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La Primavera Della Scienza

Archivio Categoria: OPINIONI

Chiedere Scusa

Pubblicato su 17 Marzo 2015 di Claudio Cardone

Quando è cominciato a succedere, nel mondo della comunicazione di massa, che fosse bandita l’usanza di chiedere scusa? Quale esperto di comunicazione ha deciso che “non si fa”?

Questa vetusta parola sembra sempre più fuori moda nella politica, nel giornalismo, nella comunità scientifica e, di conseguenza, anche nelle chiacchiere da bar e soprattutto in un qualunque social network, dove l’assenza di scuse per qualsivoglia motivo è equivalente a un vuoto pneumatico.

Per tutte le eventuali cazzate che ogni tanto dico e scrivo, vi chiedo scusa, se non l’ho fatto a suo tempo.

W le scuse. Pupetta docet:

 

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Lamarckismo 2.0

Pubblicato su 29 Gennaio 2015 di Claudio Cardone

giraffa lamarckNel precedente articolo parlavamo della velocità di divisione cellulare dei vari tessuti e delle possibili mutazioni dovute a errori nella replicazione che sfuggono al “proof-reading” e ad altri sistemi di correzione cellulari.

Prendo spunto da queste basi per scrivere – per non dimenticare – un appunto riguardo all’eterno match tra Darwiniani e Lamarckiani, anche se la storia del pensiero scientifico ha consegnato ormai da tempo ai primi la palma della vittoria, relegando il pugile lamarckiano a un dimenticatoio dal quale non sembra essere più uscito, se non per firmare autografi a pochi e denigrati amatori.

Ora, provocatoriamente, vorrei riportare un po’ di luce e speranza ai lamarckiani. Suvvia, non tutto è perduto (forse).

Ricordiamo che l’oggetto principale della disputa riguarda il confronto tra casualità e finalismo. Secondo Darwin la selezione naturale agisce su una base casuale: si tratta di quella che, più tardi, venne definita mutazione cellulare. Le mutazioni sono generate casualmente nelle cellule, per esposizione a fattori mutageni o per errori di replicazione cellulare, e quando questo avviene a livello seminale, si propagano alla prole. Così, la selezione attua su variazioni che si sono generate casualmente e non “al fine” di rispondere ad un particolare problema ambientale.

Secondo Lamarck, invece, è proprio l’ambiente che segna la strada come stimolo adattativo e “spinge” l’organismo a trovare una soluzione per vivere e propagarsi meglio in quell’ambiente. Sarebbe l’ambiente, quindi, a stimolare le “mutazioni giuste” nell’organismo, che con un meccanismo di azione-reazione, risponde alle variazioni ambientali attraverso le successive generazioni.

La provocazione – e lo spunto di riflessione – è: cosa sappiamo davvero sulla casualità delle mutazioni?

Mi si dirà: sì che ne sappiamo, da un punto di vista matematico si presentano come dovute al caso. I nostri modelli matematici e biologici ci permettono di dire che il modo in cui una colonia batterica risponde ad un ambiente ostile (es. con presenza di un antibiotico) generando degli individui adattati (es. antibiotico-resistenti) è dovuto a mutazioni casuali, non certo specifiche e indotte dalla presenza di un tal fattore ambientale ostile o limitante (l’antibiotico, nell’esempio).

Tuttavia: è plausibile che un organismo o una colonia, sottoposti ad un ambiente avverso, almeno come reazione AUMENTINO la propria variabilità interna?

Con variabilità interna intendo, ad esempio ma non solo, la presenza di mutazioni, di errori di replicazione. Credo che questo sia stato giá osservato nei batteri (sbaglio?), perché non dovrebbe verificarsi anche in altre forme di vita (uomo incluso)? A me sembra biologicamente sensato: l’organismo non riesce a risolvere un problema e quindi induce maggiore variabilità affinchè almeno una delle strade percorse (una delle mutazioni) risulti soddisfacente. Il passaggio successivo per un buon lamarckismo é che possa analogamente accadere tanto nella linea somatica come in quella germinale, e che vi sia un collegamento fra le due variabilitá. Se non a livello di individuo, almeno a livello di generazioni successive e quindi di gruppo o specie, il problema sarà risolto e superato.

Non sarebbe questa una piccola rivincita lamarckiana? Dopotutto, anche se non è finalismo duro e puro, si tratta pur sempre di qualcosa una modifica che l’ambiente induce e che “passa” alla generazione futura.

In medicina cinese si dice che ciò che viene appreso (come un meme) può passare come eredità alle generazioni future: chissà che non sia possibile trovare anche per questo un corrispettivo nella ricerca scientifica. L’epigenetica con cui oggi molti si bagnano le labbra e che già era qualcosa di assolutamente immaginabile e comprensibile decine di anni fa (leggere un qualunque testo di genetica  de ‘na vorta, io avevo il Russel), non è altro che la formalizzazione dell’idea che l’ambiente cambia i geni. Possiamo quindi immaginare che modifiche che avvengono nei geni “somatici” avvengano parallelamente in quelli “seminali” sotto opportune condizioni?

Questo sarebbe un po’ l’equivalente molecolare dei “neuroni specchio”: la modifica somatica viene specchiata da quella seminale. Impossibile? Chissà.

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Come fare un Cambio Volo Ryanair senza spendere 30€ in piu’

Pubblicato su 12 Luglio 2014 di Claudio Cardone

cambio volo

Se vuoi fare un cambio nella prenotazione del volo con Ryanair puoi farlo gratuitamente entro le 24 ore dalla prenotazione. Significa, IN TEORIA, che se cambi tratta o orario del volo entro le 24 ore da quando hai prenotato online, non ti dovrebbe essere applicata nessuna tassa o costo aggiuntivo. Questo secondo ciò che dice la stessa Ryanair, a questo link.

Non solo, ci dice anche che il modo più economico per fare modifiche alle prenotazioni è farlo online, e ce lo dice a questo link. Aggiornamento : non ce lo dice più, l’informazione è stata rimossa dal sito ryanair

MA É DAVVERO COSÍ ?

Secondo me no, e vi porto la mia esperienza personale, da cui si evince che via web cambiare la prenotazione può costare anche una ventina di euro in più sul biglietto. Via web pare che venga applicata una “tassa” non ben specificata, per cui il prezzo del biglietto viene automaticamente aumentato. Questo non accade se si chiama via telefono il Centro Prenotazioni che, ovviamente, è un numero a pagamento, il cui costo varia in base al Paese / lingua di assistenza.

SUGGERIMENTO: Vuoi fare un reclamo o chiedere un rimborso per un volo che ha subito ritardo o che è stato cancellato?
Ti consiglio di rivolgerti allo staff di DelayFlight24. Non richiedono nessun pagamento per avviare la pratica, trattengono una commissione variabile in caso di risarcimento. Rivolgendoti a loro eviti di doverti preoccupare personalmente di gestire tutta la procedura.

