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La Primavera Della Scienza

Archivio Categoria: CURIOSITA’

4 Consigli Pratici per Studiare e Memorizzare Meglio

Pubblicato su 14 Febbraio 2017 di Claudio Cardone

Tornando all’università mi sono accorto che a molti studenti manca un metodo di studio che funzioni bene. Capita di perdere molto tempo e ottenere risultati non soddisfacenti. Insomma, visto che su questo ho un bel po’ di esperienza, ho fatto un video per spiegare come imposto il mio studio.

In questo video ovviamente non c’è “tutto”, ma ci sono gli elementi che considero più importanti, ossia:

  • come organizzare lo studio universitario di base, al fine di ottenere risultati soddisfacenti e non dimenticare tutto il giorno dopo l’esame
  • come appassionarsi a quello che si fa anche se sembra terribilmente noioso
  • la combinazione di tecniche di memoria più semplici e più potenti che si possano usare
  • esempi pratici su come applicare le tecniche

Il video dura un’ora e costa dù spicci perchè comunque vi ho speso del tempo 😉

Se vedete il video lasciatemi un commento qui sotto così se poi aggiungo altre “dritte” ve lo notifico, anche se non le posto in questo blog!

P.S. le tecniche di memoria sono scritte ovunque ma a me c’è voluto tempo per capire come farle funzionare, la differenza sta tutta lì – come sempre – nella pratica.

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6 “Trucchi” per Convincere Qualcuno

Pubblicato su 7 Aprile 2015 di Claudio Cardone

Il libro di Cialdini: “Influence: The Psychology of Persuasion” mi era stato consigliato parecchio tempo fa, ma non l’ho mai letto. Nel frattempo che mi decido, per caso ho trovato su youtube questo video molto carino, basato sul libro di Cialdini, sui 6 fattori che influenzano le persone ad accettare una proposta. Lo posto qui cosí me lo ricordo!!

Enjoy.

 

AGGIORNAMENTO (15/02/2016)

 

Come spesso capita, ho poi acquistato il libro casualmente passato sotto i miei occhi tempo dopo e l’ho letto. Ne riassumo qui di seguito i punti principali, ovvero le “leve” più diffuse della persuasione:

 

