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La Primavera Della Scienza

Archivi autore: Claudio Cardone

Le 10 Regole del Paternalismo

Pubblicato su 20 Novembre 2019 di Claudio Cardone

L’eterna lotta del Bene contro il Male è il Male.

Se pensate di aver pienamente capito il senso di questa frase, potete risparmiarvi il resto del post.

Il Bene e il Male sono categorie morali che possiamo utilizzare per indirizzare una scelta.

Il Bene e il Male sono concetti utilizzati dalle religioni.

L’uso di questi archetipi nel dibattito laico e pubblico significa polarizzare il dibattito, eliminare grigi, sfumature, idee non racchiuse in uno dei due poli, e quindi determinare uno schieramento: da che parte vuoi stare?

Alcuni esempi di recente/attuale polarizzazione del dibattito: pro-vax no-vax, pro-euro no-euro, politica antipolitica, razzismo antirazzismo, fascismo antifascismo.

Questa rappresentazione della contrapposizione degli opposti nel dibattito politico è perfettamente incastonata nella dottrina del paternalismo: l’indirizzo morale, infatti, è una delle responsabilità della famiglia, e dal punto di vista simbolico è un compito che apparterrebbe al padre. Questo simbolismo fa parte della nostra cultura occidentale, ma anche nel mondo orientale il padre rappresenta colui che detta le regole secondo un rapporto “alto-basso” con il figlio. Le regole, infatti, calano dall’alto. La madre invece si occupa delle dinamiche orizzontali (come l’abbraccio) in cui ci si relaziona con i simili, non con i princìpi che guiderebbero le azioni.

Il paternalismo è un concetto “nato” (o meglio verbalizzato) nell’Ottocento per descrivere l’atteggiamento politico dei monarchi europei, che si può schematizzare in tre cardini concettuali:

  1. Io (governante) voglio il tuo bene
  2. Tu (sottoposto) non sei in grado di sapere qual è
  3. Lasciati guidare da me (= cedi a me la sovranità sulla tua vita)

Detto così suona molto antipatico, ma come ogni concetto ci sono tanti modi di declinarlo fino a renderlo, per alcuni, digeribile o addirittura desiderabile!

In America, ad esempio, una forma modificata del concetto di paternalismo è quella di “compassionate conservativism“. Gerson (staff di Bush junior), disse: “Compassionate conservatism is the theory that the government should encourage the effective provision of social services without providing the service itself.”
In questa accezione, si ritiene che gli individui crescano davvero solo se privati del continuo supporto dello Stato (che simbolicamente si richiama al concetto di madre), per cui i cardini del pensiero paternalistico si modificano come segue:

  1. Io (governante) voglio il tuo bene
  2. Tu (sottoposto) non sai qual è, ma
  3. Tu (sottoposto) hai le risorse per scoprirlo se affronti delle prove per evolverti

Una concezione simile è quella che affiora nella distopia di “1984” di Orwell: l’architettura politica del Partito è l’apoteosi del pensiero paternalistico, in tutte le sue sfumature, ed è perfettamente rappresentato nella figura paterna di O’Brien, che rieduca Wilson.
Lo scarto che si verifica rispetto alla primitiva concezione di paternalismo “monarchico” in cui il suddito deve solo eseguire, è che qui c’è una sorta di “empowerment” dell’individuo, ossia bisogna fargli credere che può migliorare se stesso, che può evolvere, che può redimersi (termine non casuale: redenzione significa liberazione da una condizione di prigionia).

È un percorso espiativo del tutto coerente nel sistema di valori del mondo cattolico o ancor più calvinista, dove si incoraggiava un sistema di crescita sociale basato sul merito morale: l’uomo buono era “prescelto” dal Dio- Pater, ma nella vita doveva continuamente dimostrare di appartenere ai “buoni”. 

Il paternalismo è fortemente antidemocratico, potremmo dire che è l’essenza stessa della contrapposizione alla democrazia, in quanto consente ad una élite di mantenere il controllo su una massa, mantenendo solo formalmente i caratteri di una pluralità decisionale. Quindi in democrazia l’uso di categorie o di ragionamenti paternalistici è assolutamente disfunzionale, è sospetto e da rigettare in ogni sua forma. (Una cosa non dissimile, si badi bene, accade anche nelle relazioni private, che immaginiamo “democratiche”, cioè basate sulla volontà condivisa da due persone sullo stesso livello, ma che molto spesso si configurano in un rapporto “alto-basso”, dove uno dei due fa delle cose per l’altro “per il suo bene”).

Sarebbe facile, e in qualche misura probabilmente efficace, porsi come regola quella di diffidare e allontanarsi da chiunque ragioni in termini di Bene e Male, Bontà e Malvagità. Ma si rischierebbe di ostracizzare anche le categorie di Amici e Nemici. Il Nemico viene spesso rappresentato come il Male, solo che il Male non esiste, o meglio non è impersonabile, se non nell’ambito religioso; i Nemici invece ci sono eccome: chiunque abbia interessi contrapposti ai nostri è un avversario, e se usa mezzi sleali per ottenerli forse potremmo dire anche che è un nemico.

Un altro recinto della ragione è quello in cui rinchiudiamo le nostre “associazioni” rispetto al Bene o al Male. Ad esempio, chi sono “i Buoni”? 