Come so tutto questo? Lo so perchè l’ho sperimentato personalmente e mi è stato indirettamente confermato in una chat con il call center di Ryanair (che ho conservato, ma non pubblico anche se è molto divertente.. ).

Non vi chiedo di credermi sulla parola, nè posso dire di avere la certezza in proposito, ma vi invito a provare voi stessi. Se dovete cambiare qualcosa nel volo appena prenotato, entro le 24 ore, provate a utilizzare il formulario online che trovate sul sito di Ryanair . Io ho provato con un volo (di andata) che avevo pagato 40€: ho cambiato giorno/ora del volo, verificando che il costo del biglietto fosse identico a quello che avevo già pagato (era uguale). Risultato? Il biglietto risultava costare 67 € circa. Evidentemente viene applicata una qualche “tassa” che fa lievitare il prezzo, ma perchè?

Senza voler “pensar male”, è semplicemente possibile che il tool per il cambio del volo online sia stato “settato” male. In ogni caso facendo la stessa operazione da call center, ossia chiamando il numero a pagamento di Ryanair, il cambio volo entro le 24h dalla prenotazione non subisce nessun “malus”, se non il pagamento della differenza di prezzo del biglietto, nel caso questa differenza ci sia (ossia che la nuova prenotazione costi di più).

Ah, 3 ultimi appunti:

  1. Non vi scomodate a scrivere alla chat di Ryanair: il cambio entro le 24h si può fare solo o da formulario web (c’è anche chi dice che non si può fare via web, ho letto), o telefonando 😉
  2. Fate caso al fatto che il costo della chiamata al call center varia secondo il Paese. Se siete in Spagna, ad esempio, sembra decisamente più economico (peccato che i numeri 902 non si possano chiamare dall’estero). Se ad esempio usate un software come Skype per fare le chiamate, potrebbe addirittura rivelarsi più economico chiamare dall’Italia l’assistenza di un altro paese, se siete bravi con altre lingue.
  3. CHE NUMERO CHIAMARE? In questa pagina ci sono tutti i contatti telefonici, a seconda del paese da cui chiamate o – se volete – della lingua con cui ve la cavate meglio 😉

CAMBI DI PRENOTAZIONE DOPO LE 24 ORE

Se volete fare un cambio dopo che sono trascorse 24 ore dalla prenotazione, di solito con ryanair non vale la pena, ossia il costo complessivo dell’operazione supera di gran lunga quello dell’acquisto di un nuovo biglietto. In ogni caso vi segnalo come al solito un paio di cosette (o vogliamo chiamarli “trucchetti”?)

  • se non usufruite più del volo, potete provare a richiedere a Ryanair il rimborso delle tasse governative che avete pagato sul biglietto. Anche questo spesso non porta a nulla, perchè Ryanair trattiene 20€ per ogni richiesta fatta (“a persona”!), come spiegato qui , e quindi spesso l’importo è inferiore alla trattenuta. Tuttavia se avete rinunciato a molti voli si potrebbe raggiungere una piccola somma congrua per la restituzione (ossia almeno superiore a 20€). Considerando che le tasse governative sono in media una 10€ a tratta, se avete andata e ritorno siete sotto la soglia. Se invece avete (purtroppo per voi) più di due voli prenotati a cui rinunciare (medesimo passeggero), forse potete farlo.
  • Una particolarità riguarda le prenotazioni fatte tramite il sito Skypicker, da cui potete confrontare i prezzi di varie compagnie ed eventualmente prenotare il volo. In questo caso se vi ritrovate a non poter più usare un biglietto già fatto, provate a chiedere alla chat online di skypicker: nel mio caso l’operatore ha speso un buon quarto d’ora per trovarmi le soluzioni più convenienti nel caso avessi voluto cambiare data al biglietto.. magari vi aiutano a trovare un’altra occasione e a non buttare del tutto la prenotazione fatta. Nel caso di skypicker va tenuto presente comunque che:
    • non varrà più il rimborso delle tasse governative in caso di rinuncia al volo (poco male)
    • a volte i prezzi di skypicker non coincidono con quelli del sito ryan: questo può capitare “nel bene e nel male”, ossia potete trovare un prezzo più vantaggioso o più caro, a seconda di quanto si aggiornano rapidamente fra loro i due siti. Quindi occhio! 😉

NOTA BENE:
Hai subìto un ritardo aereo superiore alle 3 ore? Forse hai diritto a un indennizzo di minimo 250€. Qui ti spiego come fare: CLICCA QUI

Quando è meglio prenotare un volo Ryanair? Scoprilo qui: CLICCA QUI

Cosa cambierà in Ryanair nel 2017? Te lo spiego qui: CLICCA QUI

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La credenza della nonna è anche quella mia

Pubblicato su 1 Giugno 2014 di Claudio Cardone

Nel post precedente accennavo alle “credenze a cui siamo abbracciati”. Credenze che molto spesso nella pratica non seguiamo, io per primo. Il Dao De Jing dice:

Quando il sapiente superiore sente parlare del Dao, assiduamente lo pratica

Quando il sapiente medio sente parlare del Dao, talora vi si attiene, talora lo dimentica

Quando il sapiente inferiore sente parlare del Dao, fa una grande risata.

Se non fosse deriso, non sarebbe degno di essere detto il Dao.

E quanto più fortemente abbiamo bisogno di dire agli altri in cosa crediamo e in cosa sarebbe opportuno credessero anche loro, tanto più spesso, forse, non pratichiamo quelle credenze.

E con le credenze si fanno le ideologie, e non si può mica abbandonare una buona, cara, conosciuta ideologia tanto facilmente. Quanti di noi votano a sinistra perchè mamma e papà votano a sinistra (o viceversa, per ribellarsi al fatto che loro votano a destra)?

In ogni caso, senza scomodare il Dao De Jing, c’è Louis CK:

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Pubblicato in OPINIONI | 1 Commento |

Come “vincere” una discussione

Pubblicato su 26 Maggio 2014 di Claudio Cardone

In teoria il dialogo dovrebbe servire a chiarire le idee fra tutti i dialoganti ma, si sa, quando dibattiamo ognuno spreme tutte le proprie forze nel tentativo di convincere gli altri. Siamo così, dai: “queste convinzioni a cui sono abbracciato e che amo come me stesso devono vincere per me la battaglia (dialettica)”.. sì! …voglio vedere l’altro perdere, ammettere la sconfitta, dire che ho ragione, come se fossimo su un ring. Io per primo, e voi?

discussioneNon dovrebbe essere così, o meglio sarebbe utile per me, per voi che non fosse così, però la maggior parte delle volte succede così. Le parole diventano il surrogato di pugni e calci, di quell’aggressività fisica che ormai non esprimiamo mai, che reprimiamo socialmente.

