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La Primavera Della Scienza

Archivio Categoria: LOGIC CHECKING

EPIC FAIL su “Science” : un errore da dilettanti

Pubblicato su 15 Gennaio 2015 di Claudio Cardone

casualitàRecentemente è stato pubblicato sulla rinomata rivista Science un articolo scientifico sul cancro che ha generato un certo dibattito. Ne ho letto per caso una sintesi su Wired. Come mai è un tema caldo?

Gli autori della ricerca (C. Tomasetti e B. Vogelstein – quest’ultimo soprattutto molto noto) sostengono che la maggior parte dei casi di cancro è determinata da errori casuali nella replicazione cellulare, ossia hanno poca influenza i fattori ambientali ed ereditari. Caspita, una bomba, detta così! Ma la loro ricerca dice davvero questo? Andiamo a vedere i fatti:

I tessuti del corpo umano si rinnovano con una certa frequenza, attraverso un pool di cellule staminali che, dividendosi e poi differenziandosi, danno origine a nuovi elementi del tessuto (fanno il turnover). Tomasetti e Volgenstein (T & V) hanno individuato una forte correlazione tra il tasso di turnover tessuto-specifico e il rischio di cancro statisticamente rilevato (negli USA) a carico di quel tessuto. Ossia: più le cellule di un tessuto vanno incontro a replicazione, più è “facile” che in quel tessuto si verifichi una proliferazione tumorale.

Inoltre, gli stessi autori hanno verificato che per alcuni tessuti il rischio di cancro era significativamente superiore rispetto al turnover cellulare: in questi casi spesso si possono individuare dei fattori ambientali o ereditari che agiscono come cancerigeni specifici: ad esempio il vizio del fumo influisce significativamente sul rischio di cancro ai polmoni ma non su altri tessuti presi in considerazione.

Fin qui tutto ok.

Ma come è possibile che da questi dati sperimentali gli autori (e chi li segue) arrivino a dire che la CAUSA dei 2/3 dei tumori è prevalentemente SPIEGATA da errori casuali nel tasso di replicazione cellulare? Una correlazione NON E’ una causalità, perdio! Questo lo sa qualunque dottorando e, sperabilmente, qualunque laureando in materie scientifiche!

Leggiamo insieme cosa dicono gli autori:

“We show here that the stochastic effects of DNA replication can be numerically estimated and distinguished from external environmental factors. Moreover, we show that these stochastic influences are in fact the major contributors to cancer overall, often more important than either hereditary or external environmental factors.”

“A linear correlation equal to 0.804 suggests that 65% of the differences in cancer risk among different tissues can be explained by the total number of stem cell divisions in those tissues.”

“The incorporation of a replicative component as a third, quantitative determinant of cancer risk forces rethinking of our notions of cancer causation. The contribution of the classic determinants (external environment and heredity) to R-tumors is minimal” (R-tumors sarebbero i tumori dovuti ai soli errori di replicazione, secondo loro)

Notate il salto logico deduttivo:

1- Sappiamo che nella replicazione cellulare si possono determinare errori, e possiamo quantificare questi errori

2- Questi errori POSSONO essere indipendenti da fattori esterni di disturbo, ossia si possono generare casualmente. (Occhio: non “sono indipendenti”, ma “possono esserlo” !)

3- Maggiore è il tasso di replicazione, maggiore è il rischio di cancro per un tessuto

QUINDI

4- Sono gli errori casuali, intrinseci al processo di replicazione, che DETERMINANO con maggiore probabilità il cancro in quel tessuto

Vi torna?

correlazione aereoNO! ASSOLUTAMENTE NO! Il fatto che vi siano degli errori casuali intrinseci al processo di replicazione non implica che quegli stessi errori non siano anche influenzabili da fattori esterni!

Quanti passaggi salta questo ragionamento fallace che fanno gli autori ? Immaginiamo che, come solitamente si ritiene, una cellula tumorale nasca a causa di una mutazione di una cellula sana. Seguendo l’interessante ritrovamento di T & V (perchè è in effetti interessante), questa mutazione avverrà molto probabilmente a seguito di un errore di replicazione cellulare, ossia:

errore di replicazione ->  si origina una cellula possibilmente tumorale -> si sviluppa effettivamente un tumore -> il tumore entra nelle “statistiche” mediche

Nessuno di questi passaggi è “scontato”: avremo tanti errori che non danno origine a cellule possibilmente dannose, tante cellule tumorali che non daranno origine a un tumore, tanti tumori che non vengono diagnosticati (ed è possibile che alcuni passino più inosservati di altri).

In questi passaggi possiamo benissimo immaginare fattori esterni che influenzino il percorso verso la formazione di un tumore, ossia fattori che facciano fare “più errori” durante la replicazione, o che facciano fare errori “più inclini a dare esito tumorale”.