In una visione molto approssimativa, molte persone potrebbero descrivere la Bontà in base a dei buoni ideali. I Buoni amano il prossimo e vogliono il bene della comunità. 
Le tradizioni popolari tuttavia ammoniscono : “la via dell’inferno é lastricata di buone intenzioni”, “il karma è fatto di buone azioni, non di buone intenzioni”. In altre parole, dividendo il mondo in buoni e cattivi spesso facciamo un doppio danno:

1- costruire un recinto mentale manicheo, privo di grigi

2- incasellare eventi e persone nell’una o nell’altra categoria in base agli ideali e non alle azioni o ai fatti  

Quindi l’associazione tra il concetto (bontà) e la realtà (la persona “buona”) rimane avulsa dal dato reale, e quindi impossibile da confutare. Per chi si avviluppa in questo corto circuito risulta difficilissimo poter cambiare idea sulla base di fatti.

Chi è succube della propaganda paternalista finisce per ragionare in modo stereotipato. Ecco una possibile lista di “10 regole” che ben si inscrivono nella dialettica paternalista:

[jumbotron bgcolor=”#e3e575″]

10 REGOLE DI CHI RAGIONA IN SENSO PATERNALISTA
Autorità = Pater

1 – divide il mondo in buoni e cattivi

2 – L’ Autorità dice chi ha ragione, e sceglie i favoriti, che possono definirsi buoni

3 – All’Autorità non c’é alternativa, e se anche ci fosse sarebbe peggiore

4 – i buoni si caratterizzano soprattutto per gli ideali, non per le azioni. La dimensione ideale viene sempre favorita a quella pratica/pragmatica

5 – si posiziona coi buoni oppure “con la bontà“, in carenza di buoni

6 – accusa di criptocattivismo chi pare non aderire allo stesso manicheismo

7 – chi si oppone all’Autorità non merita rispetto, puó essere calpestato: perde i suoi diritti, essendo non un avversario o un nemico, ma uno strumento del Male

8 – le idee indicate dall’Autorità sono giuste, anche se fino a poco prima erano approvate idee diverse o addirittura opposte. La storia puó e deve essere riscritta, se serve (cfr. 1984)

9 – l’individuo puó migliorarsi, ma solo se segue la strada maestra. Se si pone in qualche modo in contrapposizione, non é piú considerato capace, competente o “in grado di”.

10 – ognuno porta con sé una sorta di “peccato originale”, non ben definito o continuamente ridefinibile, a cui si associa un aspecifico senso di colpa. La colpa non puó essere mai emendata del tutto (diversamente dal concetto di responsabilitá) , ma viene spesso offerta l’opportunitá di espiarla attraverso qualche azione che consenta al soggetto di sentirsi nuovamente “fra i buoni”


[/jumbotron]

Di seguito alcuni esempi  di promozione e/o di sudditanza psicologica alla propaganda paternalista :

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8 elementi)

Sono ben accetti contributi alla galleria, di esempi ce n’é a bizzeffe

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Le Fake News dei Media

Pubblicato su 2 Giugno 2019 di Claudio Cardone

Le vere fake news, quelle che contano, sono quelle dei mass media e delle personalità che rivestono una qualche autorevolezza per l’opinione pubblica.
Il motivo per cui è così:

MUTUI E SPREAD
Se si alza lo spread si alzano i mutui, dicono. Ovviamente non vero.

"Ieri grazie alle sparate di #Salvini ci siamo trovati lo #spread a 290. Se uno va a chiedere un mutuo adesso si troverà un tasso d'interesse più alto"@lauraboldrini ora ad #agorarai pic.twitter.com/nsXzo94e70

— Agorà (@agorarai) May 16, 2019

Ma…ma…ma… non avevano avuto un’impennata per via dello #spread ? pic.twitter.com/RzhTSTHbZ0

— Vladimiro Giacché (@Comunardo) May 31, 2019

IL MURO “DI TRUMP”, BREXIT:

IL RUSSIAGATE

https://oltrelalinea.news/2019/03/24/ufficiale-il-russiagate-era-una-fake-news/

"да, я хотел, чтобы выиграл Трамп"
Traduzione:
"Si, volevo che vincesse Trump"#FakeNews certificata dalle virgolette. pic.twitter.com/hEGM75UdLy

— Marco Bordoni (@bordoni_saker) July 17, 2018

I DATI ECONOMICI

"1992, con la £ inflazione al 20%".questi sono quelli contro le #fakenews. https://t.co/7LIUgEGA96 @AlbertoBagnai @borghi_claudio @Comunardo pic.twitter.com/OqAQQFWjnN

— Mirkuz (@Mirkuz) March 26, 2017

(L’ultimo anno con l’inflazione a 2 cifre è stato l’ 83 )

Quando la libertà di opinione diventa libertà di menzogna \ Via @AlbertoBagnai https://t.co/Ofm5SZGTA9 pic.twitter.com/0iMLFyu313

— Grim (@gr_grim) March 28, 2017

BREXIT

Repubblica dà un anno dopo una notizia che il Guardian ha dato un anno prima. E il motivo c'è: serve a creare un #fake. H/t @GrecOfficial pic.twitter.com/1kvkGGIYb0