In questo discorso rientra anche tutto quel discorso, di qualche post fa, su come e in che misura un po’ di logica potrebbe aiutarci a migliorare la qualità del dialogo, parlando di fallacie logiche.

A parte questo sfogo, volevo segnalare questo articolo : “Il modo migliore per vincere una discussione“. I risultati di alcuni studi sul comportamento umano e sul cambiamento delle proprie convinzioni, sembrano dimostrare che il metodo più efficace per dialogare cercando di far cambiare idea o “ammorbidire” le posizioni dell’interlocutore è.. il metodo socratico!

Bella scoperta, si dirà. Però forse vale la pena ripeterlo e ricordarselo: invece di affermare le proprie idee e “smontare” quelle dell’avversario, molto meglio cominciare “in sordina” e con understatement. Ovvero chiedere all’altro di spiegare le sue, di idee, cercando di farlo esprimere sul come e sul perchè la sua idea dovrebbe funzionare, soffermandosi sugli aspetti tecnici, sul “come funziona”. Senza spocchia e senza voler subito tirare verso le nostre conclusioni.

Ognuno di noi, quando spiega a voce alta un’idea, si può rendere conto dei suoi limiti, di cosa non ha capito, come accade quando ripetiamo a voce alta una lezione o quando ci può capitare di dover insegnare qualcosa a qualcuno. E’ in quei momenti che ci si rende conto magari di non aver capito a fondo qualcosa, o perchè ci si è convinti di qualcosa senza indagare granchè, o perchè l’idea che ci siamo fatti non ha basi poi così solide.

Tutto qui, spero di rileggere questi appunti ogni tanto per ricordarmelo, e magari potete trovarli utili anche voi.

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Pubblicato in OPINIONI, RICERCHE | 1 Commento |

6 Pillole per difendersi dalla propaganda

Pubblicato su 13 Aprile 2014 di Claudio Cardone

1. Non delegare la ricerca delle fonti. La prima domanda che ci dovremmo fare quando leggiamo una notizia è : DA DOVE VIENE? Se l’origine è incerta, lontana o di difficile accesso (forse per la maggior parte delle notizie è così) abbiamo già un ragionevole dubbio su quanto affidamento possiamo fare sulla cosa. Qui sotto aggiungo un breve video estratto da una conferenza a cui ho fatto riferimento in questo post, in cui si parla della necessità di NON DELEGARE la verifica delle fonti delle notizie che ci raggiungono (via tv, giornali, social media, ecc.)

2. “L’autorevolezza” della fonte non è sempre garanzia di affidabilità: questo concetto ce lo ricorda anche la fallacia ad hominem, quando cioè contestiamo una persona per ciò che è e non per ciò che afferma. Quello su cui dobbiamo sforzarci di focalizzare l’attenzione sono i contenuti, e solo in secondo luogo “chi ce li propina”

3. I meccanismi dell’informazione sono facilmente soggetti a manipolazione. E’ facile adottare il principio di massa: più fonti dicono qualcosa, più persone credono in qualcosa, più quel qualcosa dev’essere vero. Qui un intervento interessante che spiega alcuni meccanismi di manipolazione dei media (con qualche cenno di PNL) :

4. La “controinformazione” è insidiosa tanto quanto l’informazione mainstream. Non pensiamo di essere furbi perchè invece di credere a Nature o Science crediamo alla Nuova Medicina Germanica di Hamer perchè l’abbiamo letto via internet. Non possiamo sapere se un fatto è davvero accaduto a meno che non ne siamo testimoni oculari (e anche lì ci sarebbe possibilità d’errore): allo stesso modo le nostre credenze scientifiche sono basate su quello che altri ci dicono, a meno che in laboratorio non lo sperimentiamo noi personalmente (e anche in quel caso..). Quindi le notizie fanno parte del nostro sistema di credenze. NOTA BENE: E’ stato segnalato che gli individui più soggetti a diffondere notizie false via social network sono tendenzialmente quelli che più sono critici verso le fonti di informazione ufficiali. Su questo tema è apparso un articolo divulgativo su wired.it .
“Essere contro” non vuol dire essere liberi e indipendenti, molto spesso vuol dire solo aver scelto un’altra trincea.

5. L’informazione che riceviamo è COERENTE? Ha coerenza interna? Un fatto “credibile” si distingue per essere tale non solo perchè possa essere fondato sperimentalmente (es. “c’è il sole” perchè lo vedo in cielo) ma perchè è fondato LOGICAMENTE: ad es. il fatto che c’è luce e fa caldo è consistente con l’idea che ci sia una sorgente di queste esperienze empiriche (anche se non mi dice affatto che sia “il sole”): il fatto che questo sia dovuto al sole è una delle possibilità che ha coerenza interna. Quello che capita spesso, invece, è che cerchiamo NON la coerenza interna alle informazioni, ma la coerenza TRA le informazioni che ci arrivano e quelle che abbiamo già (ossia: “bene, è proprio quello che credevo”): qui un piccolo articolo in proposito

6. In ultimo.. si PUO’ e si DEVE cambiare idea, quando ci si accorge che qualcosa non va nel pensiero che si è avuto fino a quel momento. Pensare una cosa e accorgersi di aver sbagliato è segno di intelligenza e capacità di adattamento, SBAGLIARSI O RICREDERSI NON E’ UNA COLPA.

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Pubblicato in ECONOMIA E POLITICA, OFF TOPIC, OPINIONI | 3 Commenti |

I prodotti biologici non sono migliori. Chi lo dice? “LA SCIENZA”. Tremate.

Pubblicato su 6 Giugno 2013 di Claudio Cardone
marchio biologicoCOMMENTO ALL’ARTICOLO DI D. BRESSANINI SUL CIBO BIOLOGICO, APPARSO OGGI SU FQ: CLICCA QUI

Si tratta di un articolo condivisibile, entro certi limiti. E’ una risposta piccata ad un altro pezzo apparso sullo stesso giornale, ed è comprensibile che sia tagliente. Va dato inoltre atto che dice “Il confronto tra agricoltura biologica e convenzionale si può fare su vari livelli.” Ecc.

Tuttavia, per contrastare una tesi, secondo me, finisce per tendere a generalizzare e lasciare nel lettore l’idea che “biologico e convenzionale sono uguali”.

Varie ricerche mostrano che il contenuto nutrizionale è pressochè comparabile tra cibi biologici e coltivazioni “convenzionali” . O sono tutti a libro paga oppure è vero. Anche nel caso sia vero, tuttavia, è un dato isolato, cioè non ti dice che uno sia “meglio” dell’altro, o che siano uguali. Ti dice solo che nutrizionalmente potrebbero essere uguali, cioè medesime componenti chimiche. Gli scienziati superficiali (per usare un eufemismo) pensano che prendi due cibi, controlli che abbiano vitamine minerali, proteine ecc. Se due cibi di questi hanno stessi contenuti, allora sono pari. Peccato che potresti aver confrontato un piatto di pasta con un rotolo di merda, che pure ha proteine, minerali, ecc.