Questi fattori che influenzano la replicazione cambierebbero la forte correlazione trovata dagli autori? NO se sono fattori a-specifici, ossia fattori che impattano su tutti (o molti) tessuti allo stesso modo! Esempi:

– Un patogeno a cui siamo esposti e che attacca ASPECIFICAMENTE le cellule durante la loro replicazione (più le cellule si replicano, più il patogeno ha opportunità di attaccarle e trasformarle in tumorali)

– Un fattore ambientale cancerogeno ASPECIFICO, ad esempio un vecchio rifiuto nucleare radioattivo: chi si trova nei pressi è maggiormente investito da quella radioattività, e le sue cellule (tutte), durante la replicazione, ne vengono influenzate.*

Allora, fermo restando che quel patogeno o quel rifiuto radioattivo non cambiano assolutamente nulla nella correlazione tra tasso di replicazione cellulare e rischio di cancro, vi sembra che si possa dire a chi è esposto al patogeno o alle radiazioni che se gli viene il cancro è per pura casualità? Chi è che gioca “a major role” nella genesi del cancro, il fattore che influenza la replicazione cellulare o il “bad luck”?

T&V fanno finta che queste eventualità semplicemente non esistano: per loro esistono “solo” gli errori genuinamente casuali o comunque sono solo quelli (e/o i fattori specifici) che danno origine al tumore!

Molti hanno rilevato incongruenze nello studio di T&V, ad esempio l’ IARC , Silent Spring , ecc. , però mi pare che il livello del dialogo sia su un contrasto di tipo fattuale, ossia: vediamo che ci sono fattori (come la radioattività, l’esposizione al sole) che non sono intrinseci, inevitabili o casuali, ma che aumentano il rischio di tumore nelle popolazioni o individui esposti ad essi, come fanno a dire T&V che sono ininfluenti?

Il problema non è lì. Prima ancora di una confutazione fattuale, qui c’è un problema logico-deduttivo: LA CORRELAZIONE NON E’ CAUSALITA’. E se i referee di Science non se ne sono accorti, se i commentatori scientifici che ne parlano non se ne sono accorti, siamo messi male. Un ragionamento deve avere prima di tutto coerenza interna.

Detto ciò, lo studio in sè è interessante, il problema sono le conclusioni che se ne traggono. Secondo me l’importanza che riveste l’analisi fatta da T&V risiede nel fatto che risulterebbero evidenti due cose:

1- il momento chiave in cui si origina un tumore risiede nella replicazione cellulare

2- ci possono essere molti cancerogeni che agiscono in maniera aspecifica, ossia modificando la tendenza di tutti o molti tessuti a sviluppare cellule tumorali durante il turnover

Insomma, sarebbe bastato “volare un po’ più basso” e lo studio, pur rimanendo interessante e valido, sarebbe stato più ragionevole. Ma la sensazione che mi resta è che alcuni ricercatori di fronte ad una correlazione forte si sentano come il bambino che ha trovato le caramelle e perdano qualunque sensatezza, così può capitare che i dati dicano una cosa, e le interpretazioni un’altra (qui un altro esempio famoso).

*E’ bene tener presente peraltro che le cellule che hanno un turnover maggiore, banalmente, sono proprio quelle più esposte a stress esterni ! Es. la cute, o l’apparato digerente, le cellule del sistema immunitario..

correlazione autismo

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Pubblicato in LOGIC CHECKING, RICERCHE, SCIENZA | 4 Commenti |

Logic Check n. 5 – ClassTV con Bagnai: La verità sta nel mezzo, che è 0,5

Pubblicato su 7 Maggio 2014 di Claudio Cardone

L’intervista a Bagnai fatta nella trasmissione “Lo Schiaffo” di ClassTv non è stata per niente male. Anche se “formalmente” senza contraddittorio, il conduttore ha fatto le pulci all’intervistato, come il suo ruolo richiede. Questo comportamente consente anche di capire meglio quali sono le obiezioni che vengono fatte a delle argomentazioni e come – eventualmente – vengono disinnescate, se ci si riesce (e Bagnai ha una dialettica eccellente non solo quando scrive). Non come, per dire, un santoro o un formigli qualunque che “consegna” la parola all’esperto di turno dicendo “facciamo un’operazione verità” oppure “ci dica lei come stanno le cose, che ne abbiamo bisogno”.

Ad ogni modo, la preventiva sviolinata alla trasmissione e al conduttore serve per introdurre, invece, una fallacia abbastanza comune che viene pronunciata da Marco Gaiazzi nel suo incalzare il professore:

 

FD-compromesso

PERCHE’: il fatto che “tanti” dicano una cosa e “tanti” dicano un’altra NON implica che entrambi i fronti e le rispettive argomentazioni abbiano lo stesso peso in termini di razionalità, autorevolezza o quant’altro. Oltretutto rischiamo di incorrere in discorsi del tipo “la massa è una virtù“.