  1. Principio del contrasto: una cosa ci appare diversa in relazione a ciò che lo circonda, lo precede o lo segue
    • passare dalla cosa più valida verso quella più scadente, fa sembrare eccellente la prima proposta
    • prima il peggio, poi un ripiego: partire da una proposta inaccettabile per poi ripiegare su una un po’ svantaggiosa, ma non estrema
  2. Principio della reciprocità: bisogna dare “qualcosa in cambio”
    • offrire un dono spinge alla necessità implicita di contraccambiare
    • offrire una seconda chance dopo un rifiuto ad una prima proposta/offerta spinge a non rifiutare per la seconda volta (simile a “peggio poi ripiego”)
  3. Principio della coerenza: l’impegno a una parola data o scelta fatta viene mantenuto per percepirsi coerenti con se stessi, per aderire ad una IMMAGINE DI SE’
    • chiedere un piccolo assenso, una volta ottenuto chiederne uno più impegnativo (es. sondaggio prima di una richiesta)
    • potere di una dichiarazione scritta (sono io che l’ho scritto, “quindi lo penso”)
    • più una cosa richiede impegno, più ha valore (es. dure prove per essere ammesso a un gruppo)
    • piccole ricompense: portano ad un impegno interno (non dare grandi ricompense in relazione a grande impegno: l’impegno deve essere qualcosa che si fa “per sè”, non per la ricompensa) – in relazione al punto precedente
    • far sentire l’individuo responsabile per la propria scelta
  4. Principio della riprova sociale (o della moltitudine) : se molti lo pensano/lo fanno, dev’essere vero
    • funziona bene in caso di dubbio sul da farsi
    • funziona bene se la riprova è data da soggetti simili a sè
  5. Principio della simpatia: se è simpatico allora è buono/merita fiducia
    • si sfrutta la simpatia o l’amicizia (non dire di no ad un vantaggio per un amico, non mettere in discussione amicizia)
    • il favoritismo coinvolge ovviamente la bellezza e l’attrattività fisica
    • uso della mimesi: si favorisce o comunque si accettano proposte da chi è simile a noi (stessi interessi, comportamenti)
    • fare complimenti, anche se falsi, rende implicitamente simpatici
    • familiarità: essere almeno noti all’interlocutore favorisce una preferenza rispetto ad altri meno noti (cfr elezioni politiche)
    • far intendere che si sta cooperando ad uno stesso scopo (es. vado dal capo per vedere se riesco a farle avere uno sconto)
    • si tende ad associare la persona alle emozioni che ha dato (es. portatori di cattive/buone notizie, pranzi di lavoro -> associazione con il buon cibo) e associarsi a cose/persone vincenti per migliorare immagine di sè, soprattutto se bassa autostima (es. squadre di calcio se vincono vs. se perdono)
  6. Principio di autorità: se lo dice una persona autorevole allora posso “spegnere” il mio giudizio. E’ un principio MOLTO potente.
    • l’autorevolezza include tutte le forme esteriori che la rappresentano, tra cui in particolare: i titoli (Dr., Ing. ..), gli abiti, gli ornamenti che definiscono la posizione sociale e professionale
  7. Principio della scarsità: se una risorsa è limitata nello spazio o nel tempo, accresce la sua desiderabilità
    • l’ultima chance: se si lascia intendere che è l’ultima possibilità
    • informazione soggetta a censura, oppure “riservata” all’interlocutore (es. c’è uno sconto ma lo dico solo a te, fonti riservate dicono che..)
    • scarsità di un bene dopo l’abbondanza: se si è abituati a un certo bene e poi diviene improvvisamente scarso, aumenta la sua desiderabilità. Il risvolto è con le libertà: se una libertà anche minima viene tolta IMPROVVISAMENTE, ci può essere rivolta (diverso è se viene tolta poco alla volta… cfr. principio 3 punto primo)
    • creare competizione intorno a un bene scarso, come avviene in natura (risorse limitate in uno stesso ambiente) porta ad una maggiore concorrenza verso l’appropriazione di quel bene

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Pubblicato in CURIOSITA', PROPAGANDA | 1 Commento |

Come Dar Vita a un Movimento (di persone !)

Pubblicato su 20 Settembre 2014 di Claudio Cardone

Su Ted.com ci sono tanti video interessanti, quello che segue è un bell’esempio: breve, efficace, pratico. Il relatore spiega cos’è che permette ad un movimento di nascere e di passare da una fase embrionale (un tizio isolato che dice o fa qualcosa) a una di massa.

Secondo lui, le fasi critiche sono 2:

  1. La prima: il primo “follower”, colui che riprende, emula e/o diffonde l’idea del leader
  2. Il raggiungimento di una “massa critica”. Non ricordo se lo dice esplicitamente (non l’ho riguardato prima di postarlo) ma secondo me si evince abbastanza chiaramente. Ricordo bene (anche se al momento non lo trovo) un bell’articolo di Wired che dimostrava le similitudini tra il Web e le citazioni scientifiche: per entrare nella “cerchia buona” (dei siti più visitati, degli scienziati più autorevoli) bisogna avere una sufficiente “spinta”: è la massa critica, il momento in cui si aggiungono in maniera esponenziale nuovi follower/lettori/citazioni, ecc.  Nel filmato che segue, notate quanta gente “passiva” sta a guardare, il pubblico che è – in potenza – la nuova base del movimento, l’uditorio che viene suscitato al momento di culmine della massa critica.