— Alberto Bagnai (@AlbertoBagnai) January 5, 2017

IL “GOVERNO” VUOLE L’ORO DI BANKITALIA

https://www.wsj.com/articles/italys-populists-covet-central-bank-and-its-gold-11554300000
-> La proposta sia verbale sia scritta è stata unicamente quella di dichiarare la proprietà dell’oro da parte dello Stato (diversa dalla detenzione) come in tutte le altre nazioni eccetto lo Zimbabwe, pare. Banca d’Italia non possiede l’oro, lo detiene

IL GOVERNO VUOLE TRIPLICARE IL DEFICIT (REUTERS)

https://goofynomics.blogspot.com/2018/10/information-deficit-and-markets.html

I GIOVANI NON VOGLIONO LAVORARE

https://m.facebook.com/ariannaciccone/posts/10219296091064126

A SALVINI NON IMPORTA DI REGENI

Le #fakenews di @repubblica :@matteosalvinimi NON ha risposto a una domanda su #Regeni, ha fatto riferimento al caso (importante) prima di nominare l'#Egitto.
NON ha detto che "è un problema della famiglia"

Video originale: https://t.co/xWFqJG7qD0 minuto 2:40#trovatelefonti pic.twitter.com/zGRjNHW0RA

— ClaudioC (@_ClaudioC_) June 14, 2018

LA FUGA DEGLI INVESTITORI STRANIERI

Breve storia (tragica o comica, secondo le preferenze) sulla presunta (molto presunta) fuga degli investitori stranieri dall’Italia. Questa l’apertura del Sole in prima, oggi. Uno pensa al finimondo… pic.twitter.com/nP2FqSryDY

— Ora Basta (@giuslit) October 20, 2018

I GIOVANI NON VOGLIONO LAVORARE:

Il kit definitivo per contrastare il format pseudo-giornalistico “Il lavoro c’è, ma i giovani non vogliono lavorare” https://t.co/HtgCjuoo0i via @valigiablu

— arianna ciccone (@_arianna) June 14, 2019

DICHIARAZIONI, TITOLI E INTERVISTE FALSE:

L'autorevolissima stampa italiana ci racconta che #Savona avrebbe detto che l'Italia può raggiungere il rapporto del 200% di #debito pubblico su PIL.
Alcuni giornalisti stranieri stanno ora commentando questa affermazione.
L'avrà detto davvero?#FamoErDebbancher

— Lé (@brazorf_ajejeje) June 17, 2019

FOTO E VIDEO SPACCIATI PER ALTRO:

#Siria🇸🇾 Foto di Gaza e Baghdad spacciate per #Ghouta. Media maistream e Social fabbricano #fakenews e c’è tanta gente che ci casca! #Disinformazione pic.twitter.com/81iY7TTdGw

— Naman Tarcha (@NamanTarcha) February 26, 2018

Whoa! 300,000 March for democracy in Iran! Incredible! #IranProtest #SundayMorning #HappyNewYear pic.twitter.com/BQZuXDbh11

— Kambree Kawahine Koa (@KamVTV) December 31, 2017

#fakenews#Pinotti.. c'è altro da aggiungere?
(Via @paolotjti ) pic.twitter.com/UlXDz4uY1x

— Valeria S. (@valy_s) January 18, 2017

DATI FALSI SULLA RUSSIA (IL CORRIERE)

La Russia raccontata dal Corriere: Verifica

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Sassolini post-elettorali

Pubblicato su 29 Maggio 2019 di Claudio Cardone

Ho la home page di facebook invasa di contatti che fanno 3 cose:
– si stupiscono dei risultati elettorali -> se non ve lo aspettavate significa che vivete nei vostri sogni, ideali, illusioni, chiamateli come volete ma non nella realtà. Cercate di capire perchè la vostra visione del mondo è così fallace
– si lamentano dei risultati elettorali -> ok
– inveiscono, insultano e deridono tutti coloro che non hanno votato come loro volevano -> questo è un atteggiamento antidemocratico e paternalista, e francamente vergognoso.

Carissimi, voi non siete migliori degli altri come io non sono migliore di voi. Le idee di bontà, equità, accoglienza, libertà, ecc NON vi rendono migliori.

Il karma, si dice, non è fatto di buone intenzioni ma di buone azioni.
E si dice anche che l’inferno è lastricato di buone intenzioni.

Ecco, le buone intenzioni possono essere anche il viatico per fare le peggiori nefandezze. E anche per far fare le peggiori nefandezze. Soprattutto poi se si resta nella propria cerchia incantata di amici e conoscenti che la pensano tutti allo stesso modo: si finisce per pensare che quella sia la realtà di tutti, ma non è così. Significa solo che NON siete in grado di accettare la diversità e contornarvi anche di persone che non la pensano come voi.

Potete dare la colpa ai vecchi, agli ignoranti, ai fascisti, ai razzisti.. potete dare la colpa a chi volete per dei risultati elettorali che non rappresentano il mondo come voi vorreste. Tendo a non eliminare nessuno che non mi manchi di rispetto in modo PERSONALE, ma da quello che scrivete traspare tutto l’astio e il senso di (vomitevole) superiorità morale verso gli altri: quegli “altri” che probabilmente includono anche me, che non sono d’accordo con voi.

Se ritenete che chi ha votato Lega sia di una umanità inferiore alla vostra, eliminatelo dai vostri contatti, quindi eliminate anche me. Anche se abbiamo magari tanti altri punti in comune, anche se vi reputo intelligenti o spiritosi o generosi.. perchè mantenere dei rapporti in cui non c’è parità, in cui una delle due parti crede di avere una superiorità umana e morale sull’altra?