E questo perchè si dimenticano varie cose. Ad esempio (ma vi invito ad aggiungere altro):

– che oltre ai componenti nutrizionali “che testi” c’è altro. l’Acqua contenuta nel cibo, tanto per cominciare, e la sua qualità. La biodisponibilità dei nutrienti, come si strutturano e “amalgamano” le macromolecole nel prodotto finale.

– che nel convenzionale ci sono residui di vari pesticidi. Ma se, ad esempio, dei frutti non confronti le bucce, forse il dato non viene fuori. Se non vai a cercare specificamente i residui di quel pesticida nel frutto, il dato non viene fuori. Una mia amica che lavorava nei controlli sulle uova, mi diceva che trovava quantità non trascurabili di composti ormonali che davano alle galline anche nell’uovo, nonostante questo non “dovesse” accadere, stando alle certificazioni correnti. Si dirà: anche nel biologico si utilizzano “pesticidi naturali” e anche quelli sono tossici. Su questo prima di esprimermi dovrei approfondire, ma occhio al riduzionismo.

– che la coltivazione convenzionale , con i pesticidi, è anche più omologata. C’è meno variabilità genetica in quello che mangi, e uno che si dice “biologo” dovrebbe sapere l’importanza della biodiversità, non solo per la Natura (tanto per fare il fricchettone) ma anche per chi quella natura “se la mangia”. Il nostro organismo è evoluto con una diversità dei cibi, non a mangiare sempre lo stesso biotipo di farina, di pomodoro, ecc. E’ un po’ come se al sistema immunitario presentassi solo un tipo di antigene, diventa incompetente un sistema così.

Però qua pare che, al solo tirare fuori la parola scienza, tutti dobbiamo calarci le braghe di fronte al sapere dei numeri. Questo è scientismo, non atteggiamento scientifico. E’ un esercizio estremo di riduzionismo: invece di usare la scienza per farsi delle domande, la si usa per darsi delle risposte definitive.

Detto ciò, la filiera del biologico ha una serie di pecche, i distributori sono pochi e fanno cartello, e un cosa che mi viene in mente e che mi fa abbastanza incazzare, ad esempio, è quando su frutta e verdura – con la scusa che è biologico – mettono non solo dei prezzi assurdi, ma spesso la roba è visibilmente vecchia e dovrebbe – almeno – costare la metà!

 

P.S.

Oh, a proposito: vi sono dati scientifici promettenti sul fatto che IL CIBO BIOLOGICO PROVOCHI L’AUTISMO (clicca qui). Mi raccomando, in guardia!

 

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Pubblicato in LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO, MEDICINA E SANITA', OPINIONI, SCIENZA | 6 Commenti |

Complottismo e “debunking”: nuove religioni al festival del giornalismo

Pubblicato su 1 Giugno 2013 di Claudio Cardone

teorie del complotto

Mi è capitato di vedere questo video e mentre lo vedevo mi partivano “i 5 minuti” per via del modo approssimativo e irridente di parlare di questioni spesso tutt’altro che semplici. Così ho appuntato, a caldo, dei pensieri che posto qui.

PREMESSA: Nel video vengono dette cose interessanti sulla selezione delle fonti, sulla completezza delle informazioni e sulla verifica dei fatti. Giustissimo il riferimento alla “delega” della verifica delle fonti che si fa nei social network.

Tuttavia:

minuto 16:10: la giornalista ricorda la scelta delle fonti, che corrisponde alla fallacia della Eliminazione delle Prove, molto simile per certi versi all’Uomo di paglia. La stessa fallacia commessa pochi minuti prima dai presenti, commentando la teoria complottistica dell’ 11 settembre.

minuto 17:40 : si evoca la relazione tra Letta, Bilderberg e Trilaterale come complottismo perchè “riecheggia” la teoria del Nuovo Ordine Mondiale. Attenzione, la partecipazione di Letta ad alcuni gruppi quali quelli citati è – mi pare – verificata. Riportata anche da Wikipedia, per dire. E non smentita. Che poi ci sia una o più teorie “semplicistiche” di complotto relativo a quei gruppi di interesse o commissioni di personalità influenti, NON costituisce un motivo per abbandonare qualunque sospetto o dubbio rispetto a quelle partecipazioni o al ruolo che quelle riunioni hanno rispetto all’indipendenza dei processi decisionali democratici dei vari Stati. Ancora una volta si finisce per sottintendere che, SICCOME una cosa è stata indicata come “sospetta” da una teoria complottista, ALLORA non serve a nulla, è carta straccia.

minuto 24:15 : “nel mondo scientifico l’autorità è tabù”. Magari, Attivissimo. Nel Mondissimo Idealissimo di Attivissimo, forse. Magari in qualche caso: prendiamo lo studio di Reinhart e Roghoff sull’austerità: autori stimati, recentemente (sonoramente) smentiti: è un caso di auto-correzione nella comunità scientifica, ma ahimè non così frequente. Moltissimo si basa sull’autorevolezza. Il numero di citazioni di un articolo – al di là della qualità dell’articolo – dipende fortemente dalla notorietà dell’autore e della rivista (sempre anglofona) su cui viene pubblicato. Per non parlare del valore storico-culturale della scienza, questione più volte sottolineata dai post popperiani, e quindi della scienza come costruzione umana, i cui paradigmi sono intimamente legati al contesto sociale in cui vengono proposti, così come i dati alle relative interpretazioni. Ma certo non ci aspettiamo che Attivissimo conosca la scienza o l’epistemologia, per parlare di scienza. Questo atteggiamento di sufficienza – purtroppo – appartiene anche a una grossa parte del mondo “scientifico” (chi c’è dentro lo sa), ed è un atteggiamento non molto diverso, credo, dalla media delle persone anche non formate in ambito scientifico: si discute spesso più di uomini che di idee. Infatti qualcuno ha definito il sistema tradizionale delle pubblicazioni scientifiche (quello basato sulle citazioni) come un sistema di stampo feudale.

minuto 31:00 : argomento “cui prodest”. E’ fallace. Alcuni interessi non sono così evidenti da riconoscere. Per dire: il vaccino che “causa” l’autismo, a prescindere dalla verità del fatto, potrebbe incontrare l’interesse delle case farmaceutiche perchè trasforma un (probabile? futuro?) malato “acuto” in un malato “cronico” e difficilmente guaribile. Se non si considera questa eventualità come “cui prodest”, è facile smontare qualunque tesi, basta essere superficiali nel considerare tutte le possibili conseguenze.