 

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Complottismo e “debunking”: nuove religioni al festival del giornalismo

Pubblicato su 1 Giugno 2013 di Claudio Cardone

teorie del complotto

Mi è capitato di vedere questo video e mentre lo vedevo mi partivano “i 5 minuti” per via del modo approssimativo e irridente di parlare di questioni spesso tutt’altro che semplici. Così ho appuntato, a caldo, dei pensieri che posto qui.

PREMESSA: Nel video vengono dette cose interessanti sulla selezione delle fonti, sulla completezza delle informazioni e sulla verifica dei fatti. Giustissimo il riferimento alla “delega” della verifica delle fonti che si fa nei social network.

Tuttavia:

minuto 16:10: la giornalista ricorda la scelta delle fonti, che corrisponde alla fallacia della Eliminazione delle Prove, molto simile per certi versi all’Uomo di paglia. La stessa fallacia commessa pochi minuti prima dai presenti, commentando la teoria complottistica dell’ 11 settembre.

minuto 17:40 : si evoca la relazione tra Letta, Bilderberg e Trilaterale come complottismo perchè “riecheggia” la teoria del Nuovo Ordine Mondiale. Attenzione, la partecipazione di Letta ad alcuni gruppi quali quelli citati è – mi pare – verificata. Riportata anche da Wikipedia, per dire. E non smentita. Che poi ci sia una o più teorie “semplicistiche” di complotto relativo a quei gruppi di interesse o commissioni di personalità influenti, NON costituisce un motivo per abbandonare qualunque sospetto o dubbio rispetto a quelle partecipazioni o al ruolo che quelle riunioni hanno rispetto all’indipendenza dei processi decisionali democratici dei vari Stati. Ancora una volta si finisce per sottintendere che, SICCOME una cosa è stata indicata come “sospetta” da una teoria complottista, ALLORA non serve a nulla, è carta straccia.

minuto 24:15 : “nel mondo scientifico l’autorità è tabù”. Magari, Attivissimo. Nel Mondissimo Idealissimo di Attivissimo, forse. Magari in qualche caso: prendiamo lo studio di Reinhart e Roghoff sull’austerità: autori stimati, recentemente (sonoramente) smentiti: è un caso di auto-correzione nella comunità scientifica, ma ahimè non così frequente. Moltissimo si basa sull’autorevolezza. Il numero di citazioni di un articolo – al di là della qualità dell’articolo – dipende fortemente dalla notorietà dell’autore e della rivista (sempre anglofona) su cui viene pubblicato. Per non parlare del valore storico-culturale della scienza, questione più volte sottolineata dai post popperiani, e quindi della scienza come costruzione umana, i cui paradigmi sono intimamente legati al contesto sociale in cui vengono proposti, così come i dati alle relative interpretazioni. Ma certo non ci aspettiamo che Attivissimo conosca la scienza o l’epistemologia, per parlare di scienza. Questo atteggiamento di sufficienza – purtroppo – appartiene anche a una grossa parte del mondo “scientifico” (chi c’è dentro lo sa), ed è un atteggiamento non molto diverso, credo, dalla media delle persone anche non formate in ambito scientifico: si discute spesso più di uomini che di idee. Infatti qualcuno ha definito il sistema tradizionale delle pubblicazioni scientifiche (quello basato sulle citazioni) come un sistema di stampo feudale.

minuto 31:00 : argomento “cui prodest”. E’ fallace. Alcuni interessi non sono così evidenti da riconoscere. Per dire: il vaccino che “causa” l’autismo, a prescindere dalla verità del fatto, potrebbe incontrare l’interesse delle case farmaceutiche perchè trasforma un (probabile? futuro?) malato “acuto” in un malato “cronico” e difficilmente guaribile. Se non si considera questa eventualità come “cui prodest”, è facile smontare qualunque tesi, basta essere superficiali nel considerare tutte le possibili conseguenze.