Ciò che dobbiamo confrontare, in un dibattito, è sempre la qualità delle argomentazioni.
Poi, se proprio non abbiamo gli strumenti (es. la formazione) per comprenderne la qualità (o non ci va di dotarcene), credo che non resti altro che fare appello alla fiducia, e cercare di capire chi è più competente e affidabile, sulla base di considerazioni professionali, umane, emotive e razionali… Tenendo conto che la fiducia si può dare, ma bisogna che ci siano delle premesse.

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Logic Check n. 4 – mangiamo OGM quindi sono innocui

Pubblicato su 7 Maggio 2014 di Claudio Cardone

Forse mi sto appassionando al panel sul complottismo del festival del giornalismo, dopo il post dell’anno scorso. Ascoltando l’intervento della Bencivelli, qui sopra, mi sono soffermato sulle dichiarazioni sugli OGM, perchè – per caso – mi sono imbattuto oggi in un articolo interessante sul possibile passaggio nel sangue di frammenti di DNA assorbiti con l’alimentazione

A parte questo, il ragionamento che “se non ci sono prove scientifiche non si puó dire che una cosa faccia bene o faccia male” è un po’ fallace.

“Non c’é prova che gli OGM fanno male, quindi dovremmo dire che non fanno male”
E’ una fallacia da “Scaricabarile”:

AT-scaricabarile

PERCHE’: lei contesta che l’ “onere della prova” sarebbe a carico di chi afferma che gli OGM facciano male, ma il fatto che essi siano già in distribuzione equivale (e più) ad affermare che siano innocui. Quindi l’onere della prova è prima a carico di chi li ha distribuiti.

E da Affermazione del Conseguente :

CE-affermazione-del-conseguente

PERCHE’: per la relatrice, l’unica conseguenza della mancanza di prove scientifiche sulla dannosità degli OGM è che non facciano male.

Una formulazione piú corretta sarebbe : “Non c’é prova che gli OGM facciano male (ma neanche é dimostrabile che siano innocui, da un punto di vista epistemologico), quindi non sappiamo se possono recare danni alla salute”, il che potrebbe portare a non apprezzare il fatto che una tale “sperimentazione” abbia giá raggiunto una scala mondiale. Una giornalista scientifica, inoltre, non dovrebbe usare come argomento che “se siamo tutti qui” allora non è un problema. Tutto ció che non uccide o crea evidenti epidemie puó essere trascurato agli effetti dei danni alla salute? Qualunque correlazione che non viene ricercata e dimostrata “non esiste”? Bel concetto di scienza.. io ho ancora tanta epistemologia da studiare, per caritá, ma qua siamo proprio alle basi.

“L’onere della prova” non é sempre a carico di chi “afferma” le cose. Facciamo cosí, io le metto davanti un manicaretto con un nuovo ingrediente che nessun altro ha mai assaggiato e le dico: lo mangi, non c’é nessuna prova che le faccia male.
L’onere della prova é a carico di chi mi ha messo nel piatto una cosa che prima non c’era, chiaro Bencivelli? Oppure puó provare a dimostrare che l’OGM non é “una cosa nuova”.. (senza escludere che anche molte altre tecnologie alimentari sembrano essere “cose nuove”)

Al di lá delle questioni legate a OGM e biodiversitá, e concentrandosi solo sull’aspetto relativo ai possibili danni alla salute, la questione è che la categoria di prodotto piú simile all’OGM è il farmaco: il farmaco viene testato e brevettato e poi distribuito al pubblico. Ancora, dopo la distribuzione il farmaco non sei “obbligato” a prenderlo, non te lo ritrovi nel piatto perché qualcun altro ha deciso per te (al massimo la badante :-D)

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Logic Check n. 3 – Santoro, Svizzera e scialuppe

Pubblicato su 19 Aprile 2014 di Claudio Cardone

Qualche breve spezzone di Servizio Pubblico del 17/04/2014. Con Santoro già aumenta la complessità delle fallacie…

LE FALLACIE SEGNALATE NEL VIDEO:

PERCHE’: Santoro presenta come poco credibile l’idea che altri paesi possano essere “come la Svizzera” senza giustificare il motivo di tale incredulità (ammesso che il paragone sia fondato)

PERCHE’: Il comportamento di Santoro (e Brera) è volto a sottolineare quanto possa essere considerata ridicola l’idea di uscire dall’unione monetaria. Nel paragone con la scialuppa, sembra ridicolo poter attraversare l’oceano con una piccola scialuppa, è ovvio che sia preferibile una grande nave.

PERCHE’: Salvini (con poco successo) cerca un paragone tra l’Unione Europea – una nave che sta affondando – e la possibilità di uscire dall’euro – come scialuppa di salvataggio. Santoro coglie l’occasione per affermare che su una scialuppa non ci si salva se si è in mezzo all’oceano: confutando la metafora di Salvini, considera di aver confutato l’argomento dell’eurexit in sè.