Io non credo di essere migliore di voi. Avendo io delle idee diverse, posso ritenere che voi sbagliate, posso credere che non abbiate capito un cazzo di quello che vi sta succedendo intorno, ma non vi considero inferiori. Sapete perchè? Perchè mi sono comportato esattamente come voi fino a qualche anno fa. Il primo libro “politico” che ho letto è stato l’Odore dei Soldi, quando uscì. Ero un antiberlusconiano convinto. Berlusconi era il Male. Ricordo il mio stupore e l’amarezza ogni volta che Forza Italia vinceva, ogni volta che un processo non lo incastrava. Avevo questo senso di superiorità che oggi leggo in voi. A cosa mi ha portato, ragionandoci col senno di oggi? A non capire che i vari Prodi, Amato, Napolitano ecc hanno portato la mia generazione a vivere una vita più povera e insicura rispetto a quella dei miei genitori. Mi ha portato a supportare ideologicamente quelli che non hanno fatto i miei interessi e quelli della comunità in cui vivo. A ragionare per appartenenze. A fidarmi delle persone sbagliate. A fidarmi delle persone in base (anche) al fatto che la pensassero come me. Ad allontanare persone che mi avrebbero arricchito, umanamente e culturalmente, solo perchè erano nel fronte del “Male”.

Visto che va come sempre di moda la reductio ad hitlerum (per coloro a cui mancano argomenti): se non si capisce quali sono le motivazioni di quello che si considera “il Male” si rimane stupiti e inconsapevoli rispetto agli eventi estremi della società. Non si capisce come l’ascesa di Hitler possa essere stata incoraggiata da tensioni economiche e motivazioni ragionevoli. Non si capisce come mai un popolo sia diventato di colpo così disumano, alienato. Non si capiscono le motivazioni dei terroristi (terribili, non condivisibili, ma pur sempre motivazioni e ideali mossi in parte da una razionalità). Non si comprendono più in generale le basi razionali insieme alle quali le emozioni guidano le azioni. Allora tutto diventa “di pancia”, viene facile vedere dov’è il Male, chi sono i Mostri. Ma i Mostri vengono dal sonno della Ragione.

Qui sotto alcuni esempi:

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Una GIF è meglio di 1000 parole – Maggio 2018

Pubblicato su 11 Maggio 2018 di Claudio Cardone

 

La mano delle PoliticheResponsabili™ placa #iMercati pic.twitter.com/GNA1hR57eY

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 16, 2018

nuovo governo #M5S e #Lega : i primi effetti dell'insediamento secondo @LaRepubblica_it #16maggio pic.twitter.com/5sNyYdayiy

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 16, 2018

I media descrivono la reazione de iMercati alla bozza del #contrattodigoverno #M5SLega #16maggio pic.twitter.com/Jb0T6jHbbv

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 16, 2018

#DiMaio aspetta il voto del #webbe
(e se gli dicono di no?) #scherzoni #quirinale #m5s pic.twitter.com/GVENSQ9h57

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 14, 2018

#Mattarella che sceglie i profili dei nuovi ministri#quirinale #14maggio #tinder_suasion pic.twitter.com/oBo0rK69af

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 14, 2018

La gestione di #Mattarella del nuovo governo. pic.twitter.com/ZwWtZsSTVe

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 13, 2018

#Mattarella riesuma #Einaudi pic.twitter.com/fYJT0hJzaC

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 13, 2018

#Calenda fa del suo meglio ma iSindacati non lo capisce.#ILVA pic.twitter.com/c2FDDjAUcb

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 12, 2018

Davide #Casaleggio: "Il contratto di governo sarà ratificato online su #Rousseau". pic.twitter.com/2J5hDh9Qju

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 11, 2018


La logica del "più #Europa" (ossia più #UE) pic.twitter.com/RyR6akvckV

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 11, 2018


Il livello di approfondimento dei media italiani pic.twitter.com/3iWkuvfotJ

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 10, 2018


#Rampini su #piazzapulita dice che il protezionismo di trump non è così male e che bisogna un po' contrastare la globalizzazione pic.twitter.com/p3O736sGtL

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 10, 2018


Le conseguenze del sovranismo secondo #Mattarella pic.twitter.com/xeeBFZPgkw

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 10, 2018


I primi paletti di #Mattarella sul nascente governo #M5SLega #10maggio https://t.co/acLkOnNoam pic.twitter.com/JjQPLAhb2X

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 10, 2018


L'atteggiamento delle istituzioni verso la volontà popolare pic.twitter.com/EIhhHHudBY

— ClaudioC (@_ClaudioC_) May 10, 2018

 

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Tumori Per Caso: parte seconda (meglio)

Pubblicato su 26 Aprile 2017 di Claudio Cardone

casualità

Gli autori della ricerca sull’impatto dei fattori casuali sul cancro hanno “corretto” oggi quello che nel mio piccolo avevo sottolineato 2 anni fa, ossia che era stato trascurato il ruolo dei fattori mutageni aspecifici.