minuto 1:01:24 : la segretezza di un complotto è uno dei requisiti perchè vi sia un complotto. Ma potremmo anche dire che a volte le bugie hanno le gambe lunghe, anche se tante persone ne sono a conoscenza, e anche se ci sono fatti giudiziari e storici accertati. Mettere la segretezza nella definizione di complotto è una sfumatura terminologica: se c’è una disinformazione diffusa su un tema che è “alla luce del sole” è complotto o no? Su Attivissimo che ridicolizza la “segretezza” riguardo a Roswell: lo stesso Attivissimo mostra foto del caso del lancio Terra-Luna dei russi che sono rimaste segrete per decenni. Quindi i segreti si possono mantenere anche a lungo no? Quanto è il limite di tempo massimo per la durata della segretezza, 10 anni? 20? Attivissimo ce lo può dire?

minuto 1:15:00 : Domanda sulla Siria. Ecco un’altra situazione in cui capita che una informazione non viene assolutamente data per decenni, senza che nessuno si chieda il perchè. “Vent’anni son lunghetti”, dice infatti la ragazza.

minuto 01:26:40 : Attivissimo ridicolizza non solo Hamer, ma “tutte le medicine alternative”, che secondo lui “semplificano”. Attivissimo ha forse studiato medicina cinese o medicina ayurvedica? Ma no, Attivissimo non ha bisogno di questo per classificare come “semplicistiche” TUTTE le medicine alternative.
Ma ecco un altro esempio: quel medico che diceva che i tumori si possono curare con il bicarbonato. Bene, questa sì mi sembra una semplificazione. Eppure, NONOSTANTE questo, abbiamo diversi articoli scientifici (cercate su PubMed) che riportano come l’assunzione orale di bicarbonato possa essere utile (sperimentato negli animali) per inibire le metastasi. Un approccio critico dovrebbe portare a fare una analisi fattuale SEMPRE, non in base a quanto riteniamo “credibile” o no, a priori, sulla base di giudizi affrettati e ideologie. Per restare in ambito scientifico, non è un mistero che molto spesso le teorie più interessanti sono e sono state controintuitive e fortemente avversate dalla maggioranza delle persone (un esempio su tutti Copernico).

 

NOTA BENE: Le critiche che ho fatto qui sopra non significa che “appoggio” una idea piuttosto che un’altra su vaccini, 11 settembre ecc ecc. Io ho le mie idee, chiaro, ma qui il problema è il METODO, ciò che critico è il METODO e riservo un cordiale vaffanculo anticipato a chiunque dovesse eventualmente rispondere non comprendendo che parlo di METODO. Grazie per l’attenzione.

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Pubblicato in CURIOSITA', OPINIONI | 1 Commento |

Lo scientismo 2.0

Pubblicato su 24 Maggio 2013 di Claudio Cardone

Ho visto il video qui sopra. Un tripudio di scientismo, almeno per un bel pezzo. Inizia dicendo che la risposta alle domande è “nella scienza”, poi dal minuto 31:06 comincia a ragionare 😀 è dice che tutto, anche la scienza, è un modello. Ma ha qualche timore nel dire che il cervello stesso, o la mente, fanno parte dello stesso modello. E dimentica che certe risposte sui modelli di realtà non sono un’esclusiva della ricerca scientifica. Ma vabbè non si può avere tutto.

Ecco, mi sa che a qualcuno piace il relativismo “ad hoc”, buono quando vogliamo dire che non c’è un’unica verità, ma comincia a puzzare quando anche la scienza comincia a far parte di questa relatività.

“Dubitare della vera natura della realtà non ha senso”, dice, perchè resta sempre il nostro desiderio individuale, la nostra mente. Ma anche il concetto di desiderio, e di mente è un prodotto della nostra mente, in questo stesso modello “scientifico”. Come si può pensare di uscire dalla autoreferenzialità con queste poche parole? Perchè fare tutto un discorso sulla impossibilità epistemologica di una “verità univoca” quando poi si dà per scontato che il modello interpretativo scientifico sia “il migliore”?

