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La Primavera Della Scienza

Archivi mensili: Maggio 2015

Due Righe da Leggere prima di Qualunque Discussione..

Pubblicato su 8 Maggio 2015 di Claudio Cardone

Ripubblico due piccoli estratti del libro di Vladimiro Giacchè “La fabbrica del falso”. Sarebbe utile farci un poster ed appenderseli in soggiorno.

Il primo estratto è sulla logica, e come questa venga silenziata o stravolta dalla comunicazione di massa:

la logica

Sottolineo i due punti importanti del discorso:

  1. Perdita delle priorità. Non è trascurabile, le priorità sono quelle che ci consentono di scappare da un’auto che ci sta investendo invece di sbraitare contro la cattiva guida dell’automobilista. Quando si perde la cognizione delle priorità, tutte le argomentazioni vengono poste sullo stesso piano, tutti i temi vengono livellati, e come ricordava Totò “a’ livella” è la morte. Si sacrifica sull’altare di un artificioso pluralismo la diversità delle voci, da cui discende che:
    • le argomentazioni hanno tutte lo stesso valore, che si parli di massimi sistemi o di sesso degli angeli (“un’ordalia tra pupi siciliani” suggeriva Bagnai)
    • qualunque persona può dire la sua (e fin qui va bene) e sostenere che abbia un valore a prescindere dal contenuto delle sue affermazioni
  2. La sintassi della comunicazione. Ascoltiamo una qualunque discussione, ascoltiamo noi stessi quando discutiamo con qualcuno, e notiamo come la costruzione delle argomentazioni segue un filo già tracciato, quello dei dibattiti televisivi o del telegiornale, dell’editoriale dell’opinionista, ecc. Le parole volano? Basta leggere le discussioni su Facebook o Twitter, il modo in cui ci si attacca saltando da una argomentazione a un’altra quando non si ottiene soddisfazione, usando magari le stesse parole e le stesse locuzioni sentite in tv. Nessuna argomentazione sembra essere mai digerita e messa da parte, che sia buona o inutile, ma ritorna sempre: le domande e le aggressioni verbali restano sempre le stesse, non si procede, perchè la sintassi appresa dai mezzi di comunicazione di massa è anche un refrain, si ripete uguale indipendentemente da come ad essa si risponde: soggetto, complemento e verbo si susseguono come il famoso (per gli etologi) comportamento dell’oca che riporta l’uovo nella cova, che viene svolto fino alla fine anche se l’uovo viene perso a metà strada.

 

Il successivo estratto riguarda i meccanismi di banalizzazione :

banalizzazione

“Lo scopo della comunicazione non è convincere ma intrattenere”: siamo immersi in una informazione bulimica dove l’unico ruolo svolto dal giornalismo sembra quello di amplificazione indistinta, tanto del segnale quanto del rumore di fondo.

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Pubblicato in PROPAGANDA | 2 Commenti |

Biologico VS OGM non è uguale a NATURALE vs ARTIFICIALE. Ma…

Pubblicato su 6 Maggio 2015 di Claudio Cardone

marchio biologicoVi consiglio di leggere questo articolo: http://www.linkiesta.it/biolo

L’intervista è interessante e ben argomentata, a parte alcuni punti (vedi il discorso destra/sinistra). Nonostante questo ci sono degli elementi secondo me da tenere in conto, per non semplificare la situazione:

– un punto che viene accennato ma poi non sviluppato è quello delle monocolture, o per dirla con una parola più estesa, della biodiversità. La coltura su grande scala e soprattutto gli ogm ammazzano la biodiversità, facendoci mangiare sempre la stessa varietà di prodotto. Tutti i sistemi biologici apprendono dalla variabilità: se al nostro sistema immunitario presentiamo un solo tipo di antigene diventa incompetente, allo stesso modo potrebbe accadere qualcosa di simile al nostro sistema digerente. Allergie e intolleranze oggi molto diffuse potrebbero essere collegate anche a questo aspetto. Notare che uso il condizionale: sono appunti di logica biologica, magari a volte non facilmente verificabili, ma neanche si possono saltare a piè pari.