Ovviamente non mi si caga nessuno, ma resta agli atti.
2017: http://science.sciencemag.org/content/355/6331/1330.full
2015: http://www.laprimaveradellascienza.it/epic-fail-su-science…/

nell’articolo del 2017 sono stati molto più cauti nel tirare le conclusioni. Lo studio è comunque mooolto interessante. Da tener presente, inoltre, che il loro ragionamento “per esclusione” sui fattori di rischio (ambientali + genetici + mutazioni casuali) resta aperto a nuove acquisizioni.

Ossia: se solo il 10% di un cancro è considerato prevenibile in relazione a determinati fattori ambientali, e magari non ha predisposizioni genetiche note, la maggior parte delle mutazioni cancerogeniche dipenderebbero dagli errori di replicazione cellulare. Ma se ci sono fattori ambientali o genetici oggi sconosciuti, potranno essere considerati in seguito nel calcolo del rischio, anche se secondo il modello elaborato dagli autori, il fattore R (replicazione) resterebbe sempre alto.

Mi resta da capire perchè nel modello hanno considerato solo fattori (genetici o ambientali) che non alterino la media delle 3 mutazioni per ciclo replicativo, ma probabilmente sono cose di oncologia che non so.

Da un punto di vista di medicina cinese manca un’altra grossa incognita nei fattori ambientali: l’ambiente interno (emozioni e sentimenti). Anch’esso (chissà) potrebbe agire come modificatore aspecifico della mutagenesi e quindi impattare in modo statisticamente omogeneo sulle cellule in rapporto al loro tasso di replicazione. (sul ruolo dei modificatori aspecifici vedi articolo del 2015)

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Qual è il momento migliore per comprare un biglietto Ryanair?

Pubblicato su 13 Aprile 2017 di Claudio Cardone

Vi ricordate l’ultimo articolo sul prezzo dei biglietti Ryanair?

Avevo citato una ricerca in cui si diceva che il momento migliore per comprare un biglietto era intorno a 10 giorni prima. Nella mia esperienza personale, non è che mi tornasse molto, tranne casi particolari, in cui effettivamente due settimane prima della partenza avevo trovato un buon prezzo.

Vi avevo suggerito anche questo link: c’è l’andamento dei prezzi dei biglietti secondo le statistiche di skyscanner per le maggiori destinazioni italiane ed estere. Mancano alcuni aeroporti minori come quello di Pescara.

Ora, utilizzando lo stesso sito (skyscanner) a febbraio ho impostato un avviso di cambiamento prezzo per un volo bergamo-pescara programmato il 9 aprile, per vedere come sarebbe variato. Vi riporto qui i risultati in due grafici: nel primo avete tutte le date, quindi potete valutare in che occasioni, nel tempo, sono stati fatti i “ritocchi” di prezzo da Ryanair.

Nel secondo grafico avete solo i punti in cui il prezzo è stato cambiato, per avere una visione di insieme più rapida sull’andamento: potete notare che fino ad un certo punto c’è una certa oscillazione del prezzo che da x va a x+k, poi torna a x, poi x+k oppure x+k+h. A quel punto parte una nuova oscillazione. Esempi: 32-39-32-39->48 . Poi : 48-43-48->58 . Poi ancora: 58-69-58-69->82->98

Una settimana prima il prezzo è salito ad un livello esorbitante non so bene per quale motivo, ma poi gli ultimi giorni si è “normalizzato” ad un prezzo max (intorno ai 250-270) su cui si assesta in prossimità della partenza

grafico prezzi ryanair

Andamento dei prezzi secondo le Date

SUGGERIMENTO: Vuoi fare un reclamo o chiedere un rimborso per un volo che ha subito ritardo o che è stato cancellato?
Ti consiglio di rivolgerti allo staff di DelayFlight24. Non richiedono nessun pagamento per avviare la pratica, trattengono una commissione variabile in caso di risarcimento. Rivolgendoti a loro eviti di doverti preoccupare personalmente di gestire tutta la procedura.

grafico biglietti aerei ryanair

Solo le date in cui è avvenuto il Cambio di Prezzo

In bocca al lupo e buon viaggio!

NOTA BENE:
Hai subìto un ritardo aereo superiore alle 3 ore? Forse hai diritto a un indennizzo di minimo 250€. Qui ti spiego come fare: CLICCA QUI

Vuoi cambiare qualche dettaglio del volo (entro 24 ore dalla prenotazione) senza spendere 30€ in più? Qui ti dico come fare: CLICCA QUI

Cosa cambierà in Ryanair nel 2017? Te lo spiego qui: CLICCA QUI

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4 Consigli Pratici per Studiare e Memorizzare Meglio

Pubblicato su 14 Febbraio 2017 di Claudio Cardone

Tornando all’università mi sono accorto che a molti studenti manca un metodo di studio che funzioni bene. Capita di perdere molto tempo e ottenere risultati non soddisfacenti. Insomma, visto che su questo ho un bel po’ di esperienza, ho fatto un video per spiegare come imposto il mio studio.

In questo video ovviamente non c’è “tutto”, ma ci sono gli elementi che considero più importanti, ossia:

  • come organizzare lo studio universitario di base, al fine di ottenere risultati soddisfacenti e non dimenticare tutto il giorno dopo l’esame
  • come appassionarsi a quello che si fa anche se sembra terribilmente noioso
  • la combinazione di tecniche di memoria più semplici e più potenti che si possano usare
  • esempi pratici su come applicare le tecniche

Il video dura un’ora e costa dù spicci perchè comunque vi ho speso del tempo 😉

Se vedete il video lasciatemi un commento qui sotto così se poi aggiungo altre “dritte” ve lo notifico, anche se non le posto in questo blog!