minuto 1:01:24 : la segretezza di un complotto è uno dei requisiti perchè vi sia un complotto. Ma potremmo anche dire che a volte le bugie hanno le gambe lunghe, anche se tante persone ne sono a conoscenza, e anche se ci sono fatti giudiziari e storici accertati. Mettere la segretezza nella definizione di complotto è una sfumatura terminologica: se c’è una disinformazione diffusa su un tema che è “alla luce del sole” è complotto o no? Su Attivissimo che ridicolizza la “segretezza” riguardo a Roswell: lo stesso Attivissimo mostra foto del caso del lancio Terra-Luna dei russi che sono rimaste segrete per decenni. Quindi i segreti si possono mantenere anche a lungo no? Quanto è il limite di tempo massimo per la durata della segretezza, 10 anni? 20? Attivissimo ce lo può dire?

minuto 1:15:00 : Domanda sulla Siria. Ecco un’altra situazione in cui capita che una informazione non viene assolutamente data per decenni, senza che nessuno si chieda il perchè. “Vent’anni son lunghetti”, dice infatti la ragazza.

minuto 01:26:40 : Attivissimo ridicolizza non solo Hamer, ma “tutte le medicine alternative”, che secondo lui “semplificano”. Attivissimo ha forse studiato medicina cinese o medicina ayurvedica? Ma no, Attivissimo non ha bisogno di questo per classificare come “semplicistiche” TUTTE le medicine alternative.
Ma ecco un altro esempio: quel medico che diceva che i tumori si possono curare con il bicarbonato. Bene, questa sì mi sembra una semplificazione. Eppure, NONOSTANTE questo, abbiamo diversi articoli scientifici (cercate su PubMed) che riportano come l’assunzione orale di bicarbonato possa essere utile (sperimentato negli animali) per inibire le metastasi. Un approccio critico dovrebbe portare a fare una analisi fattuale SEMPRE, non in base a quanto riteniamo “credibile” o no, a priori, sulla base di giudizi affrettati e ideologie. Per restare in ambito scientifico, non è un mistero che molto spesso le teorie più interessanti sono e sono state controintuitive e fortemente avversate dalla maggioranza delle persone (un esempio su tutti Copernico).

 

NOTA BENE: Le critiche che ho fatto qui sopra non significa che “appoggio” una idea piuttosto che un’altra su vaccini, 11 settembre ecc ecc. Io ho le mie idee, chiaro, ma qui il problema è il METODO, ciò che critico è il METODO e riservo un cordiale vaffanculo anticipato a chiunque dovesse eventualmente rispondere non comprendendo che parlo di METODO. Grazie per l’attenzione.

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Pubblicato in CURIOSITA', OPINIONI | 1 Commento |

Logic Checking: usiamo la logica per non farci fregare

Pubblicato su 9 Aprile 2013 di Claudio Cardone

Qualche tempo fa parlavo di Fact Checking e del fatto che pur essendo una buona pratica quella di verificare i fatti, spesso distinguere tra “fatto” e “interpretazione” non è semplice. Soprattutto poi quando si parla di questioni tecniche, che richiederebbero delle conoscenze in materia: chi è informato su un tema e/o ha delle ottime capacità oratorie può facilmente convincere altri di una tesi, anche se magari si tratta di una idea infondata o irrazionale.

Ho l’impressione (fondata?) che stiamo via via perdendo la comprensione della retorica e della logica nelle nostre discussioni, cioè dialoghiamo senza renderci conto che sia noi, sia il nostro interlocutore, commettiamo continuamente errori logici o manipolazioni retoriche al fine di dimostrare una tesi, quella che ci sta a cuore, badando sempre meno alla sostanza di ciò di cui si discute. Ci trasformiamo così in “tifosi”.

fallacie logichePer questo vi propongo questo schema grafico sulle “fallacie Reto – logiche”, come ha voluto definirle l’autore (qui lo schema originale in inglese): è un vademecum sui più diffusi artifici retorici che spesso anche inconsapevolmente utilizziamo nell’argomentare delle idee. Clicca sull’immagine per leggerle tutte.

Manipolazioni logiche e retoriche sono ampiamente utilizzate da politici, giornalisti e personaggi che si occupano di comunicazione per persuadere il pubblico. Noi stessi “assorbiamo” questi modi di ragionare, facendoli nostri e riproponendoli ad amici, parenti e persone con cui ci troviamo a dibattere su un tema.

COME USARE LO SCHEMA?

Per il momento, come un vademecum: leggerlo aiuta a riconoscere una argomentazione fallace e a smascherarla quando viene proposta. Come puoi vedere ci sono vari colori a seconda della “categoria” della fallacia… non si tratta di una classificazione “canonica” che usa chi si occupa di logica filosofica, quanto piuttosto di una organizzazione informale che possa semplificare la consultazione.

Ogni fallacia ha una sua icona e una sua etichetta: è possibile applicare questa matrice di fallacie a qualunque discorso, ad esempio gli autori dello schema lo hanno fatto con un discorso tenuto da un vescovo britannico sul matrimonio omosessuale, andando a vedere quante delle sue argomentazioni fossero falsi ragionamenti. Ma nel nostro panorama politico e giornalistico italiano abbiamo solo l’imbarazzo della scelta…

APPELLO ALLA PARTECIPAZIONE

Adattando lo schema originale all’italiano, ho notato che molti degli esempi che venivano forniti per le distorsioni logiche erano “american friendly“, e in un primo momento ho pensato di cambiare solo quelli. Poi, visto che in quest’ultimo periodo sono entrato un po’ nel dibattito su euro ed Unione Europea, ho presentato tutti esempi connessi alla disinformazione che si fa quotidianamente sul tema Europa (i “luogocomunismi” di Bagnai).

Suggerimenti e correzioni sono i benvenuti! Potrei aver commesso io stesso degli errori logici nel presentare alcuni degli esempi, quindi mi auguro che se ho sbagliato.. mi corigerete.

Inoltre penso sarebbe utile fare una sorta di archivio di esempi di fallacie, in vari ambiti, quelli che scopriamo o ci vengono in mente. Se avete dei suggerimenti, inserite nei commenti e cercherò di trovare la forma più adatta per pubblicare i vari esempi di fallacie a seconda del tipo

POST HOC PRO HOC

Ovvero: farne un uso consapevole…

Usare una manipolazione retorica o una fallacia logica durante un discorso non vuol dire necessariamente che si stia cercando di convincere l’altro di una cosa falsa. La persuasione è un’arte e il dialogo è fatto di tante sfumature.. Tanto per cominciare può essere un fatto inconsapevole: alle volte facciamo errori logici in buona fede.

In aggiunta, alcune fallacie non sono assolutamente “fuori dalla realtà”. Prendiamo ad esempio ciò che sta scritto nella “Circostanza ad personam” : “Affermare che un’argomentazione non è credibile per via dell’interesse che ha l’avversario nel sostenerla.”. Ora, se è vero che non dobbiamo squalificare una teoria perchè chi la presenta ha degli interessi in proposito, d’altra parte nella vita quotidiana facciamo bene a tener conto di questo fattore.

