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La Primavera Della Scienza

Archivi mensili: Giugno 2013

I prodotti biologici non sono migliori. Chi lo dice? “LA SCIENZA”. Tremate.

Pubblicato su 6 Giugno 2013 di Claudio Cardone
marchio biologicoCOMMENTO ALL’ARTICOLO DI D. BRESSANINI SUL CIBO BIOLOGICO, APPARSO OGGI SU FQ: CLICCA QUI

Si tratta di un articolo condivisibile, entro certi limiti. E’ una risposta piccata ad un altro pezzo apparso sullo stesso giornale, ed è comprensibile che sia tagliente. Va dato inoltre atto che dice “Il confronto tra agricoltura biologica e convenzionale si può fare su vari livelli.” Ecc.

Tuttavia, per contrastare una tesi, secondo me, finisce per tendere a generalizzare e lasciare nel lettore l’idea che “biologico e convenzionale sono uguali”.

Varie ricerche mostrano che il contenuto nutrizionale è pressochè comparabile tra cibi biologici e coltivazioni “convenzionali” . O sono tutti a libro paga oppure è vero. Anche nel caso sia vero, tuttavia, è un dato isolato, cioè non ti dice che uno sia “meglio” dell’altro, o che siano uguali. Ti dice solo che nutrizionalmente potrebbero essere uguali, cioè medesime componenti chimiche. Gli scienziati superficiali (per usare un eufemismo) pensano che prendi due cibi, controlli che abbiano vitamine minerali, proteine ecc. Se due cibi di questi hanno stessi contenuti, allora sono pari. Peccato che potresti aver confrontato un piatto di pasta con un rotolo di merda, che pure ha proteine, minerali, ecc.

E questo perchè si dimenticano varie cose. Ad esempio (ma vi invito ad aggiungere altro):

– che oltre ai componenti nutrizionali “che testi” c’è altro. l’Acqua contenuta nel cibo, tanto per cominciare, e la sua qualità. La biodisponibilità dei nutrienti, come si strutturano e “amalgamano” le macromolecole nel prodotto finale.

– che nel convenzionale ci sono residui di vari pesticidi. Ma se, ad esempio, dei frutti non confronti le bucce, forse il dato non viene fuori. Se non vai a cercare specificamente i residui di quel pesticida nel frutto, il dato non viene fuori. Una mia amica che lavorava nei controlli sulle uova, mi diceva che trovava quantità non trascurabili di composti ormonali che davano alle galline anche nell’uovo, nonostante questo non “dovesse” accadere, stando alle certificazioni correnti. Si dirà: anche nel biologico si utilizzano “pesticidi naturali” e anche quelli sono tossici. Su questo prima di esprimermi dovrei approfondire, ma occhio al riduzionismo.

– che la coltivazione convenzionale , con i pesticidi, è anche più omologata. C’è meno variabilità genetica in quello che mangi, e uno che si dice “biologo” dovrebbe sapere l’importanza della biodiversità, non solo per la Natura (tanto per fare il fricchettone) ma anche per chi quella natura “se la mangia”. Il nostro organismo è evoluto con una diversità dei cibi, non a mangiare sempre lo stesso biotipo di farina, di pomodoro, ecc. E’ un po’ come se al sistema immunitario presentassi solo un tipo di antigene, diventa incompetente un sistema così.

Però qua pare che, al solo tirare fuori la parola scienza, tutti dobbiamo calarci le braghe di fronte al sapere dei numeri. Questo è scientismo, non atteggiamento scientifico. E’ un esercizio estremo di riduzionismo: invece di usare la scienza per farsi delle domande, la si usa per darsi delle risposte definitive.

Detto ciò, la filiera del biologico ha una serie di pecche, i distributori sono pochi e fanno cartello, e un cosa che mi viene in mente e che mi fa abbastanza incazzare, ad esempio, è quando su frutta e verdura – con la scusa che è biologico – mettono non solo dei prezzi assurdi, ma spesso la roba è visibilmente vecchia e dovrebbe – almeno – costare la metà!

 

P.S.

Oh, a proposito: vi sono dati scientifici promettenti sul fatto che IL CIBO BIOLOGICO PROVOCHI L’AUTISMO (clicca qui). Mi raccomando, in guardia!

 

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Pubblicato in LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO, MEDICINA E SANITA', OPINIONI, SCIENZA | 6 Commenti |

Complottismo e “debunking”: nuove religioni al festival del giornalismo

Pubblicato su 1 Giugno 2013 di Claudio Cardone

teorie del complotto

Mi è capitato di vedere questo video e mentre lo vedevo mi partivano “i 5 minuti” per via del modo approssimativo e irridente di parlare di questioni spesso tutt’altro che semplici. Così ho appuntato, a caldo, dei pensieri che posto qui.

PREMESSA: Nel video vengono dette cose interessanti sulla selezione delle fonti, sulla completezza delle informazioni e sulla verifica dei fatti. Giustissimo il riferimento alla “delega” della verifica delle fonti che si fa nei social network.

