione riscontrabile negli astri e nei loro movimenti.
L’intelligenza è qualcosa che attribuiamo ad altri (esseri viventi) sulla base delle nostre percezioni. Se un oggetto è ben strutturato ai nostri occhi (es l’universo, così “preciso”) è perché rispecchia un nostro concetto di “ordine” interiore. Ordine vuol dire appunto ordinato, non casuale, non vuol dire intelligente. Intelligente presuppone che una persona sia causa di questo ordine. Ma questo solo perché siamo abituati a pensare che siamo noi (persone) a mettere in ordine le cose. Non esiste una regola che ci dica che non esiste un ordine al di fuori di una “persona”. Il concetto di ordine naturale non implica (per logica) la presenza di una persona che ordina, al massimo si tratta della nostra quotidiana esperienza.

–          13-16. “Prove” dell’esistenza di Dio : sempre un problema epistemologico e di relatività. Non possiamo, essendo dentro ad un sistema, avere delle prove inequivocabili su chi eventualmente può aver creato quel sistema.

–          “Forza dei legami” molecolari = necessità di una forza esterna per la creazione della vita: postulando l’esistenza di un Dio, è equivalente l’idea che abbia creato solo “all’inizio” il mondo inorganico con delle regole che ne consentissero l’autonoma evoluzione, piuttosto che invece sia intervenuto anche in momenti successivi. Non si capisce cosa cambi, se non il fatto di far “quadrare” queste cose con ciò che è scritto nella Bibbia.

–          20 “Lungimiranza”. E’ un termine che presuppone uno scopo, presuppone che l’uomo possa sapere non solo che c’è un Dio ma che ha anche uno scopo. Usare questo termine vuol dire dare per scontata la risposta, non cercarne una.

–          22. Come la Terra ci possono essere milioni di pianeti in condizioni simili. Stupirsi delle precise condizioni che consentono la vita sulla Terra non tiene in considerazione i milioni di galassie che ci sono. Inoltre la vita per quanto ne sappiamo potrebbe essersi sviluppata anche in altro modo (es su base silicio invece che carbonio, con zolfo invece che ossigeno, ecc.)

–          25. Entropia: così come ci sono sistemi entropici (inorganici) che contribuiscono al disordine, ci sono sistemi entalpici (organici) che contribuiscono all’ordine. La II legge delle termodinamica descrive una proprietà del sistema, non può essere usata per voler spiegare tutto l’universo!

–          30. Caso e causa: Interessante leggere il libro “Sei davvero libero?” di T. Honderich, un determinista. Se guardiamo a livello macroscopico, qualunque evento dovrebbe verificarsi a seguito di una “circostanza causale”. Nonostante questo non pensiamo che qualunque evento derivi da un atto di creazione. Il caso è una modalità (nel macroscopico) con la quale potremmo chiamare una circostanza causale sconosciuta, appunto, ma non per questo implica un Dio. Tantomeno dico che bisogna essere deterministi, solo che è più plausibile e logico pensarlo.

–          31. “da materia inanimata a essere vivente” è una fallacia logica, poiché non considera i tempi lunghissimi di questo semplice (a parole) passaggio. L’uomo non è abituato a vivere, e pertanto ad immaginare, tempi molto più lunghi della sua stessa vita.

–          L’ “Ordine” in ciò che è Vita: lo stesso ordine che sta alla base delle cose inanimate si può pensare che sia alla base della vita, non è necessario immaginare che serva un ordine differente e pertanto un atto creativo. E’ ragionevole pensare il contrario, poiché non postula “nuove cose”, se è vero che un ordine nelle cose inanimate c’è.

–          44. “replicazione di un DNA perfetto sin dall’inizio”: ancora una volta si assume che le regole che valgono per i sistemi biologici complessi conosciuti adesso debbano essere state valide sempre. Non è così, studiando la biologia si scopre che ci sono tantissimi sistemi biologici imperfetti, che non si sono riprodotti e sviluppati per via di imperfezioni che ne limitano la diffusione, o anche di non adattamenti all’ambiente. E’ evidente che un DNA che non si replica bene sarà più difficilmente osservabile, proprio perché non si replica bene. Ed è ragionevole pensare (per logica) che per questo non sia arrivato oggi ai nostri occhi

–          46. ripiegamento delle proteine. Il ripiegamento dipende dalla struttura elettrochimica della catena amminoacidica e dall’ambiente che la circonda, che favorisce un certo “folding”, lo rende più probabile via via che la molecola si “aggomitola”. Questo scrivono i testi attuali di biochimica, non che ci siano milioni di possibilità tutte equivalenti, altrimenti ovviamente sarebbe assai strana la velocità con cui la proteina trova la conformazione “giusta”. Pertanto il riferimento scientifico è da considerarsi errato.