L’esempio che ho riportato in relazione a questa fallacia riguarda uno studio economico con elementi a sfavore di chi considera l’uscita dall’euro una possibilità reale per l’Italia. Il senso è che risulta logicamente forzato squalificare questo studio solo per via degli interessi che ci sono dietro (è possibile utilizzare altri argomenti..), tuttavia sarebbe anche eccessivamente ingenuo non considerarli affatto, questi interessi, no? Quindi OCCHIO a fare i puristi 😉

Infine, se è vero che “una fallacia non fa primavera”, cioè se una persona fa qualche errore logico in un discorso è la “normalità”, teniamo anche presente le proporzioni e le dimensioni delle cose: un discorso con errori logici macroscopici oppure frequenti e ripetuti, beh, sarà difficile che si tratti di “una svista”. Ancor più se non si tratta di un dialogo orale, ma di parola scritta…

QUI TUTTE LE FALLACIE UNA PER UNA:

A1-appello-autorita
A1-appello-autorita-anonima
A1-appello-consuetudine
A1-appello-denaro
A1-appello-ignoranza
A1-appello-incredulita
A1-appello-maggioranza
A1-appello-novita
A1-appello-probabilita
A1-appello-tradizione
A2-appello-adulazione
A2-appello-conseguenze
A2-appello-desiderio
A2-appello-natura
A2-appello-odio
A2-appello-paura
A2-appello-pieta
A2-appello-ridicolo
AT-ad-personam
AT-circostanza-ad-personam
AT-colpevole-per-associazione
AT-fallacia-genetica
AT-scaricabarile
AT-uomo-di-paglia
CE-affermazione-del-conseguente
CE-cum-hoc-ergo-propter-hoc
CE-due-torti-una-ragione
CE-ignorare-causa-comune
CE-logica-circolare
CE-negozio-antecedente
CE-post-hoc-ergo-propter-hoc
FD-composizione
FD-compromesso
FD-divisione
FD-evento-aneddotico
FD-fallacia-giocatore
FD-fallacia-perfezionista
FD-fallacia-relativista
FD-generalizzazione-affrettata
FD-generalizzazione-esagerata
FD-media-non-distribuita
FD-saltare-conclusioni
M-bugia
M-conferma-pregiudizio
M-depistaggio
M-dettaglio-ingannevole
M-eliminazione-prove
M-falso-dilemma
M-generalizzazione-interessata
M-indimostrabilita
M-salvataggio-ad-hoc
M-valanga
52 elementi)

P.S. Consiglio per chi è interessato all’argomento questo articolo interessante e di scorrevole lettura sulle fallacie logiche, trovato in rete e davvero utile. Segnalo inoltre fallacielogiche.it per esempi e articoli sulle fallacie nel contesto dell’informazione di massa e quotidiana (anche se non sono d’accordo con le tesi e il modo di usare la logica in alcuni articoli)

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Pubblicato in CURIOSITA', ECONOMIA E POLITICA, OPINIONI, SIMBOLISMO | 7 Commenti |

Come ottenere un indennizzo di 300 euro per un ritardo di volo Ryanair

Pubblicato su 20 Marzo 2013 di Claudio Cardone

rimborso ritardo aereo

Alcuni mesi fa ero uno dei passeggeri di un volo RyanAir che fece 6 ore di ritardo. Per i voli entro 1500 km con più di 3 ore di ritardo è previsto un indennizzo per il passeggero che ha subìto l’inconveniente, sotto certe  condizioni. Io sono riuscito ad ottenere questo indennizzo, firmando un accordo privato con RyanAir senza alcuna clausola di confidenzialità, quindi posso raccontarvi per filo e per segno cosa fare per far valere i vostri diritti in caso di ritardo aereo.

Quello che sto cercando di dirvi è che ora vi illustro passo-passo cosa fare e come farlo, ovvero un vademecum che vale non solo per RyanAir, ma per qualunque compagnia aerea che faccia un ritardo secondo le caratteristiche che vi descrivo.

Attenzione: faccio presente che queste indicazioni non costituiscono una guida “ufficiale” alla richiesta di rimborsi aerei, non mi ritengo responsabile per la presenza eventuale di informazioni errate o non aggiornate nè di problemi che potreste avere cercando di applicare queste istruzioni. Come si dice per alcuni software, tutto quanto scrivo vi è fornito “AS IT IS”, senza che abbiate nulla a pretendere dal sottoscritto.

NOTA BENE: Non vi piace il “fai-da-te”? Se volete che qualcuno si occupi della pratica di rimborso al posto vostro, il mio consiglio è di rivolgervi allo staff di ritardatapartenza.it. Sono tra i pochi professionisti che non fanno gravare le spese legali su di voi, ma solo sulla compagnia in caso di successo.

ritardata partenza

1. REQUISITI

I requisiti per poter chiedere un indennizzo in caso di ritardo aereo li specifica direttamente il sito dell’Unione Europea, potete leggerli cliccando qui, insieme ad altri casi (overbooking, imbarco negato).

Per quanto riguarda i ritardi, sottolineo quanto segue:

A.  Se l’aereo arriva con un ritardo superiore alle 3 ore, si può richiedere un rimborso di 250 € se il volo è entro i 1500 km, 400 € se è oltre i 1500 km. Se il volo è con destinazione al di fuori dell’Unione Europea, è previsto un ulteriore scaglione, con un indennizzo di 600 € se la distanza supera i 3500 km.

Nota Bene: le distanze aeree vanno calcolate con un apposito calcolatore, un esempio lo trovate cliccando qui ; se volete una maggiore precisione (da aeroporto a aeroporto) potete calcolare la distanza su questo sito, convertendo poi le miglia nautiche (nm) in chilometri cliccando qui. Ci potrebbe essere una riduzione del 50% del rimborso se comunque il ritardo non supera le 4 ore (da verificare). Inoltre, se la compagnia vi offre un volo alternativo per compensare il ritardo, l’indennizzo potrebbe essere ridotto del 50% oppure non dovuto affatto. Il risarcimento non è dovuto neanche se venite avvisati con un anticipo di 2 settimane, ma parlando di un ritardo e non di una cancellazione di volo, questa eventualità è poco pertinente. Infine, pare che alcune di queste regole stiano per cambiare, quindi cercate eventuali aggiornamenti.

B. Il risarcimento non è esigibile se il ritardo è dovuto a “cause straordinarie”. Attenzione che questo è l’inghippo più diffuso: cos’è una causa straordinaria? La compagnia aerea tenderà a convincervi che un guasto all’aeromobile, ad esempio, sia una causa straordinaria, ma molto probabilmente non è così. A tal proposito, in passati procedimenti, la Corte Europea di Giustizia ha stabilito che solo le circostanze che originano da atti di sabotaggio, terrorismo o difetti di fabbrica possono essere considerate straordinarie. Comunque c’è anche un elenco, non esaustivo e non vincolante, delle circostanze straordinarie (clicca qui).