Ci sono quindi vari modelli interpretativi della realtà e, dice, “è impossibile appurare la veridicità di questi modelli”, in un’ottica di “realismo dipendente da modelli”. Wow, sono d’accordo.  Poi parte con una descrizione di quello che “la scienza ci ha insegnato”, cioè l’esistenza del cervello, della mente e quindi della coscienza che è parte della mente, che elabora modelli di realtà. “Tutto questo, i 13,7 miliardi di storia dell’universo, esiste come modello della nostra mente”. Ma perchè, la mente non è, anch’essa, parte di un modello?

 

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Pubblicato in CURIOSITA', SCIENZA | 4 Commenti |

Logic Checking: usiamo la logica per non farci fregare

Pubblicato su 9 Aprile 2013 di Claudio Cardone

Qualche tempo fa parlavo di Fact Checking e del fatto che pur essendo una buona pratica quella di verificare i fatti, spesso distinguere tra “fatto” e “interpretazione” non è semplice. Soprattutto poi quando si parla di questioni tecniche, che richiederebbero delle conoscenze in materia: chi è informato su un tema e/o ha delle ottime capacità oratorie può facilmente convincere altri di una tesi, anche se magari si tratta di una idea infondata o irrazionale.

Ho l’impressione (fondata?) che stiamo via via perdendo la comprensione della retorica e della logica nelle nostre discussioni, cioè dialoghiamo senza renderci conto che sia noi, sia il nostro interlocutore, commettiamo continuamente errori logici o manipolazioni retoriche al fine di dimostrare una tesi, quella che ci sta a cuore, badando sempre meno alla sostanza di ciò di cui si discute. Ci trasformiamo così in “tifosi”.

fallacie logichePer questo vi propongo questo schema grafico sulle “fallacie Reto – logiche”, come ha voluto definirle l’autore (qui lo schema originale in inglese): è un vademecum sui più diffusi artifici retorici che spesso anche inconsapevolmente utilizziamo nell’argomentare delle idee. Clicca sull’immagine per leggerle tutte.

Manipolazioni logiche e retoriche sono ampiamente utilizzate da politici, giornalisti e personaggi che si occupano di comunicazione per persuadere il pubblico. Noi stessi “assorbiamo” questi modi di ragionare, facendoli nostri e riproponendoli ad amici, parenti e persone con cui ci troviamo a dibattere su un tema.

COME USARE LO SCHEMA?

Per il momento, come un vademecum: leggerlo aiuta a riconoscere una argomentazione fallace e a smascherarla quando viene proposta. Come puoi vedere ci sono vari colori a seconda della “categoria” della fallacia… non si tratta di una classificazione “canonica” che usa chi si occupa di logica filosofica, quanto piuttosto di una organizzazione informale che possa semplificare la consultazione.

Ogni fallacia ha una sua icona e una sua etichetta: è possibile applicare questa matrice di fallacie a qualunque discorso, ad esempio gli autori dello schema lo hanno fatto con un discorso tenuto da un vescovo britannico sul matrimonio omosessuale, andando a vedere quante delle sue argomentazioni fossero falsi ragionamenti. Ma nel nostro panorama politico e giornalistico italiano abbiamo solo l’imbarazzo della scelta…

APPELLO ALLA PARTECIPAZIONE

Adattando lo schema originale all’italiano, ho notato che molti degli esempi che venivano forniti per le distorsioni logiche erano “american friendly“, e in un primo momento ho pensato di cambiare solo quelli. Poi, visto che in quest’ultimo periodo sono entrato un po’ nel dibattito su euro ed Unione Europea, ho presentato tutti esempi connessi alla disinformazione che si fa quotidianamente sul tema Europa (i “luogocomunismi” di Bagnai).

Suggerimenti e correzioni sono i benvenuti! Potrei aver commesso io stesso degli errori logici nel presentare alcuni degli esempi, quindi mi auguro che se ho sbagliato.. mi corigerete.