P.S. le tecniche di memoria sono scritte ovunque ma a me c’è voluto tempo per capire come farle funzionare, la differenza sta tutta lì – come sempre – nella pratica.

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Cosa accadrà a Ryanair nel 2017 ?

Pubblicato su 7 Febbraio 2017 di Claudio Cardone

cambio volo

Facciamo un po’ il punto della situazione sulle news su Ryanair per il 2017. Alcuni cambi sono in vista e, anche se non sappiamo come andrà a finire, possiamo intanto farci un’idea.

Si dice che la compagnia abbia registrato un calo dei profitti dell’ 8%: in qualche modo dovranno rimediare. La risposta provocatoria della compagnia sarebbe un ulteriore ribasso dei prezzi (!) , sotto i 33 € di media attuali.

Tuttavia vale sempre il detto “non ci sono pasti gratis” : pare che il dazio che dovranno pagare i viaggiatori sarà un rinnovo delle restrizioni per i bagagli. Ci siamo abituati (ahimè) a usufruire della libertà di un secondo bagaglio, piccolo, da portare in cabina. Sembra che vogliano nuovamente limitare questa possibilità, quindi 1 solo bagaglio a mano. Vedremo.

Altra novità concerne le rotte. L’anno scorso Ryanair aveva annunciato l’apertura di nuove rotte in Italia per il 2017, e queste sarebbero le “aggiunte”:

Pescara – Copenaghen Pescara – Cracovia

Roma – Lourdes Roma – Norimberga

Bologna – Lisbona Bologna – Eindhoven

Milano Malpensa – Gran Canaria

Bergamo – Edimburgo Bergamo – Lussemburgo Bergamo – Vigo

Trapani – Praga

Treviso – Cracovia

Bari – Liverpool

Palermo – Bucarest

Non sappiamo ancora se queste rotte verranno aperte, ma è una buona indicazione il fatto che la compagnia stia assumendo nuovo personale in Italia. Le selezioni per il personale di volo sono in corso proprio in questi giorni.

Queste le date delle selezioni per le prossime 2000 assunzioni di Ryanair:

  • Milano, 31 gennaio e 16 febbraio
  • Bergamo, 31 gennaio e 16 febbraio
  • Venezia, 15 febbraio
  • Genova, 15 febbraio
  • Bologna, 2 e 22 febbraio
  • Pisa, 1° e 23 febbraio
  • Perugia, 9 febbraio
  • Roma, 8 febbraio e 1° marzo
  • Napoli, 7 e 28 febbraio
  • Bari, 2 e 22 febbraio
  • Lamezia, Terme , 17 febbraio
  • Palermo, 15 febbraio
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L’Argomento Definitivo per Decidere sul Referendum Costituzionale 2016

Pubblicato su 18 Novembre 2016 di Claudio Cardone

Oh, il titolo d’effetto ci vuole. Comunque se vi apprestate a votare per il referendum costituzionale questo lo DOVETE sapere: nella nuova Costituzione, se votate SI, l’Italia si vincola ad essere SEMPRE parte della attuale Unione Europea e anteporre il diritto UE a quello italiano.

Qualunque cosa accada.

Questo prima NON C’ERA (perlomeno non in questi termini).

Vediamo perchè, spiegato in breve e in italiano grezzo e digeribile:

Art. 55 : Il Senato “partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea. “

Art. 70 : La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per […] le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea

Ossia: l’appartenenza dell’Italia alla UE diventa un obbligo costituzionalizzato (al di là del rispetto dei patti internazionali, già espresso nell’Art.10). Inoltre, il Senato dovrebbe partecipare alla “formazione” di leggi e politiche UE (mah. E come, visto che non fa parte di nessun organo rappresentativo o decisionale UE ? Ok il principio teorico, ma praticamente….) e alla attuazione delle stesse (questo sì lo può fare: in pratica ratifica le decisioni prese altrove). Questa “lettura” personale e maccheronica ha dei fondamenti molto più approfonditi e rigorosi qui , qui, e infine qui.

Ovviamente non c’è solo questo, ma per farla breve sembra il punto più rilevante.

Aggiungo un altro dettagliuzzo, ma con un punto di domanda.

Art. 117 : “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e dagli obblighi internazionali.”

Ossia: prima si parlava di “ordinamento comunitario” (e fu già un cambio problematico), adesso è “ordinamento dell’UE”. Quindi prima potevamo far parte di qualunque comunità di stati (la CEE? l’UNASUD? quello a cui si è deciso di aderire). Adesso (mi chiedo) o ti mangi sta minestra o ti butti dalla finestra? Se per qualsivoglia motivo la UE dovesse disgregarsi, dividersi in stati del sud e stati del nord, cambiare struttura/nome, il nostro parlamento sarebbe ancora autorizzato a svolgere il suo mandato costituzionale?