– quindi dire che abbiamo sempre modificato le piante è vero, ma non equivale a dire che farlo su scala mondiale e tutti allo stesso modo corrisponda a quello che si faceva centinaia o migliaia di anni fa “a caso”. L’economia di scala produce conseguenze.. in scala. Quindi il ragionamento è FALLACE: ci sono conseguenze sia che tutti applichino il modello biologico, sia che tutti applichino quello industriale, come lui stesso afferma alla fine: ogni scelta produce delle conseguenze. La postilla, magari, è che quando ammazzi la biodiversità non è che poi puoi facilmente “tornare indietro”. Le varietà genetiche si producono nel tempo, a meno che non crediamo di poter sintetizzare tutto.

– non è vero che abbiamo “il libro di istruzioni della natura”: conoscere come funzionano alcuni geni non vuol dire comprendere ciò che una modifica introduce in tutto il sistema (ecosistema, organismo umano che assorbe i nutrienti). Vi sono delle imprevedibilità che non vengono considerate. Questo discorso che il progresso è una linea retta e che si va sempre migliorando è una nostra costruzione mentale occidentale . Il fatto che la popolazione aumenti non è di per sè un valore, il fatto che l’età media aumenti non è oggettivamente un valore. Dipende da come rispondiamo ad alcune domande, come ad esempio: vogliamo vivere più a lungo o più felici? Per ottenere un beneficio (es. vita media più lunga) a cosa siamo disposti a rinunciare? (perchè non ci sono pasti gratis..)

– E, a ruota, cos’è più “di sinistra”: dare da mangiare a tutti la stessa cosa o permettere e stimolare una diversità?

– non sono un esperto di biologico ma non viene fatta menzione del biodinamico, forse valeva la pena introdurlo nel discorso delle comparazioni

– il discorso di base che gli ogm consentono meno uso di pesticidi e quant’altro è assolutamente condivisibile, ma occhio che dal punto di vista logico si rischia la proposizione di un “falso dilemma”: o si usano gli ogm, oppure bisogna rassegnarsi ai pesticidi. Oppure: gli ogm convengono, quindi usiamo solo quelli. Occhio al rischio di fare “i talebani” dicendo di combattere “i talebani” (l’esempio non è casuale).

– personalmente, non sono contro gli ogm più di quanto sono contro la produzione in grande scala, che ci riempie di pesticidi e antibiotici. E non ho la soluzione. Ma repello questo modello positivistico in cui tutto ciò che è tecnologia e progresso fa “del bene”: lui da un lato critica la visione arcadica, dall’altro dice – onestamente – che bisogna sperimentare, e siamo d’accordo! Però che l’economia di scala sia un valore di per sè, no.

– Gli antibiotici, una delle grandi conquiste della scienza medica moderna, fra un po’ daranno seri problemi e cominciano già a far scattare l’allarme negli ospedali: li usiamo troppo, in grande scala e sempre gli stessi, molti ora sono inefficaci rispetto al passato. Perchè? Perchè vengono usati molto e a sproposito, e perchè l’omologazione in grande scala produce in natura una variabilità di “risposta”: si selezionano ceppi resistenti di batteri, in questo caso. Ora bisogna trovare in fretta nuove molecole perchè sennò, quando andrete a farvi una operazioncina, dovrete pregare perchè non prendiate una infezione. Questa è l’economia di scala: grandi omologazioni di massa che producono grandi instabilità. Ficchiamocelo in testa: se omologhiamo tutto siamo più sensibili a qualunque variazione dell’ambiente.

– Dobbiamo fare delle “prove” e vedere quello che funziona? Allora, come provocazione, dico: prova l’ogm nell’orto di casa tua così come il biologico nell’orto di quell’altro. Perchè se applichi entrambi su grande scala avrai problemi: per il biologico magari è il consumo di acqua, la bassa resa e l’uso di alcuni prodotti come il rame, per l’altro modello uno dei grossi problemi è l’omologazione e gli effetti sull’ecosistema, che non sono prevedibili. Chi usa biologico ha incentivi? Bene, perchè permette una biodiversità che il modello a grande scala non ammette, e questa biodiversità va difesa non perchè siamo nostalgici dei bei tempi andati o perchè siamo di sinistra o di destra (che immane cazzata), ma perchè E’ NEL NOSTRO INTERESSE, tanto quanto dar da mangiare a tutti. Se bisogna mettere in discussione le cose, se bisogna avere pensiero critico bisogna averlo su tutto, non fermarsi a: “si abbassa la mortalità quindi è BUONO”.

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