Tuttavia:

minuto 16:10: la giornalista ricorda la scelta delle fonti, che corrisponde alla fallacia della Eliminazione delle Prove, molto simile per certi versi all’Uomo di paglia. La stessa fallacia commessa pochi minuti prima dai presenti, commentando la teoria complottistica dell’ 11 settembre.

minuto 17:40 : si evoca la relazione tra Letta, Bilderberg e Trilaterale come complottismo perchè “riecheggia” la teoria del Nuovo Ordine Mondiale. Attenzione, la partecipazione di Letta ad alcuni gruppi quali quelli citati è – mi pare – verificata. Riportata anche da Wikipedia, per dire. E non smentita. Che poi ci sia una o più teorie “semplicistiche” di complotto relativo a quei gruppi di interesse o commissioni di personalità influenti, NON costituisce un motivo per abbandonare qualunque sospetto o dubbio rispetto a quelle partecipazioni o al ruolo che quelle riunioni hanno rispetto all’indipendenza dei processi decisionali democratici dei vari Stati. Ancora una volta si finisce per sottintendere che, SICCOME una cosa è stata indicata come “sospetta” da una teoria complottista, ALLORA non serve a nulla, è carta straccia.

minuto 24:15 : “nel mondo scientifico l’autorità è tabù”. Magari, Attivissimo. Nel Mondissimo Idealissimo di Attivissimo, forse. Magari in qualche caso: prendiamo lo studio di Reinhart e Roghoff sull’austerità: autori stimati, recentemente (sonoramente) smentiti: è un caso di auto-correzione nella comunità scientifica, ma ahimè non così frequente. Moltissimo si basa sull’autorevolezza. Il numero di citazioni di un articolo – al di là della qualità dell’articolo – dipende fortemente dalla notorietà dell’autore e della rivista (sempre anglofona) su cui viene pubblicato. Per non parlare del valore storico-culturale della scienza, questione più volte sottolineata dai post popperiani, e quindi della scienza come costruzione umana, i cui paradigmi sono intimamente legati al contesto sociale in cui vengono proposti, così come i dati alle relative interpretazioni. Ma certo non ci aspettiamo che Attivissimo conosca la scienza o l’epistemologia, per parlare di scienza. Questo atteggiamento di sufficienza – purtroppo – appartiene anche a una grossa parte del mondo “scientifico” (chi c’è dentro lo sa), ed è un atteggiamento non molto diverso, credo, dalla media delle persone anche non formate in ambito scientifico: si discute spesso più di uomini che di idee. Infatti qualcuno ha definito il sistema tradizionale delle pubblicazioni scientifiche (quello basato sulle citazioni) come un sistema di stampo feudale.

minuto 31:00 : argomento “cui prodest”. E’ fallace. Alcuni interessi non sono così evidenti da riconoscere. Per dire: il vaccino che “causa” l’autismo, a prescindere dalla verità del fatto, potrebbe incontrare l’interesse delle case farmaceutiche perchè trasforma un (probabile? futuro?) malato “acuto” in un malato “cronico” e difficilmente guaribile. Se non si considera questa eventualità come “cui prodest”, è facile smontare qualunque tesi, basta essere superficiali nel considerare tutte le possibili conseguenze.

minuto 1:01:24 : la segretezza di un complotto è uno dei requisiti perchè vi sia un complotto. Ma potremmo anche dire che a volte le bugie hanno le gambe lunghe, anche se tante persone ne sono a conoscenza, e anche se ci sono fatti giudiziari e storici accertati. Mettere la segretezza nella definizione di complotto è una sfumatura terminologica: se c’è una disinformazione diffusa su un tema che è “alla luce del sole” è complotto o no? Su Attivissimo che ridicolizza la “segretezza” riguardo a Roswell: lo stesso Attivissimo mostra foto del caso del lancio Terra-Luna dei russi che sono rimaste segrete per decenni. Quindi i segreti si possono mantenere anche a lungo no? Quanto è il limite di tempo massimo per la durata della segretezza, 10 anni? 20? Attivissimo ce lo può dire?

minuto 1:15:00 : Domanda sulla Siria. Ecco un’altra situazione in cui capita che una informazione non viene assolutamente data per decenni, senza che nessuno si chieda il perchè. “Vent’anni son lunghetti”, dice infatti la ragazza.

minuto 01:26:40 : Attivissimo ridicolizza non solo Hamer, ma “tutte le medicine alternative”, che secondo lui “semplificano”. Attivissimo ha forse studiato medicina cinese o medicina ayurvedica? Ma no, Attivissimo non ha bisogno di questo per classificare come “semplicistiche” TUTTE le medicine alternative.
Ma ecco un altro esempio: quel medico che diceva che i tumori si possono curare con il bicarbonato. Bene, questa sì mi sembra una semplificazione. Eppure, NONOSTANTE questo, abbiamo diversi articoli scientifici (cercate su PubMed) che riportano come l’assunzione orale di bicarbonato possa essere utile (sperimentato negli animali) per inibire le metastasi. Un approccio critico dovrebbe portare a fare una analisi fattuale SEMPRE, non in base a quanto riteniamo “credibile” o no, a priori, sulla base di giudizi affrettati e ideologie. Per restare in ambito scientifico, non è un mistero che molto spesso le teorie più interessanti sono e sono state controintuitive e fortemente avversate dalla maggioranza delle persone (un esempio su tutti Copernico).

 

NOTA BENE: Le critiche che ho fatto qui sopra non significa che “appoggio” una idea piuttosto che un’altra su vaccini, 11 settembre ecc ecc. Io ho le mie idee, chiaro, ma qui il problema è il METODO, ciò che critico è il METODO e riservo un cordiale vaffanculo anticipato a chiunque dovesse eventualmente rispondere non comprendendo che parlo di METODO. Grazie per l’attenzione.

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Pubblicato in CURIOSITA', OPINIONI | 1 Commento |

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