Inoltre, anche se la causa del ritardo è definibile “straordinaria”, potreste avere comunque diritto al rimborso del costo del biglietto (da verificare). Sta alla compagnia dimostrare che la causa è ascrivibile alla categoria di “circostanza straordinaria”.

2. COSA FARE

A. Inviare un fax alla compagnia aerea con:

  • Lettera di richiesta di indennizzo
  • modulo per i diritti dei passeggeri compilato
  • copia della carta d’imbarco
  • copia della carta di identità o altro documento di riconoscimento

Più in basso vi fornisco i modelli di documento necessari per l’invio.

PER RYANAIR E’ POSSIBILE ANCHE INVIARE RICHIESTA ALLA COMPAGNIA DIRETTAMENTE TRAMITE UN LORO MODULO RECLAMI: IN INGLESE A QUESTO LINK, IN ITALIANO CLICCANDO QUI. Alcuni utenti hanno riscontrato che la richiesta inviata in questa modalità ha “funzionato”.

B. Dopo un tempo di almeno 6 settimane dall’invio del reclamo alla compagnia aerea, se vi rispondono negativamente, potete sollecitare l’ENAC (o analogo ente di controllo sul traffico aereo, a seconda della nazione in cui è avvenuto l’incidente – clicca qui se la nazione non è l’Italia). La compagnia potrà incorrere in sanzioni amministrative a seguito dell’investigazione dell’autorità competente: a voi non ne verrà niente personalmente, ma sarà meno facile per chi viola i diritti dei passeggeri comportarsi nel medesimo modo.

C. Se la compagnia aerea non vuole concedere il risarcimento, potete inoltrare una richiesta al Giudice competente (Giudice di Pace della città di partenza o di arrivo del volo, se il volo è “da” o “verso” l’Italia), attraverso una procedura europea semplificata. Basta compilare dei documenti e inviarli per istituire un procedimento contro la compagnia. Vi conviene anche contattare direttamente l’ufficio del Giudice, poichè quasi nessuno è a conoscenza di questa procedura che in linea teorica non prevede neanche la convocazione delle parti, ossia il giudice potrebbe emettere direttamente la sentenza, se ritiene di avere elementi sufficienti per esprimersi.

3. COSA HO FATTO IO

  1. Lettera alla compagnia aerea, con il modulo europeo per i reclami. Ecco i documenti che ho inviato:
    Download: Formato word, Formato pdf (in inglese)
    Istruzioni: bisogna allegare, come ho già detto, carta di identità e copia del biglietto aereo. Nei documenti da scaricare, le parti in rosso sono quelle da modificare sulla base del vostro caso specifico.
  2. Ho ricevuto a stretto giro di posta una risposta negativa da parte della compagnia. Il motivo? Secondo loro le cause del ritardo (un problema tecnico/di sicurezza dell’aeromobile non meglio precisato) erano “cause straordinarie”. Inoltre hanno negato che ci fossero state inadempienze della compagnia in merito alle informazioni e assistenza fornite ai passeggeri (io ero di diverso avviso, ma queste cose sono più difficili da dimostrare). Non allego la risposta della compagnia aerea perchè me l’hanno inviata come comunicazione “privata e confidenziale”.
    Ho quindi inviato una seconda lettera, ribadendo che ci sono sentenze che stabiliscono quali sono le cause di ritardo che è possibile definire “straordinarie”. Un evento “inatteso” o “imprevisto” non corrisponde a “straordinario”. Inoltre ho posto in fondo a questa seconda richiesta una ulteriore diffida:

    “[…] if I will not receive any reply from you within 7 days (starting from today Sept 03 2012) or if RyanAir doesn’t want to refund me without giving any acceptable reason, the next communication you will receive will be directly from the lawyer of my Italian consumer association.”

  3. Anche a questa seconda richiesta la compagnia ha risposto picche, mantenendo la medesima posizione della loro comunicazione precedente. Contattando l’ ADUC (che ringrazio) ho avuto conferma della correttezza dei passi che avevo mosso fino ad allora, e mi è stato suggerito di rivolgermi al Giudice di Pace, attraverso la procedura che si chiama “Procedimento Europeo per le controversie di modesta entità” (compilabile anche online qui ). Prima di inviare il documento al Giudice di Pace, ho inviato un reclamo all’ ENAC (procedura online, ci vogliono due minuti) e ho scritto un’ultima lettera alla compagnia aerea, ecco il testo:

    I received your last reply related to the flight delay issue, and during the last two months I’ve collected information about my rights, talking to lawyers. Still it seems that an aircraft safety/technical problem can’t be treated as extraordinary circumstance, and personally I haven’t received the assistance from RyanAir staff that you state, although I haven’t further expenses to claim. Anyway I asked the Italian Administrative Authority (ENAC) to investigate if Ryanair respected all the rules of EU261/2004 in this case.
    Moreover, I’m sending a request via the European Small Claims Procedure (http://ec.europa.eu/justice_home/judicialatlascivil/html/sc_form1_en.jsp?countrySession=5&txtPageBack=sc_filling_it_en.htm) to the tribunal that has jurisdiction to deal with it.
    I’m writing this just to notify my steps to you, since you kindly replied to my previous requests, although in a not-satisfying manner (from my point of view). Besides, if RyanAir would like to reconsider my claim and refund 250 €, we could avoid the official court procedure that I’m going to do.

  4. Anche dopo quest’ultimo avviso bonario, la compagnia ha mantenuto la sua linea di non collaborazione, negando il risarcimento. Ho quindi inviato al Giudice i seguenti documenti:
    – il modulo compilato e stampato dal sito ec.europa.eu
    – copia del biglietto aereo
    – copia della carta d’identità
    – copia delle lettere inviate alla compagnia aerea
    – copia della ricevuta del fax inviato (se voi usate raccomandata, ricevuta della A/R)
    – marca da bollo (o meglio “Contributo Unificato”) da 37 euro per le spese di istituzione del procedimento (chiedere conferma in segreteria dell’importo dovuto)
  5. Quando la compagnia ha ricevuto la notifica del procedimento in corso, sono stato contattato dal loro ufficio legale per vedere se c’era la possibilità di fare insieme un accordo extragiudiziale, ovvero hanno acconsentito a pagare la cifra che richiedevo (anche qualcosina in più) per non arrivare alla sentenza. La compagnia potrà negare che questo sia avvenuto, ma questa è la mia parola, siete liberi di credermi o no. Ho firmato questo accordo e ho ricevuto il loro accredito per l’indennizzo.
    Solitamente in questi accordi privati si mette una clausola che impedisce di parlare pubblicamente dell’accordo, ma ho chiesto specificamente che questa clausola venisse rimossa, in modo da poterne legittimamente scrivere, come sto facendo. Probabilmente avrei anche potuto provare a chiedere qualcosina in più come risarcimento, ma non mi interessava mercanteggiare, solo far valere un mio diritto.