Inoltre penso sarebbe utile fare una sorta di archivio di esempi di fallacie, in vari ambiti, quelli che scopriamo o ci vengono in mente. Se avete dei suggerimenti, inserite nei commenti e cercherò di trovare la forma più adatta per pubblicare i vari esempi di fallacie a seconda del tipo

POST HOC PRO HOC

Ovvero: farne un uso consapevole…

Usare una manipolazione retorica o una fallacia logica durante un discorso non vuol dire necessariamente che si stia cercando di convincere l’altro di una cosa falsa. La persuasione è un’arte e il dialogo è fatto di tante sfumature.. Tanto per cominciare può essere un fatto inconsapevole: alle volte facciamo errori logici in buona fede.

In aggiunta, alcune fallacie non sono assolutamente “fuori dalla realtà”. Prendiamo ad esempio ciò che sta scritto nella “Circostanza ad personam” : “Affermare che un’argomentazione non è credibile per via dell’interesse che ha l’avversario nel sostenerla.”. Ora, se è vero che non dobbiamo squalificare una teoria perchè chi la presenta ha degli interessi in proposito, d’altra parte nella vita quotidiana facciamo bene a tener conto di questo fattore.

L’esempio che ho riportato in relazione a questa fallacia riguarda uno studio economico con elementi a sfavore di chi considera l’uscita dall’euro una possibilità reale per l’Italia. Il senso è che risulta logicamente forzato squalificare questo studio solo per via degli interessi che ci sono dietro (è possibile utilizzare altri argomenti..), tuttavia sarebbe anche eccessivamente ingenuo non considerarli affatto, questi interessi, no? Quindi OCCHIO a fare i puristi 😉

Infine, se è vero che “una fallacia non fa primavera”, cioè se una persona fa qualche errore logico in un discorso è la “normalità”, teniamo anche presente le proporzioni e le dimensioni delle cose: un discorso con errori logici macroscopici oppure frequenti e ripetuti, beh, sarà difficile che si tratti di “una svista”. Ancor più se non si tratta di un dialogo orale, ma di parola scritta…

QUI TUTTE LE FALLACIE UNA PER UNA:

A1-appello-autorita
A1-appello-autorita-anonima
A1-appello-consuetudine
A1-appello-denaro
A1-appello-ignoranza
A1-appello-incredulita
A1-appello-maggioranza
A1-appello-novita
A1-appello-probabilita
A1-appello-tradizione
A2-appello-adulazione
A2-appello-conseguenze
A2-appello-desiderio
A2-appello-natura
A2-appello-odio
A2-appello-paura
A2-appello-pieta
A2-appello-ridicolo
AT-ad-personam
AT-circostanza-ad-personam
AT-colpevole-per-associazione
AT-fallacia-genetica
AT-scaricabarile
AT-uomo-di-paglia
CE-affermazione-del-conseguente
CE-cum-hoc-ergo-propter-hoc
CE-due-torti-una-ragione
CE-ignorare-causa-comune
CE-logica-circolare
CE-negozio-antecedente
CE-post-hoc-ergo-propter-hoc
FD-composizione
FD-compromesso
FD-divisione
FD-evento-aneddotico
FD-fallacia-giocatore
FD-fallacia-perfezionista
FD-fallacia-relativista
FD-generalizzazione-affrettata
FD-generalizzazione-esagerata
FD-media-non-distribuita
FD-saltare-conclusioni
M-bugia
M-conferma-pregiudizio
M-depistaggio
M-dettaglio-ingannevole
M-eliminazione-prove
M-falso-dilemma
M-generalizzazione-interessata
M-indimostrabilita
M-salvataggio-ad-hoc
M-valanga
52 elementi)