Ma mettiamo da parte gli aspetti di diritto, che non è il mio pane. Vi invito a chiedervi: per quale motivo vogliono fare questa riforma? Le risposte più gettonate sono:

  1. ridurre i costi della politica. ossia ridurre (forse!) una spesa di qualche spiccio di bilancio (una 50ina di milioni?) quando abbiamo versato più di 50 MILIARDI (già 3 anni fa) al fondo salvastati, stiamo versando più di 200 MILIONI alla Turchia per far da tappo ai migranti e non farcene vedere troppi (salvo poi accogliere indiscriminatamente quando li vediamo, un po’ contraddittorio..). I costi PESANTI della politica non sono gli stipendi dei politici ma le decisioni sbagliate che essi possono prendere e che gravano con cifre molto più importanti sulle tasche di tutta la comunità.
  2. rendere più rapido ed efficiente l’iter legislativo. A parte il fatto che il testo della legge sembra complicare le competenze Camera/Senato, non c’è alcuna urgenza di velocizzare, dato che la situazione dell’approvazione delle leggi in Italia è quella che si vede qui:

approvazione leggi

 

E adesso qualcosa di completamente diverso.

Una curiosa analogia tra le Quote Rosa in costituzione e l’Unione Europea

Art. 55 : si aggiunge in Costituzione: “Le leggi che stabiliscono le modalità di elezione delle Camere promuovono l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza.”

Ossia: bisogna fare le quote rosa (a me pare na strunzat’ ma de gustibus)

A ben vedere però, l’idea di stabilire costituzionalmente l’equilibrio nella quantità di rappresentanti femminili / maschili nel Parlamento non è molto diverso da quello che si è fatto con l’ingresso nell’Unione Europea:

 

Quote Rosa Unione Europea
Squilibrio di Partenza frecciarossaPiù uomini che donne in politica. Dipende da mancanza di pari opportunità? frecciabluSprechi, corruzione, cattiva gestione della cosa pubblica. Dipende da una classe politica locale incapace?
Soluzione frecciarossaAffidiamo le pari opportunità a un vincolo esterno: la legge. Per legge bisogna tendere a ugual numero di rappresentanti maschili e femminili frecciabluSubordiniamo la gestione della cosa pubblica a un vincolo esterno: l’Unione Europea. Essendo vincolati a leggi e personalità estere, i politici locali avranno meno possibilità di servire interessi personali
Dato di fatto frecciarossaLa situazione di squilibrio attuale fa sì che gli uomini, che già sono al potere, abbiano maggior potere decisionale frecciabluI rapporti di forza (politico-economica) tra gli Stati dell’Unione, fanno sì che alcune nazioni decidano per tutti
Risultato frecciarossaGli uomini decideranno quali donne candidare e quindi quali entreranno in politica. Con buona probabilità entrano le donne che consentono alla classe politica maschile di fare i propri interessi al meglio frecciabluLe nazioni più influenti decideranno la politica interna degli stati con meno potere contrattuale. Si sostituisce l’interesse personale del politico nazionale con l’interesse di una nazione straniera.
Morale Stabilire una regola in una condizione in cui il più forte decide COME APPLICARLA non indebolisce quest’ultimo, ma fa sì che il più forte usi quella regola come meglio crede, perdipiù legittimando la sua azione perchè “lo dice la regola” Stabilire una regola in una condizione in cui il più forte decide COME APPLICARLA non indebolisce quest’ultimo, ma fa sì che il più forte usi quella regola come meglio crede, perdipiù legittimando la sua azione perchè “lo dice la regola”

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Pubblicato in ECONOMIA E POLITICA | Lascia un commento |

Cosa è Scienza? Un breve excursus sul XX secolo

Pubblicato su 8 Novembre 2016 di Claudio Cardone
Filosofia della Scienza: ecco una carrellata molto ben raccontata (in spagnolo) su Popper, Kuhn, Lakatos e Feyerabend 🙂

 

I punti sottolineati dal relatore, in breve:

 

Popper:

1) La metafisica può avere senso “nonostante” la scienza
2) La scienza trae origine da assunti metafisici (impliciti?): es. l’idea che il mondo in generale sia descrivibile matematicamente/geometricamente è una credenza metafisica, non dimostrabile, alla base della maggior parte delle ipotesi scientifiche
3) Le ipotesi scientifiche sono “provvisorie”, aperte ad essere “falsificate” da eventuali esperimenti che contraddicano la ipotesi, o perlomeno un qualche elemento racchiuso in essa, per cui anche se non si può scartare l’ipotesi in toto, c’è un avanzamento rispetto a un qualche elemento che è stato falsificato.
4) Le “osservazioni”, i “fatti” non sono separabili dalla teoria. Un dato empirico è “circondato” dalla sua interpretazione, ossia necessitiamo di una teoria scientifica che permette di leggere quel dato, che dà significato a quel dato, ed è preesistente all’osservazione (theory-laden observation)
 

Kuhn:

1) La razionalità non è algoritmica: la scienza non procede in modo algoritmico, ma con periodi di affermazione di un paradigma (scientifico) finchè non si fa avanti, in un momento di crisi, un paradigma alternativo.
2) Gli scienziati si “afferrano” al proprio “nucleo centrale di pensiero” e non usano la falsificazione come dice Popper, anzi cercano conferme della propria visione.
3) Quindi non c’è un metodo scientifico progressivo, ma dei momenti di crisi (a causa dell’afferramento a un paradigma che mostra dei limiti) in cui si ricomincia a mettere in discussione i fondamenti, finchè non viene fuori un paradigma alternativo, in modo apparentemente “casuale”.
4) Quindi ogni paradigma scientifico va contestualizzato nel suo periodo storico, non è “definitivo”: non c’è un metodo scientifico “universale”, conservato, ma è relativo al contesto umano, storico. (i paradigmi sono “incommensurabili” ossia non confrontabili, ma relativi)
 