Riassumendo: senza la necessità di rivolgervi ad un legale, in caso di un ritardo prolungato e ingiustificato di un volo aereo, dovete semplicemente inviare alcuni documenti via fax e/o via posta. Qui avete i modelli già quasi pronti, si tratta di fare (al minimo) due invii, uno alla compagnia aerea, uno al Giudice di Pace se la compagnia non accoglie il reclamo. Questo vale per qualunque compagnia aerea.

NOTA BENE: Non vi piace il “fai-da-te”? Se volete che qualcuno si occupi della pratica di rimborso al posto vostro, il mio consiglio è di rivolgervi allo staff di ritardatapartenza.it. Sono tra i pochi professionisti che non fanno gravare le spese legali su di voi, ma solo sulla compagnia in caso di successo.

ritardata partenza

APPENDICE : FAX DI RYANAIR

Tra i commenti ci sono varie segnalazioni secondo cui i fax di Ryanair non funzionino e/o non ricevano documenti. Gli ultimi numeri di fax segnalati dagli utenti come funzionanti sono 0035318121213 (+353 1 8121213),  0035318121672  (+353 1 8121672)

Altri numeri di fax segnalati:  +353 1 5081702 (io usai questo), +353 1 8121676

(Occhio che se usate il servizio gratuito Myfax per l’invio di fax online bisogna aggiungere lo zero prima della prima cifra : esempio +353 015081702 invece di +35315081702)

NEWS: Un utente del blog (Diego) ha fatto una ricerca e ha trovato l’indirizzo di posta certificata (PEC) di Ryanair in Italia: [email protected]  .
Altro indirizzo che si può provare per comunicazioni email (PEC): [email protected] 

APPENDICE 2 : CIRCOSTANZE “ECCEZIONALI”

Ultimamente leggo vari commenti con dubbi riguardo alle circostanze eccezionali. Dubbi del tipo: “questa circostanza è considerata eccezionale?” oppure “mi hanno risposto che il ritardo era dovuto a questa situazione, che è considerata eccezionale: vuol dire che non posso chiedere il rimborso?”

Vi faccio notare 3 punti in proposito:

  1. In linea generale, come scritto in questo documento che vi ho linkato anche sopra:

    in each of the following examples, the air carrier must provide proof of the circumstances alleged and it must also clearly demonstrate how these circumstances resulted in the flight disruption

    ossia: la compagnia dovrebbe fornire prova di queste circostanze e dimostrare come esse hanno prodotto l’inconveniente. Chiaro?

  2. Non sapete se credere a quello che vi ha risposto la compagnia? Avete timore ad iniziare un contenzioso da soli? Rivolgetevi a dei legali, in questa pagina ve ne ho segnalati a costo zero (per voi)
  3. Volete farlo da voi ma siete comunque indecisi, visto che la compagnia vi ha risposto (senza dimostrarlo) che l’incidente è avvenuto per una causa eccezionale? Avviare il procedimento costa una quarantina di euro (fortunatamente, per il momento..) e credo che nessuno vi possa dire A PRIORI se la compagnia dice la verità. Fatevi du’ conti e decidete.

NOTA BENE : FAQ SUI COMMENTI

1. COMMENTI NON PUBBLICATI: Prima di inserire un commento con una domanda, leggete bene il post. I commenti che includono domande la cui risposta è già nel post non saranno pubblicati. Oppure.. visto che la maggior parte delle domande sono relative a cose che ho già scritto, mi sta venendo voglia di pubblicare a parte in questo post una lista con tutti i commenti di quelli che “scrivono senza leggere”. Quindi occhio prima di commentare, potreste essere tra i prescelti… 😉

2. RITARDO PER CAUSE METEREOLOGICHE: Se il vostro ritardo è dovuto a cause metereologiche non so se la compagnia aerea vi ha detto la verità, non so che tempo faceva quel giorno.

3. TUTTI INSIEME DAL GIUDICE DI PACE: se siete più passeggeri con ritardo e volete sapere se potete inviare una sola pratica al GdP oppure dovete inviare i documenti separatamente, NON LO SO. Suppongo che vadano inviati separatamente, come ho scritto qui e anche qui e ancora qui

4. QUALE GIUDICE DI PACE: non sapete qual è il Giudice di Pace competente nel vostro caso? A questo indirizzo (https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_form_view.wp?uid=G_MAP) trovate il Giudice di Pace competente a seconda del comune. Ad esempio, essendo stato soppresso il GdP di Fiumicino, nel caso il vostro volo parta o arrivi a Fiumicino il sito giustizia.it vi indicherà il GdP di Civitavecchia. NOTA BENE: Se il volo parte o arriva in Italia la questione è soggetta (anche) alla giurisdizione italiana, pertanto secondo il Codice del Consumo è anche competente il GdP relativo al luogo di residenza o domicilio elettivo del consumatore, ossia il GdP.. di casa vostra. Tuttavia considerate che i GdP di pertinenza delle località aeroportuali avranno sicuramente più esperienza nella gestione di queste procedure “small claim” di cui parliamo in questo post, quindi fossi in voi mi rivolgerei al GdP del luogo di partenza o arrivo del volo.

5. ALTRI DUBBI: se leggete questo post e avete altri dubbi, date una lettura anche ai COMMENTI. Sono tanti, lo so, ma se volete ottenere i 250 e passa euro di indennizzo per il vostro ritardo, uno sforzo di dieci minuti in più lo potete fare. Anche perchè, se poi mi fate una domanda a cui ho già risposto, non vi pubblico il commento 🙂 (P.S. se volete che vi risponda ugualmente, un amico mi ha detto che un buon metodo è FARE UNA DONAZIONE qui sotto..)
Vi ricordo anche che in tutti i browser è presente la funzione di cercare nel testo (Ctrl+F), se volete trovare parole chiave specifiche nel post o tra i molti commenti.

6. RISPOSTE AD ALTRI COMMENTI: In fondo ad ogni commento c’è il link “Rispondi“. USATELO.

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NEWS:

Avete fatto un biglietto aereo Ryanair ma avete sbagliato data, nome o tratta? Se c’è un errore nella prenotazione si può rimediare facilmente, anche se avete già pagato con carta di debito / credito. La rapidità è FONDAMENTALE ( Alcune info qui ), ma soprattutto c’è una cosa – che non vi dicono – che vi potrebbe far spendere inutilmente anche 30€ in più (da quanto ho verificato) per cambiare la prenotazione. Se volete maggiori info leggete il nuovo articolo (qui) e apprezzate il mio impegno di divulgazione:

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