–          47. Il tempo di formazione (1 sec) della proteina è incredibilmente breve. Ancora una volta, si considera un tempo “breve” in rapporto al tempo “umano”. Ciò che accade in ambito microscopico ha scale temporali completamente diverse e “un secondo” può essere un tempo lunghissimo per le molecole.

–          48. esperimento del brodo primordiale. Non è ragionevole prendere un esperimento solo e pretendere che “spieghi” la vita. Può al massimo fornire conoscenze e indizi sui meccanismi, sulle regole sulle cui basi la vita si forma o si propaga. Chiedere di più è, ancora una volta, chiedere alla scienza delle certezze che la scienza non può dare. Il fallimento di un tale esperimento non nega quel modo di vedere la nascita della vita, nega solo quell’esperimento. Inoltre bisogna anche capire cosa si intende per fallimento: se dal brodo sono venute fuori molecole organiche l’esperimento dimostra che da un brodo di quel tipo possono venir fuori molecole organiche di quel tipo, nulla di più. È un fallimento solo se ci si aspetta qualcosa di più. Ai fini della discussione sulla vita è comunque interessante non perché dimostri come la vita nasce, ma perché indica “un modo possibile”, una logica (che può o meno essere vera, ma resta una logica).

—- FINE PRIMA PARTE — QUI LA SECONDA PARTE

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L’uomo pipistrello ESISTE !

Pubblicato su 8 Novembre 2012 di Claudio Cardone

Lo so, questo titolo è un po’ per fare scena   😀

Con l’idea dell’uomo pipistrello, in realtà, volevo riferirmi ai vari esperimenti sull’ecolocalizzazione umana. Diversi ciechi usano il metodo dell’eco-localizzazione per distinguere le distanze e la forma degli oggetti sulla base del ritorno eco delle onde sonore prodotte da “click” effettuati con la lingua sotto il palato.

Una cosa interessante è che non sono richieste particolari abilità per imparare a eco-localizzare: basterebbero 2 ore al giorno di allenamento per un paio di settimane per cominciare a poter dire se c’è o meno un’oggetto di fronte a noi, e un altro paio di settimane per essere in grado di distinguere tra degli alberi e un pavimento. Queste le parole di Juan Antonio Martínez, un ricercatore che con il suo team ha studiato il fenomeno. Questo l’articolo in questione su ScienceDaily: http://www.sciencedaily.com/releases/2009/06/090630075445.htm

La news più recente è che è stato visto che i ciechi che usano l’ecolocalizzazione per riconoscere l’ambiente circostante, lo fanno attivando le loro aree visive, ossia c’è una conversione del segnale uditivo in vere e proprie elaborazioni visive, o perlomeno è quella la parte di corteccia che va ad elaborare le informazioni che provengono dall’eco. Qui l’articolo: http://www.sciencedaily.com/releases/2011/05/110525181420.htm

 

Claudio

 

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La sentenza sui fatti de L’Aquila e la Commissione Grandi Rischi

Pubblicato su 27 Ottobre 2012 di Claudio Cardone

Tutti coloro che in vario modo hanno criticato la sentenza sui fatti de L’Aquila con l’idea di “difendere la scienza” o sono in MALAFEDE o IGNORANTI E MALE INFORMATI. Giusto per essere chiari.

Il fatto è che lo stanno facendo passare come una sentenza contro il contenuto scientifico della dichiarazione: “ma i terremoti non si possono prevedere!” (mi ricorda tanto il “ma nessuno pensa ai bambini!”). Invece la sentenza riguarda il fatto che ci sono state pressioni politiche per far dire agli “esperti” che tutti dovevano stare tranquilli, che non c’erano rischi (ci sono dichiarazioni video in proposito, diffusi per tranquillizzare la popolazione).