Lakatos:

1) E’ vero che gli scienziati non falsificano teorie precedenti (Kuhn dimostrava che il processo di falsificazione in sè non è possibile)
2) Ma quando una teoria scientifica mostra delle crepe, nel tentativo di mantenerla in vita vengono create delle ipotesi “ad hoc”, tramite le quali si fanno previsioni puntuali sul futuro (es. il passaggio della cometa di Halley per giustificare delle anomalie secondo il modello newtoniano)
3) Queste ipotesi ad hoc sì che sono falsificabili, perchè se portano o no a delle previsioni accertate corroborano o intaccano la teoria di partenza.
 

Feyerabend:

1) Se la falsificazione delle ipotesi ad hoc si basa sul futuro, allora nulla si può dire sul presente: una teoria può essere “vincente” nel presente ma essere falsificata nel futuro. Viceversa, una teoria può essere screditata nel presente ed essere corroborata nel futuro.
2) Analogamente, se una teoria (“scientifica” o meno) mostra delle crepe o delle anomalie, si può sempre salvare “ad hoc” con delle ipotesi che si formulano con previsioni nel futuro, quindi nel presente come si distingue tra ciò che è scienza e ciò che non lo è? Qual è il metodo?
3) Non c’è un metodo ma una capacità di creazione di ipotesi, spesso contraddittorie con ciò che si crede nel presente, che poi possono risultare “vincenti” oppure essere scartate. *
 

Riassunto:

1 – la scienza dipende da concezioni metafisiche (filosofiche) preesistenti.
2 – il metodo ipotetico-deduttivo non permette nè falsare con esattezza, nè corroborare con esattezza. Le ipotesi non smettono mai di essere fallibili
3 – i “dati” scientifici dipendono dal paradigma che si usa per interpretarli
4 – la scienza consiste nel correre il rischio che il proprio programma di ricerca sia progressivo (ossia che abbia successo, che rappresenti un progresso) o regressivo
5 – il progresso della scienza dipende dalla creatività degli scienziati (non dalla loro perizia nell’applicare un metodo). Il ragionamento filosofico consente di stimolare la creatività in chi si occupa di scienza (…”il caso aiuta le menti preparate”)
——————————–

Aggiunte personali… (domande da relativista):

– Spesso si fa riferimento a queste diatribe filosofiche su un livello “quantitativo”, ossia su quanto, nel ragionamento scientifico, influisce il dato empirico rispetto al contesto umano, storico e ideologico, in cui quel dato è inserito e “informato”, ossia riempito di significato. In effetti, il percorso epistemologico descritto qui sopra tende sempre più ad avvicinare la scienza alla dimensione di espressione culturale umana. Ma a livello qualitativo, invece, cosa possiamo dire? Se i modelli (i paradigmi scientifici) sono in ogni momento non confutabili e non verificabili, ha senso l’idea di un “progresso scientifico”?
– Eppure il progresso è “sotto i nostri occhi”. Curiamo malattie che prima non curavamo, usiamo tecnologie che prima neanche immaginavamo. Ma questo dipende dal metodo oppure dal fatto che abbiamo un paradigma che consideriamo forte e coerente e quindi ci permette di interpretare la realtà e di dare forma ad essa?
– La spiegazione scientifica di un evento “reale” è una spiegazione oppure una interpretazione? Ossia, per quale ragione una mela cade da un albero? Per la forza gravitazionale, per la curvatura dello spazio-tempo, per la volontà divina che questo accada? Queste non sono forse interpretazioni di un evento che accade, mentre resta ignoto il motivo per cui esso accade?
– Se non sappiamo il motivo per cui accade, possiamo dire che una teoria sia più veritiera di un’altra? Oppure ci basiamo SOLO sul fatto (psicologico ma non dimostrabile) che ci consenta di ottenere dei risultati, ossia delle previsioni su quanto accadrà?
– Se ci sono vari modelli interpretativi della realtà di cui non possiamo dire quale sia “il più veritiero” (come dice anche S. Hawkins), cos’è la realtà?
——————————–
Chiedo venia a eventuali filosofi che passino su questa pagina: non ho una formazione accademica in filosofia e posso aver riportato in modo improprio alcuni concetti. Oltretutto ho sintetizzato i contenuti del video, non i contenuti delle opere dei filosofi citati, quindi sicuramente mancano dei nessi importanti, delle argomentazioni ecc. Se avete voglia lasciate un commento
——————————–
* Secondo Feyerabend un metodo scientifico che permetta di ricavare le teorie dai fatti non può esistere per diverse ragioni. In primo luogo perché i fatti non sono separabili dalle teorie ma sono inestricabilmente legati a esse; in secondo luogo perché le teorie possono essere giustificate soltanto in riferimento ad altre teorie, e quindi in modo intrinsecamente non obiettivo. Ma soprattutto, è impossibile definire un metodo scientifico inteso come un insieme di regole generali, perché nella storia della scienza qualsiasi regola metodologica è stata violata prima o poi.

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