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Logic Check n. 2 – Alfano e manifestazioni

Pubblicato su 19 Aprile 2014 di Claudio Cardone

Un altro Logic Check facile facile:

LE FALLACIE SEGNALATE NEL VIDEO:

PERCHE’: Alfano associa coloro che commettono atti di vandalismo a persone che manifestano per un dato motivo, come se tutti i manifestanti fossero vandali.

PERCHE’: invece di argomentare i motivi per cui non si dovrebbe usare il numero identificativo per le forze dell’ordine, Alfano devia e riporta la prospettiva della discussione sui manifestanti.

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Logic Check n. 1 – Gruber / Le Pen

Pubblicato su 17 Aprile 2014 di Claudio Cardone

Qualche tempo fa scrissi un post con un vademecum per le manipolazioni retoriche e logiche in un discorso, le cosiddette fallacie logiche (reto-logiche). Con questo post provo ad applicare quello schema ai dibattiti tv. L’ho chiamato (impropriamente) Logic Checking, perchè oltre al Fact Checking – al controllo dei fatti – serve un controllo della coerenza di ciò che si dice, della razionalità degli argomenti, delle eventuali manipolazioni fatte al solo scopo di “vincere” un dialogo, anche se magari si ha torto.

Per cominciare, ne ho scelto uno… facile facile:

LE FALLACIE SEGNALATE NEL VIDEO:

PERCHE’: La Gruber parte dal presupposto che la sola naturale conseguenza dell’abbandono della moneta unica sia quella che lei sostiene, cioè che non vi siano alternative e che si tratti di un dato di fatto.

PERCHE’: A prescindere dalla veridicità di quanto affermato dalla Gruber, l’unica argomentazione addotta riguarda una (improbabile) unanimità di “tutti gli analisti”

—————————————————————————————————-

Che vuol dire questo “esercizio”?

Semplice, siamo in un periodo in cui è sempre più difficile formarsi un’opinione, e d’altra parte siamo in mezzo ad un mare di manipolazioni dell’informazione, volte a convincere l’opinione pubblica di un’idea piuttosto che un’altra.

Come si forma un’opinione?

Con 3 componenti fondamentali:

  1. Carica emotiva: la più inconsapevole e al contempo la più importante delle forze che ci porta a fare una scelta. Scegliamo di credere a un’idea perchè ci sembra bella, ci gratifica, ci assolve da una colpa, ci fa sentire maturi, ecc. ecc. Colpisce le nostre emozioni.
  2. Carica esperienziale: scegliamo di credere a qualcosa perchè abbiamo sperimentato, direttamente o indirettamente, che per noi ha senso. Sarà molto difficile convincere qualcuno che “il sole non scalda” se egli ne può fare esperienza tutti i giorni. Esperienza è anche ciò che abbiamo studiato, che entra a far parte di noi: ad esempio, a scuola abbiamo studiato che la velocità della luce non è superabile? Questo diventa parte della nostra esperienza e condiziona ciò in cui siamo disposti a credere: le esperienze sono anche le “idee pregresse”.
  3. Carica razionale: la coerenza logica di un discorso ci permette di pensare che sia “credibile”. E’ la più debole delle 3 componenti in molti dei nostri processi decisionali.

La prima e la seconda componente variano da persona a persona, ma la logica è in certa misura UNIVERSALE. Per questo, visto che ci avviciniamo alle europee e siamo di fronte ad accesi dibattiti su questioni (apparentemente) complesse, come il tema dell’euro e dell’Europa, quale momento migliore per fare del Logic Checking?

L’economia è qualcosa che pochi masticano bene. Parlando con le persone che conosco e che frequento mi sono accorto che per molti è onestamente difficile “farsi un’idea” concreta degli argomenti di cui si parla in questo tempo di crisi. Ci si appella al caso particolare vissuto in un’azienda o in una famiglia, ci si appella alle parole di un professore o di un amico “che se ne intende” (la componente n.2, le esperienze). Ci si aggancia ai messaggi televisivi e alle speranze che vengono proposte (la componente n.1, l’emozione).

Ma anche se di economia (o di astronomia, o di letteratura russa..) non capiamo nulla, resta sempre un’arma che entro certi limiti funziona, ed è la dialettica: capire quando un discorso è coerente o no, indipendentemente dal tema trattato. Capire quando si parla di contenuti o si cerca solo di convincere l’altro o di depistare e boicottare un dialogo costruttivo, fondato sugli argomenti e – per quanto possibile – sui fatti.

Per questo invito tutti (o voi che passate di qua) a partecipare al Logic Checking!

 

P.S. per la realizzazione del video ho utilizzato Mozilla Popcorn Maker

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