P.S. Consiglio per chi è interessato all’argomento questo articolo interessante e di scorrevole lettura sulle fallacie logiche, trovato in rete e davvero utile. Segnalo inoltre fallacielogiche.it per esempi e articoli sulle fallacie nel contesto dell’informazione di massa e quotidiana (anche se non sono d’accordo con le tesi e il modo di usare la logica in alcuni articoli)

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L’auto che va ad aria.. per modo di dire

Pubblicato su 22 Ottobre 2012 di Claudio Cardone

Questa notizia è speciale: c’è un’azienda che ricava CO2 dall’aria, attraverso processi chimici ottiene metano e quindi idrocarburi complessi, che possono servire in sostituzione del petrolio, per la benzina. Tutto ciò ha costi energetici abbastanza elevati, per cui queste centrali di produzione di carburante dall’aria dovrebbero essere alimentate da grosse fonti di energia rinnovabile.

Cioè, in pratica si tratta di partire dall’aria e usare energia rinnovabile per produrre… benzina. Geniale, no? 😀 😀

Ma dove andremo a finire..

 

Claudio

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10 aggiornamenti scientifici sul cervello e la mente

Pubblicato su 20 Ottobre 2012 di Claudio Cardone

Nella infografica qui sotto si vedono 10 campi in cui si è “capito di più” su come funziona il cervello e la mente da un punto di vista scientifico. Un riassunto brevissimo:

1. Ancora nessuna cura per l’Alzheimer ma pare che possa funzionare bene un vaccino contro gli accumuli di beta-amiloide, uno dei composti “imputati” di provocare i danni che portano alla malattia di Alzheimer

2. Con la risonanza magnetica funzionale (fMRI) è possibile monitorare le aree del cervello attive durante particolari task, e in alcuni casi fare l’inverso, cioè capire cosa una persona sta pensando a partire dall’attività cerebrale rilevata

3. L’intelligenza dipende dalla genetica (si ma come hanno misurato questa “intelligenza”? boh, non lo dice). Insomma pare che la genetica influisca per un 40% sulle differenze intellettive individuali

4. Ci sono 2 tipi di intelligenza, l’intelligenza “cristallizzata” e quella “fluida”

5. Ci sono similarità genetiche tra l’autismo e l’ ADHD (disordine dell’attenzione con iperattività)

6. Essere innamorati nel cervello ha un effetto simile a un tiro di cocaina 😀 . Tenersi per mano tra innamorati riduce il senso del dolore

7. Se sviluppassimo le nostre abilità in gruppo, con attività per promuovere l’intelligenza collettiva, saremmo capaci di grandi cose (capirai che scoperta)

8. Sono stati fatti degli esperimenti in cui si è provato a realizzare degli avatar in connessione con il cervello di alcuni individui (proprio come nel film Avatar, più o meno). Oltre al fatto che dev’essere un’esperienza spirituale fighissima, in realtà questo è stato fatto per vedere se è possibile “riprogrammare” il modo in cui il cervello vede il proprio corpo, usando al suo posto un corpo digitale. Questo sì che è interessante

9. Somministrando dei farmaci (nel topo) è stato possibile impedire il passaggio da memoria a breve termine verso memoria a lungo termine. Queste ricerche possono essere utilizzate anche per potenziare la memoria

10. L’uso dei social network da un lato può aiutare i timidi ad esprimersi, dall’altro stimolare il narcisismo e portare a un più basso rendimento scolastico

11. Ma non dovevano essere 10 punti? Boh, io ne ho contati 11, infografiche bugiarde. Comunque. Il modo  in cui pensiamo il dolore influisce molto su come lo percepiamo e c’è molta variazione nella percezione da persona a persona. Si può imparare a controllare e limitare la percezione del dolore. (Anche qui, scoperta dell’acqua calda)

Ed ecco l’infografica, con i disegnini tutto è più figo:

 

teorie sul cervello

Claudio

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Pubblicato in CURIOSITA', OPINIONI, RICERCHE, SCIENZA | 1 Commento |

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