Quindi si tratta di prendersi la responsabilità non di “non aver prvisto”, ma di aver volontariamente rassicurato e indotto la gente a non spostarsi e a morire lì nonostante ci fosse la possibilità che si verificasse un evento sismico maggiore (e qui sì ci starebbe “perchè non è prevedibile”). Ci sono intercettazioni in cui viene detto che la commissione viene convocata “al fine” di tranquillizzare la popolazione (non di fare una valutazione tecnica) e inoltre pare che il verbale della commissione sia stato effettivamente stilato DOPO la scossa del 6 aprile.

Più informazioni qui: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/24/terremoto-clini-sulla-sentenza-unico-precedente-e-quello-di-galileo/392330/

e negli articoli collegati.

Anche Giampaolo Giuliani – qualunque sia la vostra opinione in merito alle sue ricerche – risponde in maniera sensata all’attacco che c’è stato alla magistratura: http://www.fondazionegiuliani.it/news-dalla-fondazionepgg/attualita/1803-giuliani-risponde-al-sottosegretario-prot-civ-regione-calabria-franco-torchia

Risibili dal punto di vista logico le argomentazioni di chi contesta la sentenza, ad es. http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_22/aquila-sentenza-reazione-professori_9f8e2578-1c66-11e2-b6da-b1ba2a76be41.shtml , che non rispondono nel merito, ma fanno una vera e propria levata di scudi a prescindere, quanto di più degradante per chi afferma di essere un “ricercatore” o “uomo di scienza”, le cui doti peculiarie dovrebbero comprendere l’apertura mentale e la capacità di approfondire e risalire alle fonti di una problematica prima di esprimere un giudizio in proposito.

Più prudenti e sensate altre osservazioni in merito alla sentenza: http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_22/processo-aquila-rischio-fuga_acdab754-1c62-11e2-b6da-b1ba2a76be41.shtml , anche se va ricordato che ci sono degli elementi che fanno molto sospettare, come la data del verbale, le dichiarazioni di personaggi della protezione civile, e il pesante sospetto che il comitato scientifico non abbia fatto altro che adagiarsi su pressioni politiche, pertanto sì avendo un concorso di colpa nella morte di tutte quelle persone cui avrebbe giovato una informazione più imparziale e “scientifica”.

 

Claudio

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L’auto che va ad aria.. per modo di dire

Pubblicato su 22 Ottobre 2012 di Claudio Cardone

Questa notizia è speciale: c’è un’azienda che ricava CO2 dall’aria, attraverso processi chimici ottiene metano e quindi idrocarburi complessi, che possono servire in sostituzione del petrolio, per la benzina. Tutto ciò ha costi energetici abbastanza elevati, per cui queste centrali di produzione di carburante dall’aria dovrebbero essere alimentate da grosse fonti di energia rinnovabile.

Cioè, in pratica si tratta di partire dall’aria e usare energia rinnovabile per produrre… benzina. Geniale, no? 😀 😀

Ma dove andremo a finire..

 

Claudio

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Cellule che ringiovaniscono, segreti di immortalità..

Pubblicato su 22 Ottobre 2012 di Claudio Cardone

Il team di riceerca di Sheng Ding, professore associato allo Scripps Research Institute di La Jolla, in California, pare che abbia trovato proprio il modo di rendere dinuovo totipotenti delle cellulegià in parte specializzate, dei fibroblasti. Anche se bisogna ancora comprendere quali differenze ci siano tra staminali embrionali e queste “cellule ringiovanite”, è comunque un risultato quantomai eccezionale e significativo.

Sembra anche che molti laboratori di ricerca si siano messi a studiare il metodo di Ding anche solo per replicare i suoi risultati, e per vedere con i propri occhi se effettivamente l’esperimento funziona. Anche se le cellule ringiovanite dovessero dimostrarsi meno “dotate” di quelle originare e anche se si è partiti da cellule non molto differenziate (fibroblasti), una ricerca del genere apre la strada non solo alle molteplici applicazioni in campo medico per le malattie, ma anche più in generale – volendo osare –  all’idea della rigenerazione di tessuti complessi e di intere parti del corpo.

 

Claudio

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